Partiamo dalla soddisfazione e dall’obbiettivo primario.
Ieri ho corso la mia prima maratona, dopo solo 15 mesi che ho incominciato a correre e l’ho finita.
La gara è S-T-U-P-E-N-D-A. Un percorso ed una cornice di pubblico spettacolari, così come l’organizzazione.
Potremmo suddividere il percorso in 5 parti prinicipali. La valle del Brenta, costeggiando le famose ville, Marghera, forse il pezzo meno interessante visto che era nella zona industriale, Mestre con il parco San Giuliano, il ponte della libertà e la passerella finale in Venezia.
La mattina, nonostante per la tensione mi fossi svegliato con un’ora di anticipo sul previsto, stavo bene. Mi sentivo forte e invincibile.
Sono partito bene e, come mi ero prefissato, mi sono messo davanti al pacemaker delle 4 ore, anche se il mio obiettivo erano le 4 e 10. Però correvo bene, senza fatica e divertendomi in quella bellissima cornice di pubblico, dando il cinque a centinaia di bambini lungo la strada.
Metà percorso l’ho fatto sotto le due ore, come da tabella e fino al 25° ero assolutamente in media. Correvo e sorridevo. Ripeto, mi sentivo forte e invincibile.
Poi attraversando Mestre ho sentito le gambe appesantirsi e dopo il 30° ho avuto il tracollo. I crampi, mai avuti in 1.300 km di allenamento, si sono presentati nel giorno più sbagliato e mi hanno letteralmente azzoppato. Il ponte della libertà è stato un inferno. Da una parte la tentazione di mollare (l’idea di farmi tutti quei km zoppicando mi terrorizzava) e dall’altra la voglia di finirla ad ogni costo.
Così per fortuna ho fatto.
Mi sono riempito di banane e integratori salini ai ristori del 35° e al 40° tanto da riuscire se non altro a riprendere una leggera corsetta attraversando Venezia (almeno nelle foto sembra che abbia sempre corso).
I ponti finali in Venezia sono uno stillicidio, ma arrivati a quel punto non sono certo un ostacolo insormontabile.
L’alltraversamento di piazza San Marco una poesia, anche per via di un piacevolissimo incontro.
L’arrivo è stato commozione e dolore alle gambe, ma ero felice come una pasqua, con mio figlio che da allenatore esperto mi diceva, con fare severo, che avevo corso troppo veloce nella prima parte.
La sensazione finale è stupenda.
Mentre ero nell’inferno del ponte della libertà maledicevo il momento in cui mi ero lanciato un questa avventura, ma un secondo dopo aver passato la linea d’arrivo, sentivo di avere un conto in sospeso con questa distanza che voglio saldare quanto prima.
Il tempo finale è un modestissimo 4 e 39′, ma che ripeto, è solo la chiave per farmi accedere di nuovo a questa distanza.
Stamattina una mia amica che fa triathlon mi ha detto:”la maratona è solo questione di esperienza e quindi tu hai ancora ampi margini di miglioramento”.
La prendo alla lettera. Ringrazio il dottore e vado avanti.
Grande!
grassie 🙂
Complimenti! 🙂
grazie Diemme 🙂
Bravo gatto !!
Grazie Vel 🙂
complimenti sinceri
TADS
grazie 🙂
La maratona è una gara dal fascino immenso, la soddisfazione che si prova nel finirla la prima volta immagino non possa essere neanche descritta. Complimenti per aver ragginto il tuo obbiettivo.
La soddisfazione è veramente tanta…anche se in questo caso mi ha lasciato l’idea di un impresa ancora incompiuta…che però ho intenzione di portare a termine
La Venice per molti motivi -non soltanto personali- è tra le più difficili, i ponti a termine gara sono massacranti e pare che non ci siano allenamenti che preparano abbastanza -se non, forse, fare periodicamente gradoni durante la preparazione-. Faceva un caldo umido che a km 2 uno quando corre vuole togliersi di dosso la pelle, e questo è il vento di scirocco. Quel ponte poi si dice sia terribile. Lo scorso anno non l’avresti finita comunque, faceva un freddo, un vento e una pioggia tremendi. E’ andata dai, è finita. Ottimo!
Si, penso che il caldo umido abbia fatto la sua parte, anche se la cosa che più mi sconcerta è che MAI in allenamento ho sofferto di crampi.
Il ponte poi è terribile, ma almeno per me, anche perchè è l’unica parte del percorso senza pubblico che, ti posso assicurare ti da una marcia in più.
Comunque il conto è aperto e prima o poi lo voglio chiudere.
Grazie comunque.
PS: comunque anche in questo caso Mestre mi è stata fatale 😉
ma è vero che a fine gara il piede è più lungo di almeno due taglie?
no…e ti svelo pure un altro segreto…non è neppure vero che se ti masturbi tanto perdi la vista (altrimenti sai quanti ciechi in giro) 😉
ahaha…perdona l’ignoranza ma non ho mai partecipato ad alcuna maratona….
nemmeno io fino a ieri 🙂
(però quella delle due taglie in più non l’avevo mai sentita)
pensa che me lo disse proprio un maratoneta. un tipo alto quasi due metri….più di dieci anni fa…forse voleva far colpo con la storia del piede più lungo a fine performance….
che se poi alludeva ad altro tipo di performances, di solito in quel caso, dopo, si accorcia e anche di parecchie taglie 😉
sei un pozzo di scienze…..già che ci sono, perchè soddisfatto a metà? credevi di arrivare primo? 🙂
Ovvio che no. Però mi ero messo in testa di farla in 4 ore e 10 e in realtà per più di metà gara ero su un passo ancor più veloce…poi i crampi
ho tanti amici maratoneti. a detta loro so che arrivare a termine è già una gran bella soddisfazione! quindi, complimenti al 100%!
sempre che prima dell’anno prossimo una GN non si sia incagliata nella giudecca.
