Oggi vi parlo di una mia vecchia passione, quella per la consolle da DJ.
In realtà è una passione che ormai non coltivo più attivamente da tanto tempo, però mi è rimasto il piacere di ascoltare i DJ quelli bravi.
Da ragazzo, non so grazie a quale ispirazione, mi era venuto un intenso interesse per la musica da discoteca e convinsi i miei a comprarmi un mixerino (davvero basico) con due piatti su cui mettere i dischi. Allora c’erano i dischi in versione mix, che giravano a 45 giri anche se avevano le dimensioni del classico album.
Imparai da autodidatta. All’epoca non c’erano i tutorial su youtube. Incominciai a capire, anzi a sentire, quando due brani andavano a tempo, ascoltando un brano sulle casse e l’altro in preascolto con la cuffia su un orecchio solo. Il giorno che mi riuscì la prima miscelazione non mi parve vero, fu una vera rivelazione.
Passavo le ore sui dischi a provare e riprovare e poi ad ascoltare, anche dalla radio, quelli bravi. All’epoca il sabato facevano una trasmissione di sola musica mixata su R101. Le registravo tutte le settimane e poi mi facevo ispirare.
Non avendo grandi budget, cominciai a vendere le cassettine che producevo a 5.000 lire per poi comprarmi i dischi. Entrai in società col fratello di un mio compagno di classe che aveva la stessa passione. Per dimezzare i costi, ognuno comprava i dischi che preferiva e poi, prestandoceli, li tenevamo una settimana a testa per registrare le cassette. Senza saperlo creai la mia prima joint venture.
Certo lui aveva dei gusti di merda e ogni tanto mi toccava mettere dei dischi davvero maranza, però bisognava far di conto.
Un giorno poi risposi ad un’inserzione sul giornale (all’epoca il lavoro si trovava così). Un’importante discoteca di Milano (Le Cinemà) cercava un tecnico luci che sapesse mixare per dare il cambio al dj ufficiale ogni tanto. Feci il colloquio e piacqui al titolare. Tornai a casa convinto di aver trovato un lavoro e soprattutto la realizzazione di un sogno. Lavorare con i più bravi deejay in italia, carpire i loro segreti. Mi ci vedevo a fare una vita come quella che racconta Jovanotti, senza mai andare a letto prima delle sei.
Poi il lavoro in realtà non arrivò (trovarono un perito elettronico che sapeva mixare e quindi più adatto rispetto a me).
Cominciai invece a lavorare in un’azienda grafica e mi svegliavo alle 5 perchè alle 6 ero già in fabbrica (altro che andare a letto all’alba), per cui pian piano dovetti abbandonare la mia passione, limitandomi a qualche festicciola occasionale con gli amici.
WillyMix era il mio nome d’arte.
Le mie cassette avevano la copertina con su Snoopy disegnato dalla mia fidanzata di allora. Qualcuna dovrei ancora averla in cantina (intendo di cassette non di fidanzate).
Due anni fa, intuendo una egual passione di Syilvestrino per il deejaing, gli ho regalato una consolle. Mi faceva ridere perchè mentre lui faticava a trovare delle miscelazioni decenti (nonostante i software oggi aiutano tantissimo col tempo), io senza nemmeno conoscere bene i brani, riuscivo a creare composizioni interessanti.
Ora la consolle è a casa mia, con un po’ di polvere sopra.
Prima o poi troverò il tempo di indossare nuovamente le cuffie.