La cianografica

Cito dal dizionario Hoepli:

cianografia
[cia-no-gra-fì-a]
s.f. (pl. -fìe)

1 Riproduzione fotografica di scritti o disegni su carta sensibilizzata con ferrocianuro di potassio, in cui i tratti appaiono bianchi su fondo azzurro
Nel mondo della grafica era un procedimento usato fino a qualche tempo fa, per verificare che le pellicole delle pagine di uno stampato, fossero posizionate correttamente e nella giusta sequenza.
Nel paelozoico, quando appena finito il militare me ero ritrovato in una piccola fotolito a iniziare il mio percorso lavorativo, al mio primo giorno di lavoro, il caporeparto mi ordina:
Vai nel bagno dove ci sono i tubi per sviluppare le ciano, apri e controlla se sono già pronte.
Io, 20enne timido e in pantaloncino corti, andando verso il bagno (e chiedendomi perchè mai in bagno) non potevo notare come tutti i colleghi, sogghignando sotto i baffi, seguissero interessati ciò che mi apprestavo a fare.
Vado in bagno e vedo, appoggiati in un angolo, una serie di tubi di cartone, lunghi oltre un metro, con dei tappi di plastica alle estremità. A vederli sembravano quelli per contenere i poster di grosse dimensioni.
Ne prendo uno, mi avvicino col viso, tolgo il tappo per vedere il contenuto e…..a momenti svengo.
Le ciano infatti, ma l’ho imparato solo in quel momento, sono sviluppate con ammoniaca pura.
Una zanfata acre mi ha fatto quasi rimettere, lacrimare gli occhi per 20 minuti e tossire per un bel po’.
Inutile dire tutto ciò avveniva tra le risate generali. Era la mia iniziazione nel mondo del lavoro.
Perchè racconto questo? Perchè ieri sera, entrando in bagno, ho avvertito un odore strano…ho aperto il mobiletto con tutti i detersivi e…a momenti svengo. La bottiglia di ammoniaca infatti (non mi ricordavo nemmeno di averne una) si era rovesciata innondando con le sue esalazioni quello spazio ristretto.
Il primo pensiero è stato il ricordo di quella esperienza “traumatica” e il secondo è stata una serie di accidenti che ho tirato mentre cercavo gli stracci per ripulire il tutto…..sgrunt!

22 commenti

Archiviato in il gatto syl, Lavoro, me myself and I

22 risposte a “La cianografica

    • No, infami è esagerato. Faceva parte di un “nonnismo” che allora aveva anche il suo perchè.
      Poi in realtà mi accolsero come un figlio e mi insegnarono a lavorare….e come si sviluppavano le ciano.

  1. iniziazione … quante visite ti sono arrivate??? 😀

  2. Mi sono fatta una cultura sulla cianografica ma sull’ammoniaca non transigo. Secondo me, non serve nemmeno per pulire bene . Mica sono esperta, eh! ma puzza troppo! 🙂

  3. ma mentre pulivi avevi addosso le crestina e il grembiulino, gatto? mi ha fatto sorridere il primo passo nel tuo mondo del lavoro….

  4. Caro Gatto,
    pur ritenendomi una persona dotata del giusto quid di ironia e autoironia, non riesco a capire come mai “iniziazione” dovrebbe comportare piu’ visite, ma adesso ci penso meglio.

    Ciano.

    Ciano era il nome di mio zio.
    Ciano, assieme all’Indaco, e’ il colore che piu’ ho utilizzato in vita, essendo chimico tintore e vivendo in quello che una volta era il regno del jeans, e’ un colore spaziale.
    Ciano mi ricorda molto Galeazzo, e allora evito di metterlo troppo fra le mie tele.
    Ciano e’ un colore sottrattivo, annulla il rosso, che permette al secondo di esistere ma nessuno si accorge che c’e’, che e’ la mia rappresentazione di una societa’ di sinistra dove il colore rosso e’ l’esecutivo.

    Per ultimo,
    CIANOGRAFIA e’ un vocabolo strepitoso.

    Ottimo post,
    compreso lo sballo da NH3.
    Gratuito.
    Io per lo sballo di solito pago.

    Ciao
    Zac

    • Cyan in realtà è il colore complementare al rosso e nei processi di stampa, quando per fare le selezioni delle immagini si usavano i filtri colorati, per ottenere il Cyan si usava appunto il filtro rosso (gli altri abbinamenti erano Giallo-Blu e Magenta-Verde)

      Sullo sballo chimico, ti posso garantire, ne avrei fatto volentieri a meno…ai tempi piuttosto, mi esaltavo con i vapori della benzina usata per sgrassare le pellicole.

      Su iniziazione chiedi pure a tantoper 😉

      Grazie comunque per l’apprezzamento caro Zac

      Syl

  5. agli ingegneri neo assunti in fonderia dicono “ma lo prenda, lo guardi bene” riferito al lingotto che scivola fuori dai forni con il suo insospettabile solito colore…peccato scotti e parecchi anche (non ho mai lavorato in fonderia, ci sarei cascata…)

  6. made57

    tutto sommato come iniziazione non e’ cosi terribile….pensa che mi raccontano in officina che ai giovani operai mettevano il grasso nel panino della colazione….
    niente ammoniaca in casa mia…..non sopporto l’odore…..
    tutto ok????

  7. Il collega più giovane del Consorte (officina meccanica, tornitura, fresatura, ecc.) anni fa, poco dopo l’assunzione, fu mandato dal padrone presso un cliente a chiedere se potevano prestargli lo “squadro rotondo”… il buono è stato che fu lo stesso cliente a dovergli spiegare che si trattava di una presa in giro e che l’agognato oggetto non esisteva (pur volendo, se è una “squadra”, non potrà esser tonda…), perchè il tizio non voleva andarsene senza essersi procurato l’oggetto che voleva il suo boss! 😀

  8. Ammazza, un bel benvenuto! 😐
    E vabbè, meno male che ho letto che successivamente ti hanno trattato bene 😀

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