Non riesco più a dormire serenamente. Sono preoccupato per Sylvestrino.
I problemi che aveva riscontrato con la scuola prima del lock-down si sono amplificati. Nonostante il cambiamento (anche se nella nuova scuola non ha fatto nemmeno un giorno perchè avvenuto proprio in quel periodo), ha iniziato a mangiare sempre meno e a manifestare problemi di comportamento.
Abbiamo provato a giustificare la cosa con la situazione, ma più passava il tempo e peggio andava. Ormai ad Aprile parlavamo chiaramente di anoressia e ci siamo rivolti quindi ad uno psicologo specializzato negli adolescenti.
Dopo due mesi però non abbiamo alcun miglioramento, anzi. Lui ormai è debolissimo, mangiando davvero poco, inoltre ha avuto una sorta di regressione. Si comporta come un bambino di 8 anni, esce poco con gli amici, ci chiede le coccole (mai successo), ha paura ad uscire da solo.
Abbiamo provato a vedere se dal punto di vista fisico ci fossero problemi. Ma due serie di analisi del sangue non hanno evidenziato problemi particolari. Su suggerimento del medico l’abbiamo portato dal gastroenterologo e dal cardiologo, ma anche qui nulla di anomalo.
Ora proviamo dal neurologo, ma la paura è tanta.
Non lo riconosciamo più. Ogni tanto ha dei momenti di smarrimento, come se perdesse il contatto con la realtà. Ovviamente a scuola è andato male. Non è stato bocciato solo perchè l’anno è andato come è andato, ma non riesce a concentrarsi, sembra perso, non capisce concetti elementari. Inizialmente ci litigavo perchè pensavo fosse solo svogliato, ora cerco di capirlo e di aiutarlo.
Lunedì ne abbiamo parlato con lo psicologo e nel descrivere il suo comportamento ho detto “si sta spegnendo”.
Purtroppo è così, ma la cosa terribile è che l’ultima volta che ho usato questa espressione è stata per la malattia di mia mamma. Mi sono venuti i brividi al solo pensiero.
Io, dopo un periodo di calma apparente nella mia vita ero pronto ad affrontare nuovamente mari in tempesta. Dentro di me sentivo che prima o poi avrei dovuto affrontare prove difficili. Ero anche pronto ad affrontare una malattia. Ma non per mio figlio.
HA 16 ANNI CAZZO!
Dovrebbe avere energia da vendere. Dovrei litigare con lui per farlo tornare a casa in un orario decente dicendo frasi del tipo “questa casa non è un albergo”.
Invece mi trovo a sperare quando mi dice di uscire, salvo poi risprofondare quando mi chiede, poco dopo, di andarlo a prendere perchè non ce la fa.
Se cammina per 50 metri deve sedersi a riposare. Dorme 12 ore al giorno se non di più. Ha gli occhi spenti. Tra i vari esami che gli abbiamo fatto fare abbiamo inserito anche quelli tossicologici, sai mai…ma anche in quel caso tutto negativo.
Non mi lascio andare perchè cerco di mantenere la mente lucida e razionale. Cerco sempre di essere ironico con lui che quando è lucido reagisce bene. Ma quando poi mi dice “papà non ce la faccio” mi si attorcigliano le budella.
HA 16 ANNI CAZZO!

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Solo il commento di supporto ❤
grazie MAnu il supporto è comunque apprezzato
Difficile commentare una situazione del genere e impossibile dare consigli. Posso solo pensare che uno psicologo sia di aiuto ma anche che si possa riprendere da solo con l’affetto che lo circonda e nuovi stimoli. In ogni caso sei il papà, non mollerai e questa è la cosa più importante per lui.
su questo puoi starne sicuro. Grazie Alessandro
Mi spiace molto per la tua situazione, il comportamento di tuo figlio mi fa quasi pensare ad una forte depressione ma sicuramente lo psicologo saprà aiutarvi. Ti mando un forte abbraccio
Grazie mille e ricambio l’abbraccio cara
Non mi piace per niente… è agghiacciante una situazione del genere e ci si può solo augurare che uno psicologo in gamba ma veramente veramente in gamba possa essere di aiuto. Capitasse a me diventerei pazza di sicuro… follia
un abbraccione… facci sapere
La cosa che ti ammazza è quella devastante sensazione (e percezione oggettiva) di impotenza. E però non puoi permetterti di cedere allo sconforto, perché lui deve sapere, deve avere la certezza, che il giorno in cui gli torneranno la voglia e la forza di cercare un appiglio, tu sarai lì. La depressione è una gran brutta bestia, che ti fa sprofondare e hai solo voglia che ti si lasci sprofondare di più. Però tieni presente una cosa: anche se ti sembra che il tuo essergli vicino non serva a niente, non dia nessun risultato, quando, toccato il fondo, inizierà la risalita, la coscienza che tu sei sempre stato lì si farà sentire con tutta la sua forza (io lo so).
…Non vorrei dire sciocchezze ma invece del psicologo (…) ti consiglierei un buon psichiatra che ha tutte le carte in regola con la medicina…
Sedici anni sono un’eta difficilissima e in un humus catastrofico in cui siamo immersi tutti, loro, gli adolescenti, sono le prime vittime.
Anche mio figlio, a quell’età ha avuto grandi scompensi, fortunatamente rientrati col nostro aiuto…
Mi sembra di capire che siete separati (tu e tua moglie) e già questo è fonte di turbamento.
