Archivi del mese: novembre 2014

Non c’è il due senza il tre

Potrebbe essere questo il titolo della mia terza maratona.

Il percorso per arrivarci è stato lungo. In 4 mesi 59 allenamenti, 858 chilometri e tre lunghi oltre i trenta.

Ho corso con oltre trenta gradi e con cinque. Sotto il sole e sotto l’acqua. Di giorno, di notte e osservando qualche alba.

Ho cambiato tabella di allenamento rispetto alle due precedenti. Questa era più impegnativa e l’ho seguita quasi integralmente. Avrò saltato si e no 3 o 4 allenamenti.

Non posso rimproverarmi nulla. Ora devo solo aspettare le prossime 40 ore per presentarmi in pantaloncini e maglietta ai nastri di partenza.

Il fisico l’ho allenato. La mente lo spero. Temo il muro dei 35 ma conto di riuscire ad affrontarlo e superarlo senza crollare.

Nell’ordine ho 4 obiettivi:

  • Arrivare in fondo;
  • Arrivare in fondo correndo;
  • Arrivare in fondo un secondo prima del mio personale di 4 e 26;
  • Arrivare in 4 ore e 12 minuti (sembra un tempo bizzarro ma vuol dire farla sotto i 6 minuti al km).

Anzi…a pensarci bene ne ho un quinto. Godermi questa maratona e questa città.

Nel frattempo ieri mi sono capitati due episodi curiosi.

Prima sono andato a fare la visita medica per il beach tennis (ebbene si, continuo ancora a giocarci anche se non ne parlo mai). La visita non era di quelle agonistiche per cui, peso, pressione elettrocardiogramma e bona lì. Durante l’elettrocardiogramma vedo l’espressione perplessa del medico che incomincia a verificare il suo macchinino mentre disegnava allegramente su carta millimetrata il grafico del mio battito cardiaco.

“Complimenti, sa che lei rappresenta il mio record personale di bradicardia? Non mi era mai capitato di trovare qualcuno che a fine giornata avesse 38 pulsazioni al minuto”….e io a pavoneggiarmi con falsissima modestia.

Poi vado alla mia lezione di beach tennis e il mio allenatore, quando mi vede, mi dice: “e tu che ci fai qui a quest’ora? Il tuo turno (che per questa settimana avevo cambiato) è solo fra un’ora e mezza”

Cazzo che pirla…me ne ero dimenticato (toh, sai che novità).

Mi propone: “Vai a farti una corsetta, se vuoi le scarpe te le presto io, tanto ho il 46.”

E così, prima dell’allenamento di BT, eccomi per il centro sportivo a correre, sotto una leggera pioggerella, tra mamme che aspettavano i figli e calciatori che aspettavano di entrare in campo, con l’abbigliamento da beach tennis (praticamente vestito da spiaggia), un paio di scarpe non mie (mi è venuta in mente questa canzone) e le mie spendide calze in filo di scozia blu da ufficio.

Mi è sembrata la degna fine del mio ciclo di allenamenti pre-maratona, senza pensare ai rischi corsi per i piedi e muscoli (a tre giorni dalla gara, con scarpe non mie e quelle calze, i rischi di vesciche e contratture erano concreti), con quel briciolo di incoscenza che è necessario per correre per 4 ore abbondanti.

Ora si va in scena. Su il sipario.

maratona di firenze

 

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Faccio cose, vedo gente…

Miscellanea di sensazioni e situazioni volutamente in ordine sparso:

  1. Invidio l’entusiasmo dei miei ex colleghi che si sono messi in proprio e hanno creato una start-up. Ieri sono andato a trovarli. Non facile certo, ma la libertà di muoversi decidendo in autonomia del proprio destino è merce rara.
  2. Nel mio ufficio invece si scontra l’entusiasmo di chi ho scelto per un nuovo ruolo e una nuava avventura, con chi è rimasto escluso da questa scelta. Farmi spingere dai primi per tirare i secondi. Se non faccio cazzate dovrei farcela.
  3. Mia mamma ha avuto la conferma di quello che sapevamo già. Da metà dicembre si ritorna nell’allegra giostra della chemio. Ma non è la terapia il pericolo maggiore e nemmeno la malattia stessa. Il pericolo che vedo ogni giorno più evidente è che mia mamma è stanca. E’ sempre stata un leone, ma ora mi sembra voglia gettare la spugna. Spero di sbagliarmi.
  4. Torno in ufficio. Il mio progetto faticosamente sembra avviarsi. Sono però stanco. Dovrei staccare la spina per un po’, ma ora non è tempo….e ripenso ai miei ex-colleghi.
  5. Mancano 3 giorni alla mia terza maratona. Domani farò l’ultima sgambata mattutina. Il lavoro fatto mi soddisfa, quasi 900 km. in 4 mesi. Ora devo solo riuscire a concentrarmi come si deve. Venerdì ho anche annullato, furbescamente, la riunione da mal di pancia, settimanale. Firenze mi aspetta, col 7519.
  6. La tecnologia mi è ostile ultimamente. Telefonino, pc…un nervoso…l’altra sera però mi sono ritrovato a fare, in videochiamata, le equazioni di secondo grado con Sylvestrino. Incredibile, erano trent’anni che non le facevo eppure ci sono arrivato. Mio figlio mi ha detto però che la sua insegnante ha spiegato un metodo più veloce…evabbè…l’importante è arrivarci no?
  7. La mostra di Chagall mi è piaciuta. Anche se i miei amici penso abbiano apprezzato ancor di più i panzerotti di Luini. Comunque anche la vista dal pirellone non è male. Peccato non poter postare le foto per via del punto 6.
  8. La Juve ha vinto in champions. Questa è una buona notizia…INCREDIBILE…direbbe Sandro Piccinini.

