Archivi del mese: novembre 2021

Alti e bassi alla ricerca di idee

Sono stati 4 giorni molto belli. Abbiamo passato molto tempo insieme, abbiamo parlato molto, ha fatto shopping (anche con il contributo delle carte di credito mia e del nonno), siamo andati a vedere il Cenacolo Vinciano, abbiamo incontrato vecchi amici, siamo andati a Zelig ed è venuto con me ad una cena coi miei ex colleghi.

Si è rilassato, l’ho visto sorridere e ridere come non faceva da tempo. La prima notte ha voluto dormire nella sua cameretta e in quelle successive ha voluto dormire con me come ai vecchi tempi. Mi ha fatto piacere sentire la sua presenza accanto a me, nonostante russasse come un trombone (gli effetti dell’intervento dal naso).

Insomma tutto perfetto.

Però è bastato tornare a casa per sprofondare velocemente nelle solite crisi, nelle solite fragilità.

Crisi di pianto, attacchi di bulimia nascosti da bugie, un clima pesante e carico di ansia tra le mura domestiche.

Oggi nel nostro gruppo di facebook, si parlava dell’impotenza (non sessuale). Ci ho visto molta attinenza con lo stato d’animo che vivo e che viviamo ormai da tempo.

Però non è proprio così. Perchè più che impotente di fronte a quello che sta vivendo mio figlio, mi sento incapace. Incapace di trovare una soluzione che però continuo a pensare ci possa essere.

Si tratta sempre di capire qual è la chiave giusta.

La proposta che gli ho fatto non è andata a buon fine. Gli avevo proposto due settimane io e lui, a fare l’ultimo tratto del cammino di Santiago (il mio sogno nel cassetto). Ha avuto 10 secondi di entusiasmo. E’ andato subito a vedere su google quanti chilometri, quanti giorni…Poi mi ha detto “se oggi arrivo stremato quando faccio 10.000 passi figurati se devo fare 20 chilometri al giorno per 2 settimane”.

In effetti è vero. Fisicamente sarebbe probabilmente troppo per lui. Però era bello pensarci e sarebbe stata un’esperienza indimenticabile per tutti e due.

Però non mi arrendo. Voglio trovare un’esperienza da fare io e lui assieme. Un viaggio, una missione, un progetto, qualcosa che ci rimanga dentro. Meglio se on the road e ancora meglio se ci permette di conoscere altre persone.

Sto pensando ad una settimana di trekking fra i rifugi (ma anche qui sarebbe troppo pesante per lui). Oppure un viaggio con la bici elettrica, magari la via Francigena. Oppure un periodo di volontariato da qualche parte, o magari un corso da sub da fare insieme. Devo inventarmi qualcosa.

Si accettano consigli.

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Frustrazioni

Domani Sylvestrino viene qui a Milano da me. In passato sarebbe stato un momento di gioia. Chi mi segue da tanto tempo sa quanti post ho fatto per le occasioni in cui passava qualche giorno qui con me.

Questa volta però è un po’ diverso. Lui è sempre più in depressione e sente la necessità di staccare qualche giorno con la scuola. Vede nero ovunque, fa fatica a relazionarsi con gli amici e continua inesorabilmente ad aumentare di peso visto che nonostante la dieta, cede spesso alle tentazioni consolatorie di cibi che per lui sono come il veleno.

Lo abbiamo accontentato in questo suo desiderio di prendersi una pausa, ma non è normale.

Non sappiamo più cosa tentare per risollevarlo. Si sta lasciando andare ogni giorno di più. Come se la sua vita fosse un mucchietto di sabbia tenuto da un pugno incapace di trattenerla.

C’è bisogno di lui. Di un cambiamento, di un moto, di una consepevolezza e della voglia di agire e di vivere.

Finora non c’è stato nulla di tutto ciò.

Cercherò di parlargli ancora in questi giorni. Di trovare la chiave giusta per aprire quella serratura che sembra così inespugnabile. Ho in mente una cosa.

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Vecchi amori

Alla fine non solo ho provato il crossfit ma ho pure provato la ginnastica militare dinamica, un’attività in qualche modo simile al crossfit per intensità che però si svolge senza atrezzi e quindi, forse, con qualche pericolo in meno di avere infortuni.

Mi sono trovato quindi a provare, ben allineato con altri militari come me a svolgere salti, flessioni, piegamenti e chi pù ne ha più ne metta, sotto gli ordini di un istruttore che però non somigliava molto al sergente Foley di Ufficiale e gentiluomo.

Durissimo ma divertente, se non fosse che anche in questo caso ho impiegato tre giorni per riprendermi fisicamente (rinunciando quindi ad altri allenamenti di corsa). Si lo so, era la prima lezione e poi le altre sarebbero andate meglio. Però ho capito che per poter godere dei benefici muscolari e ridurre i tempi di recupero, avrei come minimo dovuto fare 2 se non 3 allenamenti alla settimana. Ma così facendo avrei sacrificato quasi del tutto la corsa (o il ciclismo)…per cui niente.

Alla fine ho comprato un bel paio di scarpette nuove una bella maglia gialla fluo invernale e ho ripreso a correre.

Se non fosse per una fastidiosa influenza che mi ha ulteriormente fermato probabilmente nell’allenamento di questa sera avrei fatto molta meno fatica, però so che è questione di tempo.

Devo riprendere a correre almeno tre volte la settimana, inserire almeno un allenamento con ripetute o comunque che mi spinga al di fuori della mia comfort-zone e un allenamento un po’ più corposo nel weekend.

Ho un inverno davanti e magari in primavera potrei provare a rimettermi il pettorale per qualche mezza…

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