Da estraneo posso solo dirti di stargli vicino e non smettere mai di parlargli, di capire, di coinvolgerlo nel discutere sul senso della vita.
Se trovi la strada giusta (e potrebbe aiutarti un buon psichiatra) vedrai che le cose miglioreranno velocemente.
Momento difficilissimo ! Non stancarti mai d’aiutarlo !
Ciao.
Sulla scarsa fiducia negli psicologi concordo totalmente (ne ho conosciuti molti, anche per ragioni professionali, e non uno che non fosse pesantemente disturbato, e il problema grosso è che ognuno proietta sul paziente il proprio problema personale e vede quello, e del problema vero del povero disgraziato che gli sta di fronte neanche si accorge, con la conseguenza che cura un disturbo che il paziente non ha e trascura quello che ha. Intendiamoci: non sto dicendo che non esistano psicologi sani di mente ed equilibrati, dico solo che in quasi settant’anni di vita non ne ho mai incontrati. In compenso ho avuto diversi scolari irreversibilmente rovinati da quella gentaglia), però non sono sicura che sia meglio rivolgersi a uno psichiatra, anche, ma non solo, per l’impatto che avrebbe sul ragazzo l’idea di andare dal “dottore dei matti”. Peggio di tutto comunque sarebbe uno psicanalista, quello è proprio da evitare come la peste.
…L’etichetta ‘dottore dei matti’ è di una tristezza assoluta ! Purtroppo il pensiero comune è questo ! Ho dovuto, per una depressione latente, rivolgermi al ‘dottore dei matti’ e mi ha tirato fuori in un paio di mesi !
… Se si ha fiducia nella medicina e in un bravo medico, potrebbe essere un’eventuale soluzione per Silvestrino senza mai dimenticare che i riferimenti assoluti sono sempre i genitori.
Mi era finita la risposta nel posto sbagliato, quindi la rimetto qui.
Il fatto è che noi sappiamo che è un’etichetta stupida e siamo in grado di ragionarci sopra (tu dici “mi sono rivolto”, quindi eri adulto, immagino), ma un ragazzo di sedici anni l’etichetta di “quello che ha bisogno del dottore dei matti, quindi…” se la sente addosso lui, temo. Ripeto, non penso che sia sbagliato o inutile di per sé, ma non sono sicura che un ragazzo di quell’età, a sentirselo proporre, reagirebbe bene.
(Mattiniero o nottambulo?)
Mattiniero …
Si posso esser d’accordo ma, se al ragazzo si spiega con le dovute cautele che i ‘matti’ sono un’altra cosa, forse, in un caso del genere che reputo comunque serio, il medico potrebbe sicuramente dare una mano importante.
Su certe patologie non ci andrei a cuor leggero ! Si, tutto quello che vuoi, ma credo, da come descrive il nostro amico, che il ragazzo venga aiutato seriamente, da un serio medico (smitizzando questa brutta cosa del ‘matto’ !)
…Aggiungo … Anch’io ho un figlio e anche noi abbiamo passato il periodo dell’adolescenza … E’ un momento delicato e la famiglia ha un ruolo fondamentale nel far capire certi problemi… Siamo sempre stati ultra presenti e siamo sempre intervenuti sopratutto con tantissime riflessioni e discussioni… Si è andato tutto a posto ma, ti assicuro, è stata dura !
Non ne dubito: io non ho figli ma ho avuto almeno un migliaio di scolari (scuola media) e ti assicuro che ho visto di tutto. E la cosa in assoluto peggiore è quella del “E’ l’età, prima o poi gli passerà” Trascurare o sottovalutare un dramma esistenziale durante l’adolescenza può avere conseguenze catastrofiche. Per fortuna non è questo il caso del nostro ospite, però è un fatto che in situazioni così delicate in qualunque modo ti muova rischi di sbagliare.
(io nottambula, fra un po’ vado a dormire).
Ringrazio entrambi per l’interessamento. Per il momento stiamo affrontando la cosa un passo alla volta. In prima battuta con lo psicologo e parallelamente con il controllo medico per scongiurare altre patologie (oltre al medico generico abbiamo sentito il cardiolo, il gastroenterologo e settimana prossima abbiamo appuntamento col neurologo). Se il tutto sarà confermato come un disagio di natura mentale vedremo se proseguire con lo psicologo (che però temo abbia tempi abbastanza lunghi anche se sembra “piacere”a nostro figlio) o scalare su uno psichiatra. Nel frattempo ovviamente sia io che mia moglie (non siamo separati anche se io durante la settimana sono fuori per lavoro) “coccoleremo” un po’ di più il figliuolo che evidentemente ha bisogno di riacquistare sicurezza.
Mi dispiace.un abbraccio
grazie Osvalda
Il fatto è che noi sappiamo che è un’etichetta stupida e siamo in grado di ragionarci sopra (tu dici “mi sono rivolto”, quindi eri adulto, immagino), ma un ragazzo di sedici anni l’etichetta di “quello che ha bisogno del dottore dei matti, quindi…” se la sente addosso lui, temo. Ripeto, non penso che sia sbagliato o inutile di per sé, ma non sono sicura che un ragazzo di quell’età, a sentirselo proporre, reagirebbe bene.
(Mattiniero o nottambulo?)