Questa è la bozza del post che stavo scrivendo ieri sera:
Stasera sono andato a correre. Stavo bene, mi sentivo in forma. La temperatura non era male….nelle cuffie sentivo la voce sensuale della speaker di un programmino di tracking per gps che sensualmente dall’iphone, ogni 5 minuti mi informava di quanti kilometri avevo fatto e che passo stavo tenendo….in realtà sentivo la sua voce, ma immaginavo quella di Murakami che mi spronava a concentrarmi sulla lunghezza del passo e sul coordinamento del respiro….nel frattempo la mia playlist rock sparava a tutti decibel i grandi classici del passato.
I primi 15/20 minuti sono sempre i più difficili, quelli in cui bisogna rompere il fiato….poi ho incominciato a regolarizzare il respiro, inspirare…espirare….naso….bocca.
Mentre la voce di Murakami-donna suadente continuava a segnalarmi il mio passo e da quanto tempo stavo correndo, 25, 30, 35 minuti…..mentalmente cercavo di allungare la falcata di qualche centimetro, senza aumentare la frequenza….Murakami-donna suadente mi confermava che la velocità, lentamente stava aumentando.
Col fiato ormai non avevo problemi, un piccolo fastidio sotto il piede destro poteva tranquillamente passare come affetto collaterale senza conseguenze, avrei potut correre ancora un po’….40, 45,50……la strada era quella per tornare a casa….nel parco incominciava a scendere l’oscurità….ancora un piccolo incremento della velocità….55…one hour…..gli ultimi trecento metri fatti con un allungo da mezzofondista….all’arrivo davanti al cancello di casa mia il gps-iphone mi segnalava 1 ora 3 minuti e spiccioli…..streching….doccia….soddisfazione….
Questo invece è il testo rivisto e corretto l’indomani:
Ieri sera sono andato a correre.
Cazzo che male alle gambe!