Oggi è stato un gran giorno.
Stamattina sono andato a fare la mia ennesima seduta di fisioterapia, l’11ma da quando ho avuto questo stramaledetto strappo muscolare.
Arrivo in palestra e saluto Stefano, il mio terapista. Prima parte della seduta come al solito tranquilla. Laser, tens, ultrasuoni e ne approfitto per rilassarmi ascoltando un po’ di musica con l’ipod.
Poi si entra nella seconda parte, quella dove si “lavora”. Prima cyclette, poi streching e quindi Stefano incomincia a farmi camminare con l’ausilio di una sola stampella. In realtà questo passaggio l’avevo già fatto ieri e mi sembrava già una gran conquista. Dopo pochi minuti però in maniera decisa mi prende “quella” stampella e mi dice: “ora provaci senza”.
Angoscia, paura, smarrimento. Queste erano le sensazioni che mi sono passate per la testa in quel momento. Però anche un po’ di coraggio ed è con quello ho incominciato a muovere i primi passi. Sgraziati, storpiati, ma li ho fatti. Pazientemente Stefano mi seguiva, mi correggeva. Dopo un mese che non si cammina è incredibile come ci si dimentichi come si fa.
Pian pianino ho incominciato a muovere un po’ meglio i miei passi, quasi fossi un bambino che scopre un nuovo modo di muoversi. Lo sguardo fisso agli specchi per controllare la postura, ma con un sorriso, tirato a dire il vero, che pian piano affiorava sul viso.
Poi addirittura il passo successivo: “vai a metterti le scarpe che ti metto sul tapis roulant”.
Manco mi avesse detto che mi portava sull’ottovolante.
Mi sono seduto un attimo e ho avuto 30 secondi in cui mi sono portato le mani al volto.
“Tutto ok Sylvestro ?”;
“Tutto ok tutto ok, mi allaccio le scarpe e arrivo”.
Dieci minuti di tapis roulant alla velocità più bassa che avessi mai fatto (ma a me sembrava di volare).
Camminavo e pensavo. Pensavo a quanto avessi aspettato questo momento. 4 settimane, 1 giorno, 17 ore e 30 minuti per l’esattezza.
Però ero felice. Felice come da un bel pò non mi accadeva.
Anche Stefano (un angelo per me) era soddisfatto. Forse per lui è più di routine, ma continuava a farmi i complimenti per il risultato incitandomi.
Quello che non sapeva però era che in quei 30 secondi, prima di allacciarmi le scarpe, i miei occhi si erano fatti lucidi una volta tanto non per il dolore ma per la gioia.
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oggi è stato un gran giorno
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La volpe e l’uva
La volpe e l’uva.
C’era una volta una volpe molto furba.
Al suo apparire tutti gli animali del bosco fuggivano,
sapendo quanto fosse crudele e insaziabile,
tanto che alla fine si ritrovò senza più niente da mangiare.
Affamata, la volpe giunse in un vigneto.
Passò di fianco a dei tralci di vite da cui pendevano
grossi grappoli d’uva matura,
che parevano dolci e succosi.
“Uva? Con la fame che ho, meglio che niente…”
si disse la volpe.
Così si alzò sulle zampe posteriori e saltò
con agilità per afferrare un po’ d’uva,
ma non riuscì a raggiungerla.
Allora si allontanò per prendere la rincorsa e provò ancora,
con tutte le sue forze.
Riprovò più e più volte, con ostinazione ma senza alcun successo:
i grappoli d’uva sembravano sempre più lontani.
“Cra! Cra! Cra!” rideva dall’alto di un ramo una cornacchia,
prendendosi gioco di lei.
” Quest’uva è troppo acerba!
Poco importa se non riesco ad afferrarla…
ritornerò quando sarà matura!”
Concluse ad alta voce la volpe,
gonfiando il petto per darsi un contegno,
nonostante la delusione patita e la pancia vuota.
(Esopo)
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Tu la scegli. Lei ti possiede.
Al cinema, guardando gli spot prima del film mi è saltato all’occhio questo……Sarà stata la musica, forse l’ambientazione…….sicuramente il claim finale……..Mi piace.
