Fantozziana la serata di ieri.
Il programma era carino, io e Sylvestrino insieme a vedere la partita di basket tra le due squadre a cui vanno le mie preferenze, la Fortitudo Bologna e Varese. A dire il vero più la seconda che la prima, ma da quando sono diventato bolognese adottato, le effe blu hanno sempre raccolto le mie simpatie.
Nel momento di avviarsi, emerge il dubbio sul come andare a palazzo (paladozza). Cinquanta minuti in autobus o meno della metà in auto? La pigrizia e il probabile orario di fine partita mi fanno propendere per l’auto, scelta che si dimostrerà poi infausta.
Ci avviamo per tempo e nella prevedibie difficoltà di trovare un parcheggio, nonostante avessimo preso l’utilitaria della mamma, troviamo un benzinaio chiuso che ha un po’ di spazio fatto apposta per lasciare qualche macchina senza intralciare, anche se un minaccioso cartello di divieto di sosta con rimozione forzata avrebbe dovuto mettermi in guardia. Ma suvvia, è una domenica sera. Si tratta di mollare la macchina per duo e tre ore e poi si va via.
Fiduciosi ci avviamo verso il palazzo, dopo esserci fatti una piacevole pizza pre-partita.
L’atmosfera del paladozza è sempre incredibile. La tifoseria della Fortitudo penso sia davvero unica per il calore che riesce a trasmettere.
Però non appena entrati la notizia di Kobe Bryant lascia tutti un po’ scossi. Una leggenda che ci lascia.
Poi gli arbitri ci riportano alla realtà e con la palla a due danno inizio alla partita.
Partita che è stata avvincente, tirata punto a punto ma con un finale ahimè prevedibile, che ha visto la sconfitta dei biancorossi Varesini.
Un po’ attapirato (mio figlio invece era molto neutrale per cui indifferente al risultato) usciamo e ci avviamo verso l’auto.
Nel frattempo da ulcune radioline tiene banco la radiocronaca di Napoli Juve, con i partenopei che proprio in quel momento segnano il secondo gol che condanna noi gobbi alla prima sconfitta stagionale.
‘Namo bbene, due sconfitte su due e la notizia di Bryant. Che serata di m…
Non bastasse quel fetente di mio figlio mi piglia per il culo esclamando “pensa se quando arriviamo alla macchina non la troviamo più..”.
Che gufo malefico.
La serata finisce infatti cercando il deposito dove era stata portata dal carro attrezzi e la ricerca di un taxi per portaci li.
Fatti i conti della spesa, tra biglietti, pizza, taxi e carro attrezzi, questa partita mi è costata un botto.
