PREMESSA: Normalmente è quel che scrivo in questo diario (che tutti chiamano blog) ad alimentare la mia pagina FB. A volte però capita il contrario, come in questo caso. Ecco perchè un innocente hastag in un gruppo mi ha ispirato queste parole che però vorrei fissare anche tra queste pagine (ovviamente condividendole con voi).
Vedere crescere Sylvestrino, per quanto a volte faccia paura e costi fatica è un’autentica magia.
Cos’altro potrebbe essere infatti il poter assistere alla trasformazione di un essere di tre chili scarsi in un adolescente che sta imparando a diventare uomo.
Ovviamente con le sue contraddizioni, gli incidenti di percorso, i drammi e le gioie che l’enfasi del momento accentua ma che poi il tempo riesce a rimettere nella giusta posizione. Ed è normale credere di vedere in lui quello che eri tu alla sua età e sbagliare clamorosamente. Perchè se in lui c’è di certo una parte di te, non solo nei cromosomi ma negli insegnamenti, è anche vero che lui non sarà mai te, grazie a dio. Lui avrà la sua strada da percorrere e tu puoi al massimo insegnargli a camminare.
Non sono genitore ma credo che tutti si augurino che i propri figli diventino migliori di loro. E questo possono farlo solo camminando insieme.
Non è proprio così. La parte di cammino che possiamo fare assieme è proprio piccola, i primi passi. Un po’ come quando spingi la biciclettina per imparar loro ad andare senza rotelle. Il cammino lo devono fare loro e la parte da genitore più difficile da accettare è proprio questa.
Sono d’accordo, intendevo dire che finché ci sarai sarà come camminargli accanto e sarai per lui un riferimento.
E’ proprio così 😉
vero?!
fatica…tanta. tantissima. responsabilità. enormi. Eppure è un cammino che deve essere fatto per sentirsi completi