Un’eclissi lunghissima

Nei miei pensieri di corsa, il running rimane il mio momento di riflessione più gettonato, stavo pensando a quanto sia lunga questa eclissi. Si perché la sensazione è proprio quella. Puoi continuare a fare quello che facevi, apparentemente senza nessuno ostacolo particolare, mangiare, lavorare, camminare, vivere…però lo fai all’ombra, senza vedere mai la luce del sole. Sai che c’è, la puoi intravedere, ma non riesci a goderne.

Non ho mai cercato la felicità, mi sono sempre accontantato di una più semplice serenità. Però gli ultimi due anni sono stati davvero avari anche di questo obiettivo di ripiego.

Ciò che è successo a Silvestrino (ormai è maggiorenne mi fa un po’ strano chiamarlo ancora così) ha spazzato via quei momenti come nuvole in un giorno di tramontana.

E’ vivo, cosa assolutamente non scontata con quel che gli è successo, ma si è ritrovato, e noi con lui, una montagna di problemi da affrontare quotidianamente che stanno minando la sua e la nostra voglia di vivere. E’ come andare col freno a mano tirato. Una volta mi è capitato, con la vecchia 127 di mia mamma, di andare per parecchi chilometri col freno a mano tirato. Stavo rientrando da una licenza durante la naja. Da quella volta, i freni di quell’auto non furono più gli stessi. Ecco la mia paura è questa; Quella di non riuscire a ritrovare quelle sensazioni che, almeno ogni tanto, riuscivo a provare.

E vi dirò, non è tanto di me che mi preoccupo (alla faccia del mio egocentrismo cronico), quanto di Silvestrino. Io una vita, di riffa o di raffa, l’ho vissuta. Ma lui cribbio, ce l’ha ancora davanti tutta e non è giusto che la percorra con quel cazzo di freno a mano tirato.

16 commenti

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16 risposte a “Un’eclissi lunghissima

  1. Hai tutta la mia comprensione.

  2. Un grande e forte abbraccio ❤️

  3. Non posso che abbracciarti anche io, non sono nemmeno capace di immaginare quanto sia dura.

  4. Bia

    Tutti gli abbracci possibili.

  5. Non so se ti ricordi. Quando hai raccontato della diagnosi, ti ho scritto che tumore al cervello fa impressione ma non è il peggio.
    A maggio dell’anno scorso è stata qui una carissima amica di Milano, traboccante di salute, di vitalità, di entusiasmo, di progetti… e la bestia la stava già divorando. Di quelle che non lasciano scampo. Di quelle che sai fin dall’inizio che qualunque cosa tu faccia, a passare un anno non ci arrivi. L’hanno sepolta un po’ più di un mese fa. Dai che vi è andata bene.

  6. syl, ti mando uno dei miei abbracci più stretti. Son certa che questo freno non sarà sempre tirato. E’ il mio miglior augurio per lui.
    M.

  7. Luce Argentea

    Di eclissi se ne incontrano sulla strada della vita. Spesso la luce diurna viene scomposta dalle tenebre interiori. Ma quando l’equilibrio fra le due cose torna a regnare, il Sole è ancora più intenso. Un faro di lava che ci spiazza senza darci respiro. ❤

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