(p.s. bravo)
guarda, correvo (anzi li camminavo) e vedevo questi condomini galleggianti…brividi
PS grazie 🙂
Complimentoni! Peccato per i crampi, ma sono sicuro che al traguardo sono stati l’ultima cosa a cui hai pensato 🙂
Grazie grazie…si è vero, quando arrivi passa tutto in secondo piano…però è un po’ come fare una corsa in bici e forare prima dell’ultima salita…certo alla fine arrivi lo stesso, ma la voglia di provare a farla senza qusto handicap è tanta
Ps benvenuta/o
BenvenutO 🙂 Piacere, Francesco.
Posso immaginare la semi-frustrazione, ma sono sicuro che ci saranno altre occasioni per migliorare. Già il fatto che ti sei buttato sulla maratona dopo, mi sembra di aver letto, meno di due anni di allenamento, mi sembra significativo 🙂
sto già pensando a quando e dove riprovarci…
Piacere e benvenuto Francesco
Stai scherzando vero?!?!?
Perchè, almeno per ora, non è importante in quanto tempo si fa una cosa; l’importante è farla e farla fino in fondo.
Bravissimo!!!!
grazie grazie…ma non è tanto il tempo finale a disturbarmi un po’, quanto il fatto che ho dovuto camminare. I 1.300 km di allenamento li ho fatti TUTTI di corsa.
PS: ripensando al tuo commento immaginavo che chi ha il partner che soffre di eieculazione precoce non la pensi allo stesso modo 😉
Ah, ah questa è carina 😉
e no, non credo che la pensi proprio nello stesso modo.
quando tu e Scoglio vi ci mettete, siete davvero esilaranti 🙂
soddisfatto a metà è sempre meglio che per niente, no? allena ancora un po’ le zampine e alla prossima! (complimenti)
grazie…con scoglio ammetto che mi divertono i botta e risposta…per la prossima certo che allenerò le zampine…oltre alla testa.
Per me bravissimo. Io sono una che ama camminare. Sette otto ore, anche in salita. Ma correre proprio no. Nemmeno dieci metri. Per me siete mostri voialtri maratoneti. 🙂
Fare una maratona non fa di me un maratoneta…però ti ringrazio per il complimento 🙂
che esperienza grandiosa!!!
quindi la rifarai? 🙂
si penso proprio di si…ho un conto in sospeso 🙂
“.. i crampi..” mi hai detto… quasi a giustificare il ritardo… ma l’hai fatto con il sorriso sulle labbra mentre ricambiavi il mio sguardo sull’andirivieni di Piazza San Marco…
L’attesa nell’attesa è stata ampiamente ripagata da quel silenzioso scambio di pensieri….
Strabravo sei stato!!!!
Mi sentivo in difetto con te, ecco perchè invece di dirti ciao ti ho solo detto “i crampi”. In realtà la frase che avrei voluto dirti era “mi dispiace di averti fatto aspettare così tanto, non è colpa mia ma i crampi mi hanno rallentato, ma sono felice di vederti qui”.
Però per dirti tutto quello avrei dovuto correre VERAMENTE lento…oltre ad essere un pelo più lucido.
Non ti devi sentire in difetto con me per cose molto più importanti (senza togliere nulla a questa impresa dal sapore epico) figurati per mezz’ora di faticoso (per te) ritardo e cmq… anche un “non ce la faccio più” sarebbe stato allo stesso modo significativo per il nostro linguaggio in codice… 😉
ti prego”NON MOLLARE MAI”…..
sei un GRANDE………
grazie Ade, ma non sono un grande, ma solo uno che prima di mollare…. 🙂
E forse ti ho visto, solo che non so’ come sei fatto.
Io ero a San Marco, ma non per correre, dato che ero gia’ “transitato” per i Bacari dietro a Rialto….
Mi son messo li’, vicino al ducale, e ho ammirato le migliaia di atleti che correvano, allora ho pensato che se vi avesse visto Antonio Canal, non avrebbe esitato a dipingere un capolavoro.
Poi sono tornato nei pressi dei Bacari…
Hasta
Zac
motivi diversi per ritrovarsi la domenica a Venezia ma entrambi nobili e meritevoli 🙂
Bravo, bravo, bravo! per non aver mollato mai!
“dando il cinque a centinaia di bambini lungo la strada” spettacolo!
Puoi essere soddisfatto del tutto secondo me 🙂
preferisco esserlo a metà per aver modo di soddisfare l’altra metà alla prossima maratona 🙂
Credo che siano tutte diverse, non trovi? motivo in più per non lesinare soddisfazione 😉 hai già pensato quale sarà la prossima?
non ancora…Milano, Parigi, Roma…chissà…ma si parla della prossima primavera
thumbs up!
Venezia val bene una corsa.
Detta la mia cavolata, Syl hai la mia solidarietà. Mi sono fatta il ponte tante volte a piedi per lo sciopero dei mezzi. E direi che “Il ponte della libertà val bene una sequela di parolacce” 🙂
ma sai quante ne ho dette?!!!