Lo so, dopo un post sugli ac/dc non ci faccio una bella figura.
E’ che l’ho sentito per radio e non riesco più a togliermelo dalla testa….
C’è un esorcista in sala?
CA-I-E-ERRE-E-EMME-E……. CA-I-E-ERRE-E-EMME-E
Lo so, dopo un post sugli ac/dc non ci faccio una bella figura.
E’ che l’ho sentito per radio e non riesco più a togliermelo dalla testa….
C’è un esorcista in sala?
CA-I-E-ERRE-E-EMME-E……. CA-I-E-ERRE-E-EMME-E
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Ammetto ho un vizio…..beh si, non solo uno.
Oggi però volevo parlarvi in modo particolare del vizio della spesa.
No, non parlo della sindrome da carta di credito impazzita, ma più semplicemente della spesa al supermercato col carrello.
Una roba pallosissima direte voi.
Vero.
Ma provate a farla in beata solitudine con le cuffiette e gli AC/DC a manetta ed ecco che anche scegliere dal bancone del fresco la mozzarella mentre la testa si muove a tempo e le mani mimano l’assolo di chitarra di Angus Young, diventa un momento memorabile…soprattutto per le vecchiette che nel frattempo ti osservano sbigottite scuotendo la testa.
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Settimana scorsa ero in fiera e come è normale che sia, è stata l’occasione di incontrare persone da tutto il mondo con cui normalmente faresti più fatica a relazionarti.
Quando ho questi “incontri condensati” mi piace poi provare a immaginare che tipo di vita sociale, così diversa dalla mia, si ritroverebbero a fare i miei interlocutori.
Ad esempio, il titolare di quella azienda cartotecnica tedesca, che tanto si sforzava di parlare in italiano dicendo ovviamente delle castronerie indicibili (ma io d’altronde a parte buongiorno e mi scusi non saprei proprio dire nella sua lingua), me lo immagino tornare a casa con una moglie rigorosamente bionda e in carne che prepara una cenetta a base di salsiccia, crauti e birra in una casa impregnata dagli odori del tabacco.
Oppure quell’indiano, tanto timido e dagli occhi gialli, me lo immagino camminare con abiti sgualciti, un po’ sudaticcio, nel caos del traffico locale, con mucche dispettose che causano ingorghi terrificanti.
Il cinese con gli occhiali invece, me lo immagino un po’ bastardo e feroce, tornare nella sua azienda a cazziare pesantemente i suoi collaboratori per una commessa non presa o per la produttività troppo scarsa.
E vogliamo parlare invece di quello yankee che si è presentato con una inguardabile camicia hawaiana? Già ce lo vedo, con il bar ben fornito di superalcolici a vivere in quelle megaroulotte tipiche americane, con una sacca da golf buttata li disordinatamente e l’aria condizionata sempre a manetta.
E’ proprio vero, è un attimo farsi dei preconcetti che facilmente possono diventare anche dei pregiudizi. Probabilmente loro mi immaginano a mangiare quotidianamente la pizza mentre un mandolino suona in sottofondo….
A voi è mai capitato di ritrovarvi a fare i conti dei dei falsi (o veri) luoghi comuni?
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Silvestryno ha messo l’apparecchio ai denti.
Povero cucciolo, mi fa una tenerezza…però adesso parla proprio come Sylvestrino
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Non so chi di voi ha l’occasione di lavorare in aziende di grandi dimensioni. Chi ha questa fortuna, ha la possibilità di imbattersi periodicamente e sistematicamente in una figura mitologica mezzo uomo e mezzo tuttologo. Il consulente.
Di solito si muovono in branco e dopo le prime riunioni puntano la preda alla ricerca di informazioni, dati, organigrammi, fatturati, utili alla compilazione di un powerpoint di almeno 68 slides che normalmente viene presentato il venerdì alle 18.
Il consulente veste bene, sempre in completo blu (a volte i capibranco si distinguono per il gessato), spesso porta gli occhiali e ha il blackberry come protesi al posto della mano destra.
Di solito il consulente viene quando nessuno lo cerca (c’è una simpatica barzelletta a tal proposito) e ha la capacità di rivelarti quello che conosci già.
Non parla l’italiano ma una sorta di supercazzola vagamente anglofona pronunciata però con un forte accento milanese o romano.
Mi è capitato di partecipare a riunioni di kick-off in cui venisse proposto un engagement per fare un action plan, in modo da capire prima i mainstream e poi l’elapsed in cui effettuare i drill down opportuni, con lo scopo di determinare i what if per migliorare il market share.
