Dopo una amatriciana questa notte ho sognato che andavo in windsurf sulla circonvallazione.
Era la prima volta che provavo a volteggiare lungo la circonvalla e un mio collega, esperto surfista, mi spiegava bene come partire. Si perchè ovviamente non c’era il mare ma la tavola era sospesa nell’aria a una decina di cm. dall’asfalto.
“Vedi tieni un piede sulla tavola e l’altro per terra. Quando viene il verde, dai due spinte per terra e salti sulla tavola prendendo il vento. Mi raccomando stai attento ai motorini…”
E niente, Fellini mi fa un baffo coi suoi sogni, così come Rovazzi coi sui trattori in tangenziale.

PS: nella foto la tavola è sulle rotelle ma nel sogno si librava nell’aria.
ancora un collega che ti spiega cose! cioè, sempre l’analogia della tua inadeguatezza e il rimando all’ambiente lavorativo
vero…però oggettivamente non è facile andare in windsurf sulla circonvallazione. Sai il traffico?!
A Milano, poi!!!
Trovi normale fare cose che normali non sono affatto, fai come naturali cose materialmente impossibili: io lo chiamerei bisogno di evadere per un momento dalla realtà quotidiana, allontanarti, prendere aria – letteralmente e materialmente. L’evasione di Imola ti è piaciuta, e quindi ci riprovi. Senza esagerare, però: non più di dieci centimetri da terra, da poterci tornare in un attimo, e senza perdere del tutto il contatto dalla realtà (attento ai motorini). Insomma, una piccola, innocente evasione.
i sogni..a volte l’unica evasione che abbiamo
vero…però ultimamente evado in maniera alquanto bizzarra 😉
Magari si potesse andare con la tavola volando su un percorso alienante come una circonvallazione. Perso, detesto l’asfalto, i motori a scoppio e quel tipo di strade. W l’aereo a energia solare.
Il più è imparare a partire, poi prendi il vento e vai… 😉