Settimana scorsa sono andato in TV.
Si detta così sembra grossa.
Spiego meglio. All’interno di un network locale abbastanza importante che c’è a milano, ci sono dei canali tematici che vengono trasmessi sul digitale terrestre (ma bisogna andare molto in la col telecomando) o via internet.
Uno di questi è dedicato alla tecnologia (peccato ce n’era uno dedicato alla cucina che sembrava interessante) e in modo particolare mi hanno invitato per parlare di editoria digitale.
Il massimo delle apparizioni in TV che avevo finora fatto era la panoramica della partenza della Stramilano quando ero ragazzo per cui confesso che ero abbastanza curioso di capire di che si trattava.
Arriviamo, io, il mio collega e il giornalista che ci aveva contattato in maniera abbastanza roccambolesca (lo sciopero dei mezzi ci ha costretto a cercare in fretta e furia un taxi a metà strada).
Subito la firma della liberatoria e poi miniriunione per vedere la scaletta e conoscere la conduttrice.
Ecco, la conduttrice merita un piccolo approfondimento. Tanto carina quanto brava e simpatica. Ci ha messo a nostro agio senza tirarsela per nulla, anzi, visti i tagli che anche da quelle parti sono arrivati, si occupa lei di preparare i sottotitoli (quando mi ha chiesto cosa volevo come sottopancia mi sono sentito un po’ in imbarazzo, poi mi ha spiegato che voleva solo sapere che dicitura doveva comparire mentre mi avrebbero inquadrato), ricercare i video da lanciare durante la diretta, i collegamenti ai siti e impostare le inquadrature e gli stacchi con la regia.
Insomma un vero e proprio jolly tuttofare…e non fate i maliziosi.
Poi siamo andati nella sala di registrazione e li siamo rimasti un po’ delusi. Era grande quanto si e no la cameretta di silvetrino, le telecamere erano automatiche senza cameramen e gli sgabelli su cui ci saremmo dovuti sedere terribilmente scomodi (ma la schiena bella dritta).
Prova di inquadrature, gli schermi che ti fanno vedere come ti vedi…cercate però di guardare sempre la telecamera…e un countdown gigante in cui era scandito il tempo mancante alla diretta…..così giusto per metterti un po’ d’ansia.
10 secondi prima della sigla dal bancone spariscono magicamente le bottigliette d’acqua e gli appunti della scaletta.
Parte la sigla e dopo le presentazioni della spigliata conduttrice la palla passa al giornalista che mi pone la prima domanda…..
Suvvia, il ghiaccio è rotto.
Un’ora passata in un batter d’occhio.
Rivedendomi noto un erre moscia più evidente di come di solito l’ascolto…magari lo sguardo andava un po’ più alto…e forse gesticolavo un po’ troppo…..però tutto sommato mi sono piaciuto.
Posso fare pure io il tuttologo in TV!