Non ho avuto tempo di parlarne subito, ma concedetemi ancora una parentesi sulla maratona di domenica.
Si perchè nel mio precedente post ho enfatizzato un risultato non raggiunto, ma ce ne sono stati altri raggiunti e goduti.
In primo luogo il piacere di correre per Milano. Si certo, anche con la Stramilano l’ho fatto già altre volte, però passare per piazza del Duomo ha un fascino particolare…ma non solo, piazza della Scala, il castello Sforzesco, ma anche la scenografica parte della vecchia fiera, il parco di Trenno, e tutte quelle zone che francamente bazzico poco.
Poi l’adrenalina della partenza, lo speaker che incita i runners, gli AcDc a palla, il countdown prima del via.
Il pubblico invece è stata una piacevolissima sorpresa. Dopo un weekend con la stramilano e uno con il papa, pensavo che i milanesi fossero esasperati dell’ennesimo blocco del traffico per una corsa. Invece lungo tutti i 42 chilometri solo grida di incitamento e applausi. Sull’ultimo tratto sui bastioni di P.ta Venezia erano tantissimi e formavano uno stretto corridoio che ti spingeva letteralmente. Mi sembrava di essere il vincitore da quanto si facevano sentire urlando anche il mio nome, veramente da groppo alla gola.
In corsa c’erano runners di tutti i tipi. Dai pacers che correvano con l’elmo vikingo a quelli che, nonostante la temperatura tutto sommato primaverile, avevano lo stesso abbigliamento con cui si è soliti uscire in un una rigida mattina di gennaio. E poi russi, francesi, spagnoli, americani…una torre di babele in braghette e scarpe da corsa.
L’organizzazione pressochè impeccabile. Visto l’affluenza pensavo di impiegarci dei minuti dopo lo sparo prima di riuscire a passare sotto lo striscione della partenza, e invece dopo nemmeno due minuti ero già li che correvo. I ristori ben forniti e con tanti volontari che ti passavano acqua , sali o qualche cosa di più solido soprattutto verso la fine. Finanche la medaglia mi è piaciuta. Certo, la maglietta non l’ho ancora avuta visto che le iscrizioni sono state molto superiori alle attese…però confido che arrrivi prima o poi, col suo stilosissimo logo Emporio Armani.
E poi c’è la tenuta fisica. Perchè è vero che sono crollato negli ultimi chilometri, è vero che passato l’arrivo ho DOVUTO sedermi per terra perchè non riuscivo più a stare in piedi…ma è anche vero che già il giorno dopo stavo bene, qualche indolenzimento ma niente di più. E per un gatto con un fisico più da rugbista che da podista, di mezza età, dopo aver corso per 42 chilometri, non è poi male, no?