Ieri sera ho visto l’anteprima. Tra l’altro con tutto il cast e un sacco di Vip’s…
Spassosissimo.
Come sempre con Carlo Verdone si ride amaro, ma in certi momenti era proprio esilarante.
La storia di tre uomini separati che, dovendo fare i conti con gli alimenti alle ex-mogli, si ritrovano a dividere un appartamento per ridurre le spese.
Prima che partissi per la mia settimana bianca, avevo pubblicato un post con l’immagine di un gatto nella neve. Era una sorta di cartolina di saluto visto che per una settimana non avrei avuto modo di accedere al blog.
Immaginate quindi la mia sorpresa quando al mio ritorno scopro che, grazie a quell’immagine e al fatto che la nostra penisola fosse stata ricoperta abbondantemente da una coltre di neve, nel mio modesto blog, che normalmente vivacchia sulle solite presenze affezionate, i click fossero triplicati in quel periodo.
Il termine più frequentemente cercato era infatti “gatto nella neve“.
Mi ci sono ritrovato con alcune esperienze editoriali che ho vissuto personalmente. Ma penso si possa esterndere ad alcuni film, o alcuni prodotti.
Quando hai il culo di azzeccare l’argomento giusto nel momento giusto, non ci son santi che tengano. Le vendite decollano!!!
Le partite si vincono, le battaglie si vincono. Le riunioni si tengono, si svolgono, non si vincono.
Ormai però lo spirito competitivo impera e quando (raramente) mi capita di tenere una riunione e portare a casa gli obiettivi che mi ero posto, questa esclamazione rende meglio l’idea.
Era una riunione importante con persone importanti. Il fatto che per un motivo o l’altro fosse slittata continuamente nelle ultime due settimane, facendo diventare matta la mia povera segretaria, lo dimostra. Rendersi indisponibili per un incontro infatti è solo uno dei tanti modi, stupidi, per esercitare il proprio potere.
Però alla fine l’abbiamo tenuta, senza di lui, e l’ho vinta. In realtà l’abbiamo vinta, perchè mancando lui, chi era presente ha potuto usare più facilmente il buon senso e concordare sulle proposte fatte.
Ora devo fare il report, con tutte le innumerevoli decisioni rimandate da mesi e finalmente prese. Non vedo l’ora di mandarlo e metterlo in CC, lo stronzo.
PREMESSA: chiedo venia anticipatamente per il tono un po’ greve del post. L’ho scritto a caldo e a distanza di qualche ora lo riscriverei in un altro modo. Ma preferisco mantenere la versione originale per far capire meglio lo stato d’animo.
Ci sono giorni i cui ti monta lentamente. Parti tranquillo, senza nessun evidente motivo per pensare che sia una giornata no.
Poi pian piano si incastrano tanti piccoli episodi che presi singolarmente sarebbero innocui, ma uno dopo l’altro incominciano a farti girare le palle.
E allora, quando lui incomincia a negarsi, ad essere filtrato dalla segretaria, per continuare a rimandare quella fottuta riunione per cui tu ti eri fatto un mazzo così per raccogliere i dati e che ora rischi che siano obsoleti in quanto sono deperibili quanto una mozzarella fresca, ecco che la sua melina, il prendere tempo, incomincia davvero ad infastidirti.
E quando poi, la sua collaboratrice fidata che da lui ha imparato così velocemente ad avere i suoi approcci così simpatici nei confronti del mondo, mi chiama per chiedermi un miracolo e ingenuamente se ne esce con un “do già per scontato che ce la farete” capita che dalla mia voce “leggermente” alterata esca un “VOI NON DOVETE DARE PER SCONTATO UN BENEAMATO CAZZO”.
Ho sbagliato, lo so. Per quanto anche la sua collaboratrice sia odiosa quanto il suo capo, non è con lei che devo trascendere. Se sapessi che lui fa così con uno dei miei gli mangerei la faccia. E’ che il maledetto non si fa trovare, non risponde al telefono e per e-mail non vorrei usare toni che potrebbero tornare come boomerang. Tra l’altro è uno dei papabili per sostituire il mio capo che è in partenza, per cui meglio non rischiare.
Quello che mi sta più sul culo però è che, visto che sono pagato dalla mia venerabile azienda, non posso certo permettermi di non fare l’impossibile per fare il benedetto miracolo, col risultato però di darla ancora vinta ai simpatici colleghi.
Continuo a leggere e sentire commenti sulla candidatura di Roma per i giochi olimpici del 2020.
Premesso che sono un cultore dei giochi olimpici e che il mio sogno è di poterci andare un giorno per vedere mio figlio sulla pedana olimpica, ciò nonostante chiedo:
Caro Alemanno, che già dal nome sembra uno degli Unni, ma con tutto il casino che abbiamo dobbiamo pensare ai giochi?
Manco stessi parlando a Sylvestrino quando fa i capricci !
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