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La stanchezza

La stanchezza non mi ha mai preoccupato. Pratico sport di resistenza e sono abituato alla fatica fisica prolungata. Ma qua più che di fatica fisica si tratta di fatica mentale.

Sylvestrino continua ad essere un’equazione insoluta. Il peso aumenta insesorabile e l’obesità ha ormai raggiunto livelli preoccupanti. Pesa come me e ormai indossa maglie e pantaloni miei nonostante ci siano 20 centimetri di differenza tra me e lui. Comincia a fare fatica a muoversi e meno si muove e meno gli viene voglia di farlo. Anche la nutrizionista sembra impotente nel riuscire a trovare una soluzione per invertire la sua crescita ponderale. Lui nel frattempo sta scivolando in un baratro psicologico dalle pareti sempre più ripide e scivolose. Fatica nelle relazioni con gli amici e passa sempre più tempo nell’inedia più totale tra repentini sbalzi di umore che mettono a dura prova i nervi di noi genitori.

Sembra non crederci. Sembra si stia lasciando andare ad un destino che subisce passivamente e su cui non crede possa avere alcun potere.

Ma non è così, cazzo.

Sicuramente non potrà avere una vita facile, ma di certo può avere molto di meglio rispetto a ciò che ha ora. Deve solo capirlo e crederci.

Mille volte provo a farglielo capire, a spiegarglielo, a motivarlo e spronarlo. Ma sembra di parlare ad un muro. Pagherei per dover essere io a combattere questa battaglia al posto suo.

L’unica notizia positiva degli ultimi mesi è stata la sua promozione a scuola. A Pasqua non ci avrei scommesso un euro e invece ce l’ha fatta. Almeno può passare un’estate senza pensare ai libri.

Nel frattempo si avvicina il momento della prossima risonanza di controllo, la prima da quando ha iniziato a prendere l’ormone della crescita e stavolta il timore di un risveglio del mostro è molto più tangibile.

Ci sono serate in cui vado a letto distrutto e vorrei non svegliarmi più, ma è un lusso che non posso concedermi. Domani sorgerà il sole e la speranza è che arrivi davvero l’alba di un nuovo giorno.

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L’alba di un nuovo giorno

Durante le mie vacanze abbiamo provato l’ebrezza della barca.

In compagnia di amici abbiamo preso contatto tramite un sito con il proprietario di una barca a vela, un 47 piedi…che pensando ai miei penso sia una bella lunghezza.

Gli accordi erano per una minicrociera di 24 ore. Certo l’adriatico, soprattutto quello alto, non è che offra scorci indimenticabili, ma l’obiettivo era “provare” la vita da barca, soprattutto passandoci una notte.

Siamo stati fortunati perchè lo skipper era un simpatico signore, molto tranquillo ma che sapeva coinvolgere un po’ tutti, dandoci qualche rudimento sull’esperienza nautica.

Il mare e il tempo fortunatamente erano dalla nostra parte, anche se fin da subito si è visto chi teneva botta al mal di mare e chi invece no. Io modestamente potrei tener botta in mezzo al pacifico con l’onda lunga mangiando una parmigiana di melanzane…ma non è del mio stomaco che volevo parlarvi.

Volevo invece raccontarvi di come riescono ad essere speciali due momenti della giornata quando sei in barca. Il tramonto e l’alba.

Nel primo caso ce la siamo gustati appena saliti, visto che siamo partiti verso sera, forse un po’ troppo frettolosamente e non ancora a nostro agio nel nuovo ambiente, ma nel secondo….

