I due avversari sono forti. L’anno scorso ce le hanno date più di una volta.
Aspettiamo il nostro turno. La regola è semplice, come quella dei playground di basket; Chi vince rimane, chi perde esce.
Quelli che hanno appena battuto sono quelli che la mattina avevano battuto noi. Vabbè, pensiamo, se non altro proviamoci e divertiamoci.
Il 15-0 è nostro e la scaramazia dice che chi ben comincia….
Anche il primo game è nostro.
Io e il mio socio ci guardiamo più stupiti che soddisfatti. Gli avversari al cambio campo ci scambiano il 5 tranquilli, sicuri di se, è un fuoco di paglia, pensano.
Il lungo tenta di intimidirci sottorete alla battuta, posizionandosi molto vicino alla rete e tentando di schiacciarci in faccia. Il mio socio intelligentemente lo caccia in fondo al campo con un pallonetto. Il lungo riesce a prenderla in qualche modo ma la alza in maniera invitante. Non mi sembra vera. Faccio un terzo tempo perfetto e uno smash poderoso piazzo una schiacciata da urlo.
Due a zero…a cui seguirà il tre, il quattro, il cinque e tra l’incredulità generale il cappotto. 6-0.
Il mio sopracciglio alzato tradisce lo stupore di chi, nel piccolo, ha compiuto un’impresa.
Gasatissimi incrociamo le racchette per il 5 di fine partita….”grazie, grazie…stavolta è andata così….”
Frasi di circostanza dette però con l’orgoglio dei vinti che per una volta sono vincitori.
Poi l’incredibile.
Non c’è nessuno pronto per sfidare i vincitori e il mio socio propone una rivincita.
Non l’avesse mai fatto…..
6-0 per loro….e noi ammutoliti.
Inutile raccontarvi com’è finita la bella vero?