 

 

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Piccole soddisfazioni

In questo periodo ci si accontenta di quel che passa il convento….

Stamattina la bilancia mi ha regalato un “ooohhh…..”

Era da quando avevo i capelli e per di più lunghi che non pesavo così.https://i0.wp.com/ggottardinutrizionista.daonews.com/files/2013/03/bilancia-284x300.jpg

 

 

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Strana la vita…

…quando coniuga la tua necessità di googlare parole come ascite o paracentesi, con la voglia di mandare tutti a fanculo in ufficio.

Si perchè ci sto andando veramente molto molto vicino a fare quel passo.

Sono incazzato, sono stressato, sono preoccupato, sono stanco.

D’altronde se inizi la giornata con un funerale di prima mattina non puoi pretendere molto.

Ma paradossalmente l’unica cosa che salvo di questa giornata di merda è proprio quel funerale. Perchè quel uomo, quello nella bara, che non ho mai avuto il piacere di conoscere se non nelle parole orgogliose di sua figlia, mi ha dato la possibilità di ascoltare cosa aveva da dire quel parroco. E quello che aveva da dire incredibilmente mi è piaciuto…e detto da un ateo convinto come me, credetimi è tanto.

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/c/c1/Piano_inclinato.svg/1280px-Piano_inclinato.svg.png

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Sinapsi in azione

Sylvestrino è tornato in pedana nel weekend. Gara nazionale, di quelle toste con tutti i migliori. Lui era da maggio che non tirava in gare ufficiali.

C’è stata la trasferta, la colazione presto, la preparazione, il riscaldamento e poi la gara.

Ciò che gli ho detto prima di uscire dalla camera di albergo dove abbiamo alloggiato è stato “mi raccomando, divertiti”. Consiglio ahimè vano, perchè in gara non ha reso come si aspettava e lui è il primo che ci è rimasto male, nonostante tutte le nostri rassicurazioni sul contrario.

La scherma, sto imparando, è una grossa palestra di vita, e spero possa essere d’aiuto a questo meraviglioso bambino, anzi, ragazzino, per crescere come deve e con i suoi tempi.

Poi c’è stato il lavoro. Nulla di nuovo se non mille problemi ed emergenze da gestire. A volte mi sembra di abituarmi all’emergenza, di trovarla normale e questo non va bene. Fa abbassare la guardia, sottovalutare i segnali e prendere eccessivamente le distanze.

Certo che quando poi, alla fine di una giornata così, vai dai tuoi e ti senti dire “la TAC non è andata bene…”, è normale che ti vengano i sensi di colpa per aver pensato più al lavoro che a loro.

https://i0.wp.com/www.karmanews.it/wp-content/uploads/2014/06/sinapsi.jpg

 

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tanta roba

Luci e ombre in questi giorni.

Lo stress al lavoro è sempre alto. Il progetto di cui sono a capo ha avuto un intoppo che ne ritarderà la partenza di un paio di settimane. E’ da un po’ che ci sono difficoltà…bug, problemi, il sistema che cade, configurazioni che non girano…io dritto come un fuso continuavo a dire “ce la facciamo”. L’ho scritto anche a tutto il mondo…“signore e signori”..….rullo di tamburi….“lunedì si parte !!!”. Non l’avessi mai fatto. La sera stessa mi chiamano i ragazzi e mi dicono “Syl, se partiamo con il sistema messo così, ci schiantiamo alla prima curva”.

Cazzo! Cazzocazzocazzo, come se ripetendolo ad alta voce potesse farti svegliare dall’incubo in cui ti ritrovi invischiato.