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Qualcuno me la sta tirando dietro…..
Pensieri di un sabato.
Sono tre settimane che mi porto il gambone dietro.
Incomincio a vedere qualche miglioramento dopo circa 20 ore di fisoterapia e non so quanti esercizi a casa.
Finalmente torno a Milano e posso riprendere ad andare in ufficio (non ci crederete ma ne ho proprio il bisogno).
Decido di organizzare una cenetta allegra con gli amici per festeggiare i miei miglioramenti.
Passano nel pomeriggio i parenti di mia moglie per vedere come sto e mentre mi alzo dal divano per salutarli…….crack…..una piccola fitta……no ti prego no…..una contrattura sul polpaccio della gamba sana.
Non riesco più a camminare neanche con le stampelle…..anzi si ma faccio una fatica del diavolo. Devo muovermi come se camminassi sulle uova. Alzarmi mi provoca dolori lancinanti sia su una gamba che sull’altra…….
Il morale torna a precipitare sotto i tacchi. Mi viene da piangere…..
CAZZO che sfiga !!!!!!
Vi prego…..Basta a tirarmi gli accidenti please…..
PS: a distanza di 30 ore la contrattura sembra migliorare. Non riesco a caricare la gamba come dovrei ma almeno riesco a camminare un poco. Finalmente sono a Milano. Domani fisoterapia……il nuovo terapista ha l’imbarazzo della scelta su quale gamba attaccare…….
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SE LA GENTE SI FACESSE I CA..I PROPRI….
non sarebbe tutto più bello?
Perchè c’è chi si attacca ai cogl….ni altrui come se stesse per precipitare nel baratro degli abissi?
Sono incazzato.
Scusatemi. Questo è un post di merda ma ho le palle girate.
E’ che non sopporto chi si intromette, chi si impiccia, chi ingiuria gratuitamente, chi come una santa muove il dito contro gli altri criticando atteggiamenti altrui senza rendersi conto che i propri non erano da meno…anzi.
Non sopporto chi modifica i commenti, chi non si rende conto quanto sia patetica nel fare questo. Come se gli altri non avessero gli occhi per leggere la falsità di quelle parole.
Si, forse l’invidia fa uscire le parti di noi peggiori……vero?
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qualche miglioramento c’è
fino a venerdì ero ancora pessimista, non vedevo la fine di questo tunnel e soprattutto non vedevo miglioramenti aprezzabili.
Nel weekend invece, visto che dovevamo liberare la casa a Riccione (uso il plurale ma ovviamente io non ho fatto una cippa), mi sono trasferito da venerdì sera a domenica mattina in quel della riviera.
Ovvio che non ho visto e fatto nulla. Non ero in condizioni di muovermi ancora, neanche con le stampelle se non per pochi metri. Però mi hanno preparato una bella sedia a sdraio sul balcone e ho passato tutta la giornata all’aria aperta a leggere e fare ripetizioni di inglese alla figlia dei miei coinquilini, mentre tutti gli adulti di casa (mia moglie e miei coinquilini appunto) pulivano e sgomberavano casa.
Alla sera poi, carinamente, tutto il gruppo di amici mi ha portato a domicilio una batteria di spritz e appetizers che mi hanno fatto star bene prima moralmente che fisicamente.
Al rientro a Bologna mi sentivo decisamente più in forze. Ho fatto in un sol fiato i 3 piani a piedi che mi portano a casa mia e li ho capito che il pezzo più duro dovrei avermelo lasciato alle spalle.
La terapia di lunedì non ha fatto altro che confermare questa mia sensazione, tanto che Veronica era tutta soddisfatta dei miei miglioramenti e mi ha pure messo sulla cyclette a pedalare un po’ (4 giorni prima ci aveva provato ma vanamente).
Ieri poi sono riuscito a sbalordire tutti accompagnando il cucciolo al suo primo giorno del nuovo anno scolastico. Certo rientrato a casa ero sudato come se avessi fatto la maratona di N.Y. ma la soddisfazione era molta.
