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Dunque eravamo rimasti?

Ah si, partenza all’alba. Sveglia puntata alle 4 e volo lowcost un paio d’ore e mezza più tardi. Il volo dagli occhi rossi li definiva Stephen King in uno dei suoi romanzi.

Arrivo a Berlino quando normalmente i miei colleghi in ufficio devono ancora prendere il caffè e via con un’auto a noleggio verso il cuore dell’ex DDR.

Pioggia sole pioggia pioggia vento vento vento pioggia….manco dovessi andare a funghi o a castagne. Il tutto con una temperatura che oscillava tra i 10 e i 15…un bell’anticipo di autunno. Ci credo che in germania è pieno di pale per l’energia eolica.

Arrivo verso l’ora di pranzo dopo un viaggio di quasi 300 km. Fortunatamente il fornitore ci aveva preparato degli stuzzichini tutto sommato gustosi che ci siamo sbaffati quasi subito.

Sulla giornata in fabbrica a controllare quel lavoro c’è poco da dire. Tutto sommato è andata bene e c’è poco da raccontare.

Albergo: Considerato che eravamo in un paesino di 20.000 anime ci avevano trovato questa villa trasformata in albergo molto carina.

Niente di lussuono e sfarzoso, ma arredamento tipico e pareti e pavimenti in legno…scricchiolanti ovviamente. Sembrava di alloggiare nella casa della famiglia Addam’s.

Unica concessione al lusso era il letto. A baldacchino…peccato averci solo dormito!

La mattina dopo sveglia alle 6 per andare direttamente in fabbrica a vedere l’altra parte di lavoro. Anche in questo caso tutto ok a parte quel simpatico odore di umanità degli operai tedeschi che stavano terminando il turno di notte. Comprensibile sia chiaro…è che di prima mattina…

Si ritorna in albergo per la colazione dove mi concedo uova e wurstel insieme al cappuccino.

Al pomeriggio, dopo un sontuoso pranzo consumato in piedi, sotto l’acqua in un baracchino dove preparavano la salsiccia tipica del posto, ripartenza alla volta della capitale.

In aereo, prima di crollare nel sonno scomodo dei sedili stretti della Ryanair, mi avvicino alla mia collega e chiedo nuovamente …”quanto hai detto che risparmiamo?”

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ho sonno solo a pensarci

  • Per la stampa di quel libro andiamo in Germania. Dobbiamo però andare a vedere la stampa. Sai, visto l’importanza…
  • Ma trovare uno stampatore a portata di mano no?
  • Questo ha fatto un’offerta che ci fa risparmiare un sacco di soldi
  • Ok capisco. A che ora c’è il volo?
  • Dobbiamo trovarci alle 5 di mattina per andare all’aereoporto.
  • …ma cosa intendi per un sacco esattamente?

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lo sapevo…..

Vita da gatto, con la valigia in mano.
Dentro l’aereo, uno dei miei soliti viaggi verso l’ile de France, un odore di “umanità” intenso, un caldo fastidioso, mi tolgo la giacca e mentre sto per spegnere il cellulare questo suona il solito reef degli acdc.
Chiamata da casa, stranamente il cucciolo strappa la cornetta alla mamma e vuole parlare con me (di solito è allergico al telefono).
“papà, papà sai che oggi ho visto Koponen”
“Kopochiii?”
“si, dai, quello che gioca nella virtus e che veniva in palestra con te. Mi ha fatto l’autografo……papà domenica andiamo a vedere la Virtus?”
….lo sapevo, alla fine mi diventa virtussino…..beh, poteva andare peggio…..poteva diventare interista!
😉

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cronaca di una giornata positiva….

mucca.jpgPer la serie chi si accontenta gode, a volte bastano piccole cose per farti tornare a casa pensando “oggi è andata bene”. Ieri non era così. Ero a Parigi controvoglia, pioveva, avrei voluto essere dappertutto tranne che li. Poi però stamattina mi sono alzato. La pioggia non c’era più. Mi faccio una bella doccia e la che mi accorgo che ho dimenticato il rasoio…….va be, già ultimamente per le riunioni a Parigi mi metto in jeans senza cravatta (e che diamine mi sentivo un demerino), e così oggi mi beccano pure con la barba di un giorno. Vado a fare una sontuosa colazione. C’erano i pancakes con lo sciroppo d’acero…..non riesco a resistere. Poi cappuccio (buono) fette di pane burro e marmellata e frutta fresca con spremuta d’arancio (vera) per finire. Non male come inizio. Il mio programma della mattina prevedeva una full immersion in camera a preparare una presentazione per settimana prossima (la prima che commenta sul corretto utilizzo di una camera d’albergo la fulmino) . In ufficio con i casini di tutti i giorni non ci sarei mai riuscito, ma in camera, col telefonino che era tranquillo (non muto ma tranquillo) e le mail che raccontavano di rogne brillantemente smaltite dai miei collaboratori in ufficio, sono riuscito a partorire 38 slides 38 per la presentazione in powerpoint. Certo ho scopiazzato qua e la da altre presentazioni, ma gli altri mica lo sanno…l’importante è il risultato finale. Verso le 11,30 lascio la camera (con quel che costa fino alle 12 è disponibile). Passo da un negozietto li vicino che vende oggetti e giochi strani. Per il compleanno e il natale di GL ero già a posto, ma l’ho vista e non ho saputo resistere…..una luna fosforescente da appendere al muro con tanto di telecomando per le fasi lunari…..e poi già che c’ero uno di quei barattoli che c’erano quando ero bambino, quelli dove li giri e senti il verso della mucca (vi lascio immaginare le scene al controllo bagagli stasera). Vado in ufficio. 4 chiacchiere col mio collega francese e via per la cantine…..va che culo….oggi c’è pure il pranzo speciale per il natale….evvai. Pomeriggio con la mia bella riunione (tranquilla, niente di che) e visto che era l’ultimo incontro coi colleghi francesi…..cin cin finale con le loro bollicine. 17,30 è ora di avviarsi in aereoporto. Di solito sono metodico….stesso volo la sera, ma stavolta colpo di vita e invece che il CDG, vado ad Orly. C’è trafico ma neanche tanto. Arrivo per tempo. Check-in automatico (lo schermo mi proponeva il 14A, ma mentalmente faccio il gesto dell’ombrello e prendo il 15C). L’imbarco avviene in orario, la partenza anche…in aereo prevedevo di farmi un pisolino, ma il libro che stavo leggendo (La vita che volevo di Licalzi…..bellissimo, ma la recensione la farò nell’apposito gruppo) mi prende troppo. Lo finisco mentre le ruote dell’airbus toccano ruvidamente il nastro d’asfalto di Linate….. con 20 minuti di anticipo e…..incredibile ma vero……con l’aereomobile che attracca al finger. Chi frequenta l’aereoporto di Linate sa quanto questo sia un avvenimento……non rarissimo ma poco frequente…..quando capita da soddisfazione….un po’ come vincere 10 euro al gratta e vinci. Insomma…una serie di piccoli eventi positivi ogni tanto aiuta…la casa è sempre vuota, ma stasera mi viene da sorridere.

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