Invece niente….così non si parte. Sfiga vuole nel momento più topico sono dovuto andare furoi per una due giorni di lavoro…per cui ho dovuto telefonare alle 7.30 di mattino (tanto il mio capo è mattutino) per dargli il buon giorno. Lavorativamente parlando una delle peggiori telefonate che mi sono ritrovato a dover fare.

Certo, di attenuanti ne avrei, ma sto imparando a non parlare degli alzatori. Vediamo quanto mi costerà. Mala che vada il chiosco di piadine tornerà in auge.

A proposito dell’alzatore, alla fine l’ho fatto. Sto cambiando l’organizzazione della mia squadra e per spiegar loro cosa mi aspetto da loro, ho mostrato il video. Vedremo se sarà stato efficace. Nel frattempo tante parole per spiegare, per concordare per condividere. Quando si riorganizza un gruppo c’è sempre chi ne esce bene e chi no. E’ di questi che mi dovrò occupare maggiormente, così come degli altri. In ogni caso tanta attenzione, più del solito.

Poi, dicevo, ho fatto una due giorni di lavoro. Pensavo si trattasse di team building….ma è stato molto di più. Eravamo in 11, come una squadra di calcio. Ci siamo messi veramente a nudo. Avete presente le riunioni degli alcolisti anonimi? Ecco, noi ci siamo trovati a confessare le le nostre paure e i nostri bisogni. Fa un certo effetto vedere dei manager esperti con gli occhi lucidi e la voce spezzata. Però è stata una esperienza incredibile. Spero possa segnarmi sul serio e aiutarmi a cambiare.

Nel mezzo tre sessioni di corsa. Domenica 27 chilometri fatti discretamente. Martedì mattina all’alba 14 fatti sotto la pioggia battente (dio quanto mi piace correre sotto l’acqua) e stasera ripetute lunghe (mai fatto 3 serie da 4 km.), con un ottima performance. Ho perso qualche allenamento sulla mia tabella di marcia per Firenze, però nonostante tutto mi sento bene, preparato.

In ultimo l’intervento all’occhio. I primi due giorni così così….occhio gonfio, non dolorante ma fastidioso. Inoltre un quasi raffreddore a complicare il tutto. Ora molto meglio. Mi stavo quasi affezionando a quei 4 punti…ma domani li vado a togliere.

occhio ai punti o punti all'occhio

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Jack Sparrow

Mi sento un po’ così stasera, dopo il simpatico intervento di asportazione del calazio.

Fortunatamente tutto a posto. Gli ospedali ovviamente sono ambienti che difficilmente mettono a proprio agio. Un po’ di tensione che mentre ero in sala d’aspetto…poi il medico mi chiama…mi spiega come sarà l’intervento…mi fa sdraiare e li inizia il bello.

Meno doloroso di quanto pensassi. Di fatto è solo l’anestesia la fase un poco più dolente, ma siamo a livello di una seduta dal dentista.

Poi, coperto da un telo, con gli occhi perennemente chiusi, ho ascoltato la telecronaca dell’intervento. Si, perchè l’assistente era un’infermiera tirocinante e il chirurgo, sapientemente, le spiegava punto per punto cosa stava facendo.

Ne sono uscito con un occhio bendato da vero pirata e 4 punti in più che però non valgono per la patente.

Finora, sono passate ormai 8 ore, gli unici effetti collaterali sono le sensazioni dell’occhio che pulsa, qualche effetto allucinogeno, tipo LSD, dove “vedo” macchie di olio sull’acqua dal mio occhio gigio, la mancanza di profondità che mi ha fatto rovesciare un po’ d’acqua fuori dal bicchiere….insomma…..fin qui tutto bene.

Domani mattina quando toglierò la benda vedrò quanto l’effetto scazzottata sarà evidente….

pirata

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occhio di gatto

Domani finalmente faccio l’intervento all’occhio. Sono così incasinato tra le mille cose da fare e mille pensieri che non ho avuto nemmeno il tempo di avere paura, cosa che da fifone che sono, anche se si tratta di un piccolo intervento banale, sarebbe più che normale. In fin dei conti sono un uomo e in quanto tale con una soglia del dolore bassissima.

Conto di rimanere così occupato anche domani mattina in ufficio e, nelle ore del pomeriggio che precederanno la mia gita all’ospedale, spero di riuscire ad andare a correre. Se piove è meglio…ho bisogno di ripulirmi un po’ simbolicamente e non trovo nulla di meglio che correre sotto una copiosa acqua.

Nel frattempo ho provato a prendere qualche informazione in più da internet sull’intervento…ma forse è meglio andare “ignoranti”.

 

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