Archivi del mese: giugno 2012

Volevo soltanto chiederLe che strada devo prendere

Beh, dipende da DOVE vuoi andare.

Ho sempre adorato questo film, nonostante fosse forse più per bambine che per bambini.

Più della Carica dei 101, più degli Aristogatti, Alice mi ha sempre affascinato per il suo mondo fantastico…e fuori dal mondo.

A volte ci sono delle vere perle di saggezza nascoste nei personaggi…. ad esempio che chiedere la strada ad un gatto, anzi, ad uno Stregatto, non è sempre è una saggia decisione.

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Ma se ti si presenta alla porta una sgnoccolona tutta così effervescente…

Voi che fate?

Da oggi smetto con lo yogurt….

PS: non so se il creativo di questo spot sia un genio o un pirla….però non finisco più di ridere!

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Diario del comandante…non ho più voglia di fare 4

Insomma per farla breve, mi ritrovo in una camera di ospedale in compagnia di un sornione gigante senegalese (che tra l’altro ha due bambini bellissimi).

Ho avuto modo di conoscere dottori, praticanti, infermieri. Come spesso avviene c’è un pò di tutto. Quelli bravi e quelli meno bravi, anche se lavorare in ospedale penso sia diverso da gli altri lavori. O te la senti o non te la senti. Se sbuffi perché la notte hai dovuto cambiare la padella ad un anziano, cambiare la flebo ad un altro e anche solo portare un pò d’acqua ad un altro ancora…..beh, forse non è il tuo mestiere.

Per quel che mi riguarda me la sono cavata con un paio di giorni di degenza. L’obiettivo mi racconterà poi il medico è stato di aggredire pesantemente con gli antibiotici la pericolosa infezione che stava prendendo il sopravvento.

Presa per i capelli…..la zona inguinale è ricca di linfonodi e se si fosse propagata per tutto il corpo le conseguenze avrebbero potuto essere serie. Avesse aggredito un organo vitale avrebbe esaurito nel giro di poche ore il suo bonus di 7 vite sig. Sylvestro.

Fortunatamente e incoscientemente ho vissuto questa avventura come un doloroso fastidio (le medicazioni giornaliere erano censurabili dalla convenzione di Ginevra) e non come un pericolo reale alla mia salute.

Tutto è bene ciò che finisce bene.

Ora scalpito per riprendere il normale tran tran della vita di tutti i giorni…

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Diario del comandante tre

Passati i primi minuti di assestamento mi spediscono a fare un’ecografia.

E’ strana la sensazione di quando vieni trasportato in barella. Vedi tutti dal basso e soprattutto hai modo di apprezzare i pannelli dei contro soffitti e i bellissimi tubi al neon che contraddistinguono l’edificio. Mi torna infatti immediatamente in mente  una scena di Carlito’s way (magari quando potrò ci aggiungo anche il link).

Una mezz’oretta in osservazione e poi il medico del pronto soccorso che mi ha visitato (devo sottolineare che era donna pure lei?) mi “consiglia” un ricovero…..sa i valori evidenziano un infezione molto forte, bisogna attaccarla con un antibiotico endovena….la mascella mi casca. Alla possibilità di ricovero proprio non ci avevo pensato, ma la prendo con filosofia e inizio così la mia mini vacanza al Sant’Orsola-Malpighi Resort.

(ci siamo quasi ma continua ancora).

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Diario del comandante due

Eravamo rimasti con Lorena Bobbit che col coltello in mano stava per dare un taglio?..no, non era così, anche se tirando la tenda di quel séparé al pronto soccorso la scena sarebbe sembrata quella.

Invece il gatto è li sdraiato su un lettino verde, con i pantaloni e le mutande abbassati, le all star bianche ai piedi e la tata Lucia col bisturi in mano che tagliuzza e la sua compagna di merende che PREME per far uscire …(censura).

L’urlo del gatto è straziante e se lo stesso non si piantasse una zampa in bocca lo sentirebbero anche in provincia.

Alla fine dopo 60 secondi di urli, il gatto si ritrova madido di sudore e con una strana sensazione di leggerezza.

L’adrenalina ancora scuote le gambe…pardon…le zampe, e le due torturatrici annunciano soddisfatte “abbiamo finito”.

Fine della seconda parte

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Diario del comandante..