Dopo una serata passata a chiacchierare, sono andato a dormire in cabina…o almeno a tentare, visto che il cigolio del legname della barca era particolarmente fastidioso, almeno nel silenzio della notte. A un certo punto mi sono alzato (faceva anche caldo) e affacciandomi sul pozzetto (ho scoperto che si chiama così la “zona giorno” ) ho scoperto che eravamo al largo, vicino alle piattaforme petrolifere. Devo dire che nella loro bruttezza erano anche affascinanti…cattedrali nel deserto, luci di riferimento per navigazioni notturne. Immagino che vita deve fare chi ci lavora sopra…

Però nel buio della notte (saranno state le 4) già si cominciava a intravedere un leggero bagliore a levante e a quel punto non si poteva non rimanere affascinati dallo spettacolo della natura.

Il rumore dello scafo che infrangeva le onde, il cigolio delle assi, l’umidità notturna e il rumore delle corde che si tendevano, il tutto con questo chiarore che passava dalle sfumature più scure a quelle più chiare, fino a far emergere questo disco arancione che lentamente si apprestava a prendere il suo posto nel firmamento.

Beh….ne valeva la pena.

 

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Alienazioni mattutine

Oggi l’ho rifatto. Erano mesi che non lo facevo.

Ho puntato la sveglia alle 5.30 e una mezz’oretta dopo ero a sgambettare di corsa al parco, armato di lampada da minatore per vedere dove mettevo i piedi.

L’ho fatto per tre motivi:

  • Sto seguendo una tabella di allenamento che prevedeva per oggi 15 km e non sarei riuscito a farli durante la pausa pranzo
  • Correre all’alba prevede un sacrificio mentale che rende più costruttivo l’allenamento che stai facendo (un po’ come metti la cera e togli la cera)
  • Correre da solo (come potete vedere dalle foto non c’era un grande affollamento) aiuta a pensare…o forse il contrario.

Fatto sta che prima ancora di andare in ufficio potevo spuntare una cosa positiva nel corso della giornata…anche se ho preso tanto di quel freddo…

iphone febbraio 15 176

 

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Alba

Pensavo di parlare un po’ dei miei problemi al lavoro. Questo blog è sempre stato una bella valvola di sfogo.

Non lo farò invece.

La mia riflessione andrà, tanto per cambiare, alla corsa.

Sempre più spesso corro di prima mattina.

Oggi però l’ora legale mi ha premesso di godermi uno spettacolo incredibile.

Alba al parco nord

Correvo già da 40 minuti quando ho scattato questa foto col melafonino. Certo, ho dovuto fermarmi per qualche secondo per poterla fare, interrompendo il mio allenamento. Però ne valeva la pena. Mi ha fatto venire in mente questa massima:

Ogni mattina in Africa, quando sorge il sole una gazzella si sveglia, sà che dovrà correre più del leone o verrà uccisa.
Ogni mattina in Africa, quando sorge il sole un leone si sveglia, sà che dovrà correre più della gazzella o morirà di fame.
Ma io li frego tutti e due e quando il sole sorge sto già tornando dalla mia corsa….tiè !

(cit. personale)

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tramonto e alba, luna e sole

Dieci giorni di assenza dal blog.

Tante cose da raccontare, o forse no.

Queste feste sono passate in modo tutto sommato tranquillo.

Partiamo dall’immagine che mi ha riaccompagnato a Milano questa mattina.

Il tramonto della luna (piena, bellissima e gigante sull’orizzonte) e l’alba dall0 specchietto retrovisore.

A volte la natura sa veramente rendersi affascinante.

Forza, si riparte ……

 

PS: in maniera scriteriata ho tentato anche di fotografare i due fenomeni, ma con esiti pessimi, per cui ho ripiegato su immagini googlate.

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ho sonno solo a pensarci

  • Per la stampa di quel libro andiamo in Germania. Dobbiamo però andare a vedere la stampa. Sai, visto l’importanza…
  • Ma trovare uno stampatore a portata di mano no?
  • Questo ha fatto un’offerta che ci fa risparmiare un sacco di soldi
  • Ok capisco. A che ora c’è il volo?
  • Dobbiamo trovarci alle 5 di mattina per andare all’aereoporto.
  • …ma cosa intendi per un sacco esattamente?

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