Era più rotonda delle sue compagne di classe. Lo sviluppo precoce aveva accentuato ancor di più la differenza tra lei e le altre.
I ragazzi però sono terribili, non hanno ancora la capacità di capire quali ferite possono lasciare le parole dette e il branco rendeva tutto più semplice per loro.
Nessuno avrebbe avuto il coraggio di ripetere quelle frasi se si fosse trovato a tu per tu con lei, ma l’unione fa la forza e trovare qualcuno su cui concentrare le proprie attenzioni, qualcuno di diverso, qualcuno di debole, era facile come colpire le lucertole sul muro con la fionda, all’oratorio.
Io non ero da meno. Non sono mai stato un cuor di leone e mai per una volta ho pensato seriamente di difenderla. La paura di diventare a mia volta il nuovo bersaglio, quello diverso, mi ha sempre fatto rimanere dietro, in mezzo al branco, anche quando in cuor mio pensavo che stessimo esagerando.
Se ci fosse una giustizia lei ora sarebbe l’amministratore delegato di qualche azienda di successo e avrebbe qualcuno di noi tra i suoi dipendenti, magari qualcuno da incontrare ogni giorno in mensa, senza dire parole ma lasciando parlare gli sguardi di quel passato così scomodo per entrambi.
Però la giustizia non fa sempre parte della storia, anzi, spesso è assente ingiustificata.
Loredana non so che fine abbia fatto.
Non so se si sia sposata, se abbia dei figli, se abbia avuto successo nel lavoro o abbia girato il mondo.
Però le devo davvero delle scuse. E se c’è una cosa che almeno ho imparato da lei è che non passi occasione o momento in cui non cerchi di far capire a mio figlio quanto sia importante che Loredana…Gianni, Michele, Mohammed, siano trattati allo stesso modo con cui lui vorrebbe essere trattato.
E’ la cosa più importante!
se ti riferisci all’insegnamento che questa cosa può dare per le nuove generazioni, per quello che può valere si…
esatto mi riferivo a quello 😉
https://ilblogdibarbara.wordpress.com/2012/12/02/quei-ragazzini-che-si-suicidano/
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ho visto….grazie.
E’ il secondo post serio (e bello) che mi scrivi….
comincio a preoccuparmi, la febbre ti ha lasciato degli strascichi.
Ma con Silvestrino (per come la penso io) fai la cosa giusta, i figli apprendono dai genitori e dal vivere quotidiano. Ma che te lo dico affà… lo sai come la penso
PS: chissà se io e te ci fossimo incontrati da bambini, io ero quella che ai tipi che prendevano per il culo gli altri li affrontavo. Una volta ho preso a schiaffi il capetto di un trio perchè isolava, e non lasciava in pace, dai giochi un bambino minuto e timido.
PPS: lui mi restitui gli schiaffi e io li ridiedi a lui.
PPPS: pensa che a distanza di 30 anni ogni vota che lo vedevo io provavo lo stesso impulso, lui faceva finta di non vedermi 😛
non mi meraviglia il tuo atteggiamento 😉
Ps: tranquilla, tornerò presto a fare post ad cazzum 😉
guarda che (quasi) tutti i tuoi post seri mi piacciono, ma due a breve uno dall’altro non mi hanno destabilizzato. Mi stai invecchiando e stai iniziando a dar vedere…?
un momento di debolezza 😉
Io ero quella cicciona che veniva messa da parte. Non sono a capo di una multinazionale, ma sono bella e ho un fisico invidiabile, e quando incontro i miei compagni di scuola delle elementari/medie li saluto sempre volentieri! 😉
Chapeu…brava.
Se tu non hai avuto il coraggio di essere diverso dalla massa e ribellarti a una cosa che ritenevi ingiusta …tu pensi che tuo figlio possa fare diversamente , solo perchè glielo dici tu ??? ( niente di personale )
il bullismo a volte è una cosa davvero sottile e solo chi l’ha provata sulla sua pelle sa cosa vuol dire , perchè è facile essere contro le angherie manifeste , è la piccola goccia quotidiana ,che logora .
Io ai miei figli insegno a essere forti …a nn ascoltare le cattiverie stupide , e come difendersi … e pure a menare se serve … leggenda vuole che alla domanda di una maestra sul bullismo a figlia grande (8 anni) lei rispose..”mia mamma ha detto se qualcuno ti offende , tu pestagli un piede !! ” Amen … 😛
Quando ero piccolo il bullismo c’era ma non se ne parlava. Oggi almeno se ne parla. Sia pur piccolo è un passo avanti. Non mi aspetto che mio figlio faccia l’eroe, ma che abbia maggior consapevolezza posssibile di quel che fa (o di quel che subisce) e delle conseguenze che ci possono essere.
Il sabato pomeriggio c’è una trasmissione in tv che parla di questo fenomeno. Non lo obbligo a guardarlo, ma io e mia moglie lo guardiamo e quasi sempre si mette anche lui a vederlo con noi. Non è certo risolutivo ma male non fa.