Ricapitolando: venerdì inizio a sentire un lieve fastidio inguinale (devo mettere del fissan); sabato il fastidio aumenta e incomincia asfar male; domenica il dolore mi impedisce quasi di camminare e inizia la febbre. La sera vado al prontosoccorso di Riccione, dove dopo due ore di attesa mi diagnosticano un ascesso inguinale; lunedì parte la ricerca ad un medico chirurgo per una visita specialistica (penso bisognerà incidere) ma non ne riesco a trovare uno in tempi rapidi. Inoltre, nonostante abbia iniziato la cura antibiotica, ho la febbre costantemente oltre 38 e la tachipirina sembra acqua fresca.; martedì mattina mi faccio portare al pronto soccorso (a Bologna saranno piùorganizzati). Infatti qui mi visitano e chiamano il chirurgo di turno per incidere. A vederla sembra la tata Lucia, ma tra lei e la sua assistente, mi fanno una cattura coi fiocchi …allora io spruzzo il ghiaccio spray e tu incidi….sarà durata 60 secondi, ma DA URLO…..

Il resto alla prossima puntata….

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I gatti hanno sette vite e cerco di mantenerle tutte

Piccolo post post operatorio.

Scritto da un confortevole letto di ospedale con vista sulla città.

Sto bene, ma ho passato le ultime 100 ore a non stare bene per nulla.

Ora dopo duepronti soccorsi, 60 secondi di paura e qualche flacone di flebo endovena….sto meglio.

Diciamo che utilizzerò la degenza ospedaliera per trarne spunti interessanti per i prossimi post

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Sylvestrino

Le scuole sono finite e questa settimana Sylvestrino è con me.

E’ incredibile la capacità che ha questo esserino di 8 anni di rivoltare, in positivo, la vita di chi gli sta accanto.

L’ho visto coi nonni, che sembrano rinati. Era tantissimo tempo che non li vedevo ridere e sorridere così. Esausti, perchè Sylvestrino è impegnativo, ma felici.

E io come loro.

Penso sia impossibile amare in una maniera più intensa.

Ieri sera, sono stato accanto a lui mentre prendeva sonno. Di solito non lo facciamo mai, ma questa settimana è speciale e lui dorme nel lettone con me.

Abbiamo prima chiacchierato, doveva raccontarmi come si fa ad evolvere i personaggi nel gioco dei Pokemon, poi si è messo di fianco e ha chiuso gli occhi.

Io lo guardavo, ammirato. Bastano pochi minuti per sentire il suo respiro farsi più pesante e capire che il mondo dei sogni l’ha preso in custodia per la notte.

Ciò nonostante, piccoli movimenti inconsci lo portano a muoversi, mettersi di traverso ed allungare le gambe fino a sentire il contatto con le mie.

Sorrido al solo pensiero.

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riflessioni telefoniche

ma com’è che quando chiamo io invece sei sempre in bagno a fare plin plin?

visto che però cerco di vedere sempre il bicchiere mezzo pieno (no, non di pipì…) penso che se facessi invece plon plon sarebbe anche peggio….o no?

Foto di Silvia Cafarelli

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la partita (quasi) perfetta

I due avversari sono forti. L’anno scorso ce le hanno date più di una volta.

Aspettiamo il nostro turno. La regola è semplice, come quella dei playground di basket; Chi vince rimane, chi perde esce.

Quelli che hanno appena battuto sono quelli che la mattina avevano battuto noi. Vabbè, pensiamo, se non altro proviamoci e divertiamoci.

Il 15-0 è nostro e la scaramazia dice che chi ben comincia….

Anche il primo game è nostro.

Io e il mio socio ci guardiamo più stupiti che soddisfatti. Gli avversari al cambio campo ci scambiano il 5 tranquilli, sicuri di se, è un fuoco di paglia, pensano.

Il lungo tenta di intimidirci sottorete alla battuta, posizionandosi molto vicino alla rete e tentando di schiacciarci in faccia. Il mio socio intelligentemente lo caccia in fondo al campo con un pallonetto.  Il lungo riesce a prenderla in qualche modo ma la alza in maniera invitante. Non mi sembra vera. Faccio un terzo tempo perfetto e uno smash poderoso piazzo una schiacciata da urlo.

Due a zero…a cui seguirà il tre, il quattro, il cinque e tra l’incredulità generale il cappotto. 6-0.

Il mio sopracciglio alzato tradisce lo stupore di chi, nel piccolo, ha compiuto un’impresa.

Gasatissimi incrociamo le racchette per il 5 di fine partita….”grazie, grazie…stavolta è andata così….”

Frasi di circostanza dette però con l’orgoglio dei vinti che per una volta sono vincitori.

Poi l’incredibile.

Non c’è nessuno pronto per sfidare i vincitori e il mio socio propone una rivincita.

Non l’avesse mai fatto…..

6-0 per loro….e noi ammutoliti.

Inutile raccontarvi com’è finita la bella vero?

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