Stasera sono andato a correre. Senza obiettivi se non quello di correre senza forzare per una decina di chilometri.
Sylvestrino in questi giorni è a Riccione col nonno. Finora tutto andava bene e lui era abbastanza tranquillo.
Stasera lui e il nonno erano invitati a casa di amici.
Insomma tutto sembrava ok.
Invece mentre ero a metà percorso mi chiama, disperato. In piena crisi di panico. Mi fermo e cerco di calmarlo per capire cosa sia successo. Non riesce nemmeno a parlare da quanto è agitato. Urla, piange, temo sia successo qualcosa di grave.
Dopo qualche minuto capisco il motivo della disperazione. Si era addormentato ed era in ritardo per la cena. Il nonno non rispondeva al telefonino (e quando mai…) e lui si è fatto prendere dall’ansia per il ritardo, la figura da maleducato.
In realtà la sua disperazione era legata alla perenne inadeguatezza che evidentemente continua a sentire nei confronti degli altri. Per il suo aspetto, per ciò che (non) riesce a fare, per la sua stanchezza, la sua goffaggine. Ecco quindi che basta una banalissimo contrattempo per mandarlo in panico.
Ho passato un quarto d’ora abbondante per riportarlo alla calma. Per fargli capire che è in vacanza e che non c’è motivo per andare in panico per un po’ di ritardo. Basta chiamare e avvertirli del contrattempo.
Gli parlo con calma usando un tono di voce che sia il più tranquillo possibile. Alcuni passanti che mi vedono osservano un po’ straniti questo runner sudato che sembra parli da solo (avevo le cuffiette senza filo).
“Respira con me, respiri profondi, inspira….espira. Va tutto bene, non è successo nulla.”
Alla fine sono riuscito a calmarlo
Poi ho ripreso la corsa senza altro obiettivo che non quello di tornare quanto prima a casa, nel caso avesse ancora bisogno.
Mi sale un magone quando lo sento così fragile. Il mio gigante di argilla che mai meriterebbe una croce così da portare addosso.
Tanti passi sono ancora da percorrere.
Resilienza la parola d’ordine.
La mia playlist mi ha proposto questa canzone durante il mio ritorno a casa. Sembra perfetta.
Sei stato bravo, quella della respirazione è la tecnica migliore.
il difficile è stato farlo per telefono mentre ero in braghette corte che correvo
Ma tu sei specializzato in cose difficili, no?
si fa di necessità virtù
❤
La respirazione serviva a lui ma di sicuro anche a te… riuscire a gestire tutto questo è devastante. Se poi ci si mette pure la tua playlist, con una canzone così ansiolitica!
Ansiolitica? Pensa che a me invece rilassa (e mi carica) mentre corro. Comunque a me la riespirazione serviva anche per prendere fiato dopo la corsa. Grazie comunque Bia 😉
Beh è bello anche avere gusti musicali così contrapposti 😀
…E’ dura !
abbastanza…
sei un padre meraviglioso.
grazie cara, ma faccio tanti errori pure io
Meno male 😊
Non sapevo.
Cazzo quanto mi dispiace.
Io sono 4 anni che ho la vita di mia mamma nelle mie mani e in quelle degli specialisti per un carcinoma raro all’uretra, che sembra essersi abbastanza risolto, e leggendo tutti i post che trattano del tuo MERAVIGLIOSO Sylvestrino ho ripercorso tutto il mio viaggio.
Caro Sylvestro, se dovesse servirti una mano, per quel che posso fare scrivimi senza esitare su zacforever67@gmail.com, per qualsiasi cosa.
Fidati ciecamente dei nostri dottori, io ho trovato eccellenze fuse con l’umanità più sincera, e questo mix ha permesso alla mamma di essere ancora qui.
Trova il modo per farlo ridere più spesso che puoi, è fondamentale.
Io ho consigliato la serie the big bang theory a un adolescente che aveva seri problemi e lo ha aiutato molto.
Ti auguro tutto il bene possibile, e anche quello impossibile.
Hasta
Zac
Grazie mille Zac e in bocca al lupo anche con la tua mamma
😉