Archivi del mese: novembre 2017

La mia Milano21 half marathon

Ho i muscoli indolenziti. Faccio fatica a camminare e sento i bicipiti doloranti. Questo perchè ieri ho corso i 21 km della mezza di Milano e senza nemmeno farli in un gran tempo, anzi.

Da quando ho iniziato a correre qualche anno fa, ho avuto modo di fare 18 mezze maratone, 5 maratone sulla distanza doppia e almeno una quarantina di allenamenti sopra i 20km. I 21 della mezza quindi non mi fanno certo paura come distanza.

Ma ieri li ho sofferti. Gli ultimi 3/4 in modo particolare, come da copione. Il caos che c’è stato all’arrivo e il fatto di rimanere per un’ora sudato sotto la gelida bora in versione milanese nella calca per recuperre la borsa a fine gara non ha fatto altro che amplificare le sensazioni negative.

E mentre correvo sentivo venire meno, oltre alle forze, le motivazioni. Nessuna tabella mentale da seguire, nessuno da inseguire o da superare. Niente, solo un passo dopo l’altro, in attesa di vedere lo striscione dell’arrivo.

D’altronde non l’avevo nemmeno preparata bene nelle settimane e nei giorni precedenti. Qualche allenamento saltato, pochi chilometri, pochi lavori. Anche la sera prima, il risotto con l’osso buco, non penso sia stata la corretta cena da atleta alla vigilia.

Forse, per la prima vera volta, ho avvertito il peso del mio mezzo secolo farsi sentire. Comincio a percepire in maniera evidente, il gap che c’è tra quello che vorrei fare e quello che riesco a fare. Con la corsa in maniera evidente, ma non solo.

Magari avrei bisogno di nuovi stimoli…potrei pensare al Triathlon, almeno diversificherei gli allenamenti. Oppure potrei tornare allo spinning e al ciclismo…o magari un corso di ballo.

Però mi hanno fatto notare che in realtà ci sarebbe un’attività a cui forse potrei dedicarmi con profitto…

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La lingua del gatto…

Stimolato forse da Sylvestrino che si ritrova a studiare inglese e francese, mi sono deciso a rispolverare un po’ le lingue.

Non avendo molto tempo (e voglia) di fare un vero e proprio corso, ho deciso di provare una di quelle app che ti permettono, quasi giocando, di masticare un po’ le lingue. La più famosa è Babel, ma ho invece deciso di cimentarmi con Busuu, che oltre ad essere molto simile a Babel, ha la possibilità di interagire con altri utenti che stanno imparando a loro volta le varie lingue.

Cioè, oltre a seguire le minilezioni da 10-15 minuti, con esercizi tutto sommato anche divertenti (una buona alternativa a Ruzzle), le regole spiegate in maniera semplice e informale, e situazioni molto comuni (insomma per ora non ho ancora trovato la penna sul tavolo), si ha la possibilità di scrivere o pronuciare delle frasi, che verranno corrette da altri utenti madrelingua, che a loro volta potranno giudicarti, correggerti e spiegarti gli errori.

A mia volta, posso correggere tutti quelli che stanno imparando la lingua italiana e la cosa interessante è che, proprio per correggere come si deve quelli che stanno cimentando con la nostra lingua, mi tocca ripassarmi un po’ a mia volta la grammatica, per poter meglio spiegare perchè si dice così e non cosà, cosa che noi facciamo in maniera naturale, ma le cui regole, nel mio caso, sono andate nel dimenticatoio.

Preso poi dall’entusiasmo della riuscita delle mie lezioni in inglese, ho anche deciso di rispolverare il mio francese, anche perchè potrebbe essere utile per aiutare Sylvestrino nei suoi esercizi.

Poi la parte social è più o meno simile a tutti i vari social, con tanto di amicizie e di like, non ai commenti in questo caso, ma alle correzioni fatte o ricevute.

Insomma un nuovo giochino come passatempo, che mi permette di studiare un po’ (io adoro le lingue…intendo in questo caso quelle parlate) e di conoscere gente da tutto il mondo…Inghilterra, Stati Uniti, Australia, Indonesia, Francia, Canada….mi sono anche ritrovato a spiegare quali vini abbinare alle varie pietanze o perchè si può usare il presente anche se si parla di qualcosa che avverrà in futuro.

Insomma…se qualcuno ha voglia, come me, di rispolverare o di imparare nuove lingue (ce ne sono di tutti i tipi, dal russo, all’arabo, al cinese o il portoghese), questo è un buon metodo, che non impegna troppo tempo e ad un costo molto abborabile.

E dal gatto SylAranzulla per questa sera è tutto.

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Breve storia triste

Questa estate sono andato a San Siro a vedere i Coldplay.

Ieri sono andato a San Siro a vedere l’Italia.

In entrambi i casi i panini con la salamella erano buoni.

Non vado spesso a San Siro, ma questa estate mi sono divertito di più.

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Del beach tennis, del caffè mancato e dei salami

Ieri io e Silvestrino abbiamo fatto un torneo di beach tennis. Era uno di quelli “gialli” dove le coppie non sono fisse e ad ogni partita si cambia partner. Più gioco che sport…però comunque divertente. La formula poi era particolarmente articolata perchè prevedeva dei gironi maschili e dei gironi femminili e poi, essendo maggiori i partecipanti maschietti, i vincitori di ogni girone si “accoppiavano” con le donne e i migliori piazzati tra gli uomini se la giocavano fra di loro in una sorta di torneo parallelo.

Be’, Silvestrino ha vinto alla grande il suo girone (ed erano tutti adulti) andando poi a giocarsi i quarti, la semifinale e poi una finale a sorpresa dove si è ritrovato con una ragazza (anche se aveva più del doppio dei suoi 14 anni) oggettivamente un po’ scarsina, almeno in confronto ai due che avevano di fronte. Cio nonostante è arrivato ad un passo da una vittoria netta (vinceva 5-2 ) salvo poi farsi rimontare fino al tie-break che li ha visti soccombere per un pelo.

Io invece, tra i migliori dei più scarsi, ho fatto un percorso analogo ma solo tra i maschietti, arrivando a mia volta alla finale dopo una seminfinale al cardiopalma (anche in questo caso vinta di un soffio al tie-break) salvo poi soccombere clamorosamente e con molta meno suspance, con un secco 6-0.

Con questo torneo temo si possa ormai ufficializzare il sorpasso di Silvestrino al sottoscritto…largo ai giovani.

Comunque peccato perchè in entrambi i casi c’era in palio per i vincitori una bella macchina per il caffè…e sono passato dal rischiare di portarne a casa ben due (e qui a casa mi avrebbe fatto comodo) …ad accontentarmi del buono sconto della salumeria vicino a casa.

Va be’, mi rifarò coi salami…

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