Insomma, sta cavolo di gamba non è ancora a posto, ma io sto meglio e non vedo l’ora di rimettermi in piedi, buttare le stampelle e riprendere tutto ciò che avevo interrotto a fine agosto…….davvero non vedo l’ora.
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tanta palula
Si oggi ne ho avuta un po’. C’era finalmente l’eco in cui avrebbero diagnosticato l’entità dello strappo e mi avrebbero detto come sarebbe stato il prosieguo della terapia.
La notte non ho chiuso occhio. Tensione, mal di testa e questa cavolo di posizione in cui sono inchiodato non me lo hanno permesso.
Ore 12,50 visita. Il “mio” medico, quello che se non altro mi ha preso in cura, mi accompagna dal suo collega ecografo.
Mi accomodo sul lettino, con la leggiadria di un balenottero spiaggiato e mi tolgo la fasciatura che ormai odio con tutte le mie forze.
Il mio medico mi consola: “vedrà, se va come dico io non dovrà neanche rimetterla e inizieremo per bene una terapia più aggressiva”.
consolato dal pensiero, ma preoccupato da quell’aggettivo….aggressiva…..vedo l’ecodottore stendermi sul polpaccio il gel appicicaticcio.
L’ecodottore, incomincia a girare in tondo con il sondino e poi incomincia a premere facendomi cacciare urli atroci. Per niente preoccupato dalla mia reazione incomincia a commentare col collega…..umh…guarda qui…..e giù a premere ancora di più.
Morale della favola, vedono un piccolo grumo. Il rischio, remoto dicono loro, è che possa trattarsi di un coagulo che nella vena abbia formato un trombo.
Ci vuole un ecodoppler d’urgenza.
Giro di telefonate e riescono a strappare al proffessor tal dei tali, esimio primario della clinica pinco pallo, una visita la sera stessa.
Io abbozzo un: in ufficio chiedono informazioni sul mio rientro. Quale potrebbe essere lo scenario? Ora non se ne parla nemmeno. Nella peggiore delle ipotesi potrebbe trattarsi di 5-6 mesi.
E la terapia? Per ora sospendiamo tutto in attesa dell’esito poi si vedrà.
Sbianco. In auto sulla strada di ritorno sono preso dallo sconforto. Il magone sale.
Vado a casa (per chi non lo sapesse sono ospite dai suoceri che abitano a pian terreno, mentre io dovrei farmi 3 piani a piedi). Mi attacco subito in internet e incomincio a informarmi sui trombi e qui mi rimandano come link correlati a embolia polmonare, ictus, e chi più ne ha più ne metta.
Lo scoramento aumenta, passano le ore e la tensione sale.
Arrivano le 18,30 e mia moglie mi accompagna alla clinica in questione. Trova anche una sedia a rotelle per accompagnarmi che però guida con poca maestria. Scatto di ilarita…..sarà la tensione che affiora che fa questo effetto.
Il medico mi chiama. E’ gentile, più delicato di quello della mattina, e dopo un attenta visita, mi conforta dicendomi che per quel riguarda le vene e le arterie è tutto a posto…..certo che però lei ha un cratere nel muscolo…..
Per ora incasso la prima buona notizia degli ultimi giorni e aspetto cosa deciderà di fare il medico domani.
Terapia blanda o aggressiva? Veronica attende le dritte per torturarmi a dovere…..
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il gatto con le stampelle inizia la terapia
Alla fine mi sono accorto che ho buttato via una settimana. Pensavo di guarire con il semplice riposo, ma la flebite ha peggiorato il tutto.
Dolori indicibili ed un’autonomia in piedi sulle stampelle di non più di 20/30 secondi. Passati questi infatti, il sangue incomincia a scendere verso il polpaccio andando a premere contro le vene infiammate e i muscoli strappati.
Si insomma, magari non l’ho detta come la direbbe un medico ma penso sia chiaro.
Ho deciso quindi di rimanere qui a bologna e di iniziare la fisoterapia presso un rinomato centro di riabilitazione sportiva.
