Cari amici e amiche blogger, il gatto va in vacanza.
Una bella settimanina bianca in cui scorrazzerò sugli sci in lungo e in largo per l’Alta Badia.
Lascio la macchinetta del caffè accesa e una ciotolona con tanti biscotti per chi passa da queste parti. Le tazze lasciatele pure nel lavello che le laverò al mio rientro.
Io invece mi doperò di bombardini con la panna e grappini pensando a voi.
Non può la Coop farmi questo. Altro che la Coop sei tu, adesso glielo dico io alla Litizzetto.
Capisco fossi andato all’Esselunga…l’avrei trovato anche normale, ma alla Coop no.
Prima mi proponi l’involtino primavera, gli spaghetti di soia, i ravioli al vapore…vendi anche la salsina piccante…e quella di soia…e poi non vendi le bacchette per mangiarli?
Ma dico…sono le posate del più grande popolo comunista e tu non le vendi?
Ho provato con gli stuzzicandenti, quelli lunghi da spiedini…visto che non c’era il riso…ma non è la stessa cosa…
PS non le avevano nemmeno da Kasanova…a questo punto se qualcuno vuol farmi un regalo…
Complice un pranzo in mensa e le lusinghe del mio editor di fiducia, ho accettato il suo consiglio e sono sbarcato su facebook.
“vedrai, così incrementerai notevolmente i tuoi contatti…” mi ha detto.
Io facevo un po’ lo snob, tentavo di minimizzare, di dire che non mi interessava avere tanti contatti, tanti follower….ma nel dirlo ero credibile come una moneta da tre euro.
Ora, lei che convince cuochi famosi e personaggi dello spettacolo a fare i loro libri con lei, vuoi che non convincesse un gatto egocentrico come me a farsi una vetrina nel magico mondo di Zuckemberg?
Eccomi qua quindi. Da ora in poi mi trovate anche in versione facebuccara, anche se il mio core business, come direbbero quei consulenti super pagati, rimane il blog.
Ringrazio ovviamente la mia consulente speciale e a questo punto…venghino siorri venghino…lo spettacolo continua 😉
Entrare a casa dopo il weekend e trovare la tv accesa fa sempre una certa impressione. Ti aspetti di trovare qualcuno di sbagliato seduto sul tuo divano.
Invece era solo andata via la luce.
Mughini quando si veste deve farlo a luce spenta.
Ma forse se così non facesse non avrebbe nulla da aborrare.
Aborro tra l’altro fa il paio con ramarro…che penso sia la parola che più mi è stata chiesta di pronunciare.
E infine…
tra pene e penetrare….
è nato prima l’uovo o la gallina? (*)
(*) Si però non vale rispondere consultando il Devoto-Oli, lo Zingarelli, Wiki o Google…
Stamattina mi sono alzato alle 6. dovevo accompagnare mia madre ad un esame poco simpatico. Lei era nervosa, mio padre era nervoso…io dovevo far finta di non esserlo. Visto che per preparare quell’esame ha dovuto ingerire una quantità maxi di lassativi, ho pensato di fare lo spiritoso…” notte di merda, ma’ ?” Prima mi guarda di traverso, ma poi conquisto mezzo sorriso.
Non sapevo a che ora c’era l’esame, ma semplicemente ho chiesto a che ora passare a prenderli. “Alle 7,30 va benissimo”.
Per non sbagliare mi presento alle 7,15 e mentre mi avvio chiedo….“ma a che ora è l’esame esattamente?” “Ehm…8,45″….considerando che l’ospedale è a 10 minuti da casa dei miei….dovremmo farcela. Tanto se stiamo un’oretta in più ad attendere…(promemoria, la prossima volta informarsi meglio sugli orari…)
La mattinata con un po’ di tensione passa. Fortunatamente l’esito è abbastanza buono. Non che mia madre sia guarita, tutt’altro, ma almeno ha un colon fighissimo.
Li riaccompagno a casa e corro in ufficio….a metà strada mio padre mi chiama….“per caso la borsa della mamma è rimasta in macchina da te?“….do un’occhiata veloce nello specchietto retrovisore e….“ok torno a portarvela subito”...sgrunt.
Ufficio…sbrigo alcune cose da fare e l’ora di pranzo arriva subito. Decido di andare a correre…ottimo allenamento tra l’altro…peccato che quando mi rivesto….hey dai, erano mesi che non mi scordavo le mutande di ricambio.