Sto tenendo sul mio quadernetto degli appunti un piccolo dizionario. Un giorno lo pubblicherò, diventerò famoso e farò il consulente per le società di consulenza.
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Non voglio parlar male dell’attuale governo Monti per partito preso. Ritengo che abbia avuto la capacità di dimostrare che se si vuole si può governare in questo paese. Magari bene o magari meno bene, ma si può provare a fare qualcosa concretamente.
Però però…..non può fare autogol come sui conti correnti gratuiti sotto per i redditi bassi.
Tutto nasce dalla lotta all’evasione. Giusto.
Bisogna tracciare tutti i movimenti e i pagamenti e ridurre al minimo il contante. Giusto
Questo implica che i pensionati devono prendere la loro pensione con un accredito in banca e non più in contanti. Giusto
Quindi, per le fasce basse di reddito, questo meccanismo (il conto corrente) che diventa un obbligo, deve essere gratuito. Giusto
Notizia di oggi:
Il governo interverrà, con un successivo provvedimento, sulla misura del dl liberalizzazioni che prevede la gratuità dei conti correnti per i pensionati che percepiscono fino a 1.500 euro al mese. Lo ha detto il sottosegretario all’Economia Gianfranco Polillo alla Camera sottolineando come la misura sia un danno per le banche.
Scusate, ma andare in pensione qualche anno dopo non è un danno per i lavoratori?
Aumentare l’IVA non è un danno per i consumatori?
Aumentare le accise per la benzina non è un danno per gli automobilisti?
Comprendo benissimo che aprire dei conti correnti gratuiti sia un danno per le banche.
Per gli altri invece è un divertimento? ecchecazzo !!!!
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I miei collaboratori.
Stamattina uno entra entra nel mio ufficio e appena mi vede esclama
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Mi rendo conto che sto incominciando a diventare monotono e ripetitivo parlando sempre di lui.
Ma quando ricevi una mail, presuntuosa, arrogante e che ti fa girare le palle come neanche un giocoliere del circo Orfei è in grado di fare, l’unico liberatorio e irrefrenabile desiderio, sarebbe quello di andare nel suo ufficio e fare come Aldo….
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Nella mensa della mia azienda tutto sommato si mangia bene. Certo, alcune cose funzionano e altre meno, ma complessivamente non mi lamento.
Ieri però mentre mi accingevo a varcare le porte di vetro del ristorante aziendale (così lo chiamano ufficialmente), facevo pensieri virtuosi riflettendo su come fosse il caso di incominciare a pensare all’estate e a mettersi in forma.
Arrivo al bancone dei primi già pronto ad ordinare un triste riso in bianco quando vedo
Ecco davanti a due bucatini all’amatriciana non so proprio resistere, anche se quelli della mens…pardon, del ristorante aziendale, non sono proprio il massimo.
Appoggio coi primi sensi di colpa il piatto sul vassoio e passo oltre con la seria intenzione di compormi una bella insalatona quando, come da una sirena (quelle di Ulisse non quelle che suonano), vengo attirato al bancone dei secondi.
e no, cazzarola, i wurstel con i crauti… e magari una bella cucchiatata di senape.
Ok non è da oggi che mi metto in dieta e mentalmente prendo nota di cercare un alka seltzer per il pomeriggio.
Ovviamente per finire il pasto ci vuole un po’ di frutta e, visto che devo andare la sera in palestra, un po’ di potassio farà sicuramente bene
Con il vassoio riempito di cotanta leggerezza mi dirigo alle casse e davanti a me vedo (non visto) un collega che virtuosamente portava sul suo solo
Manco il pane aveva!
Prima che si accorgesse di me (e del mio vassoio) scarto la fila e mi sposto su un’altra cassa, così da salvare almeno in apparenza l’immagine.
Inutile dire che ho passato tutto il pomeriggio con crampi allo stomaco, non ho trovato l’alka seltzer, ma un più semplice chinotto (per fare i ruttini) e che in palestra la sera pedalavo come se stessi facendo lo Stelvio con una graziella.
Oggi ho fatto il bravo. Riso in bianco, bresaola e due kiwi….però mi sa che mi conviene tornare in palestra per una seduta straordinaria stasera.
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Dopo essere stato richiamato dalla Vale e Tantoper, non posso certo esimermi dal gioco dei 7:
…si lo so….e quindi?
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