Ieri c’era la prima seduta con Veronica. Nella mia immaginazione speravo in una come la Bellucci in un film di un paio di anni fa, ma molto più concretamente si è presentata questa ragazza che più che nella bellezza ha nella competenza il suo punto forte. Ma tantè…..in questo momento devo solo pensare a rimettermi quanto prima in piedi. Non ne posso più infatti di passare le mie giornate sdraiato sul letto col gambone per aria.
Temevo la prima seduta. Questo centro è famoso per avere un approccio “forte” alla riabilitazione, e io mi immaginavo già massaggi alla gamba che mi avrebbero fatto vedere le stelle.
Invece è stata molto tranquilla. Il Primo obiettivo è drenare il polpaccio per permettere solo in un secondo tempo di lavorare sulla cicatrizzazione dei muscoli strappati.
Quindi, laser, ultrasuoni e leggera elettrostimolazione con un po’ di massaggi col ghiaccio sul finire.
Oggi seconda puntata…….vedremo.
PS: la foto non è mia. Io non sono depilato e la mia fisioterapista non hai i peli sulle braccia !!!!
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il gambero con le stampelle
mi sembra di fare dei passi indietro. non ne posso più di queste benedette stampelle. Mi snerva il non potermi muovere liberamente. Ogni volta, prendi le stampelle, appoggia le stampelle, riprendi le stampelle…..e che palle…..
Ieri poi ho provato a togliermi il bendaggio per tentare di fare una doccia. Stavo abbastanza bene e me la sentivo (oltre ad averne oggettivamente bisogno).
Peccato che non appena tolte le bende (in realtà sono 3 “calze” più o meno strette sovrapposte) il muscolo ha incominciato a duolermi. Il tentativo di farmi la doccia è andato vano (non sono riuscito ad entrare) e con la sensazione che da un moemento all’altro mi venisse un crampo, che in queste condizioni sarebbe dolorosissimo, sono corso a rimettere le bende così come le avevo tolte.
Peccato che ormai il muscolo abbia ripreso a pulsare e sia dovuto tornare a ricorrere ad antidolorifici per dormire e anche stamattina per muovermi un po’ per casa.
Ora sembra che vada un po’ meglio, ma ho una paura folle a fre strani movimenti……e domani c’è il Liga….cazzarola!!!!
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il gatto con le stampelle
E’ il terzo giorno che giro con le stampelle e già mi sono rotto le balle. Cerco di guardare il lato positivo e provo a farne un primo bilancio.
Sono a casa con mio figlio. Faccio fatica a stargli dietro perchè tra noi l’abitudine era di giocare in maniera fisica e questo per ovvi motivi è impossibile, ma ci addormentiamo assieme, ci svegliamo assieme e riesco a preparargli la colazione e il pranzo.
Non fa così caldo come a luglio e, considerando che qui non ho l’aria condizionata è cosa buona.
Sto imparando a muovermi con le stampelle in maniera disinvolta, anche troppa considerando che, andando in giro per casa a piedi nudi, ogni tanto mi tiro dei calcioni con il piede buono sulla stampella destra, provocando dolori indicibili e smoccoloni fortissimi (o forse era l’incontrario?).
Ho imparato a stare su una gamba sola. e’ faticosissimo ma con un po’ di applicazione ci si riesce. L’esercizio più difficile è fare la pipì. Bisogna stare tutti storti per mantenere il baricentro centrale. Non bello da vedere ma pratico.
Idem per lavasi i denti o farsi la barba….ma li è più facile perchè le mani sono in più in alto.
Non devo fare niente in casa. Non devo alzarmi per rimettere a posto, non devo apparecchiare, non devo fare pulizie……ho il certificato!
Col telefonino, il blackberry e il pc connesso è come essere in ufficio…..ma questo non so se è da mettere tra le cose positive.
Leggo. Certo alla mia velocità da bradipo, però leggo.
Penso. Certo alla mia velocità da bradipo, però penso.
Scrivo……e neanche tanto lentamente……anche se la velocità risente del punto di cui sopra.
Comunque ho un obiettivo. Sabato il Liga…. e cascasse il mondo, con le stampelle o no io ci voglio essere.
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