Il problema è solo stato quando nel pomeriggio….sopra pensiero…dopo aver fatto plin plin ho tirato su la zip…ahiiiiii.…peli maledetti….
La sera poi spesa. Come sempre cuffie nelle orecchie e musica a palla. La musica random e a un certo punto parte questa….
Ma voi riuscireste a non muovere la testa? No ascoltatela bene, volume alto….perchè a me veniva da saltare sul bancale dei biscotti in offerta manco fossimo al Cocoricò…
Passo i miei lunedì mattina sull’autostrada del sole. Peccato che di sole in questo periodo se ne veda proprio poco.
Si vede piuttosto la nebbia, o meglio, non si vede per colpa della nebbia.
Rettifico ancora, si vede con la nebbia ma si vede diverso.
Le dimensioni delle cose passano da tre a due. Appare tutto piatto, come disegnato, con una matita nera però che al massimo può tradurre qualche sfumatura di grigio senza avere nulla di erotico.
Con la nebbia sembra di essere sprofondati in un immenso still life. Si perde il contesto, lo scenario.
Gli unici colori visibili sono i fari rossi antinebbia, che non puoi confondere coi semafori solo perché sai che in autostrada i semafori non ci sono.
Con la nebbia non ti accorgi dell’alba. Il giorno passa dall’oscurità ad un velato chiarore un pò alla volta. Non un raggio di sole che spacchi l’orizzonte, non un riflesso di una finestra che catturi la tua attenzione.
La nebbia sembra un’immensa balena che inghiotte auto come se fossero pesci, anche se le balene si nutrono di plancton…ma se per quello nemmeno le auto hanno le pinne.
E’ pericolosa la nebbia. Per me però è pericolosa perchè ammalia, sembra quasi ipnotizzarti.
Ti accorgi del ponte di Calatrava solo quando ci passi sotto. Perdi i punti di riferimento e i chilometri vengono scanditi dalle strisce bianche disegnate per terra o da qualche cartello stradale che, come un messaggio subbliminale, appare per una frazione di secondo troppo breve per essere letto.
Unici compagni di viaggio, un telefono, della buona musica e qualche pensiero che ha vita facile per girare nella tua testa.
Ho sempre avuto dei quadricipiti particolarmente sviluppati. Quasi spoporzionati direi.
Non ho mai fatto pesi in palestra, ma anni di ciclismo in gioventù evidentemente hanno contribuito.
Mi ricordo una volta, avrò avuto 16 anni. Andai con un amico in un negozio di bici che vendeva anche abbigliamento specializzato. Allora decathlon non c’era e le maglie erano ancora in lana pesante, quella della BIANCHI la più ricercata.
Il titolare mi fa provare un paio di ciclisti e quando mi vede esclama ad un collega…”Uè ven chì a vedè”…il milanese era la lingua madre” quest chì gha i gamb del Gaardoni”.
Ecco, io all’epoca Gaiardoni non sapevo chi fosse e non c’era nemmeno google o wiki per sopperire l’ignoranza.
L’esperto e anziano signore mi spiego allora che si trattava di un famoso pistard, vincitore anche alle Olimpiade di Roma. Io allora non ero ancora nato, per cui avevo anche qualche motivo per non conoscerlo, anche se conoscevo invece Coppi e Bartali.
Sante Gaiardoni era famoso oltre per le sue vittorie per le sue cosce, i suoi quadricipiti.
Ecco io ho i quadricipiti di Gaiardoni.
Sono grossi. Tanto per fare un esempio, se cerco di avvolgere la coscia con le due mani, non riesco a toccarmi le dita…e le mie mani non sono piccole.
Coi gemelli, i polpacci, invece si…se non ho appena finito di correre, perchè in quel caso si gonfiano talmente tanto che non riesco neppure li. Anzi, quando devo togliere i pantaloni da running lunghi, faccio sempre un po’ fatica.
Perchè scrivo di questo? Perchè negli spogliatoi oggi hanno notato, chissà perchè, i miei quadricipiti…non certo da runner fondista…forse più da velocista, cosa che in effetti ero quando correvo i 60 metri ai campionati studenteschi…e oltre a prendermi un po’ per il culo, mi ha fatto tornare in mente quel signore nel negozio di biciclette una trentina di anni fa e Sante Gaiardoni.
Chissà se qualche suo nipote un giorno googlando non arrivi fin qua.
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