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Sono un po’ stanchino

In questi ultimi 10 giorni ho SEMPRE fatto almeno un allenamento.

Nel dettaglio ho portato a termine:

  • quattro sedute di spinning
  • tre di corsa
  • tre di cardio crossfit
  • due di pilates
  • una di nuoto

Lo spinning è il mio cavallo di battaglia, per quanto intenso, mi ritrovo sempre nella mia comfort zone. Sono padrone dell’attività e riesco a spingere quanto basta per lasciare la pozzetta di sudore a fine lezione senza farsi prendere dai crampi e senza perdere mai una battuta a tempo nella pedalata.

Con la corsa, due all’aperto e una sul tapis-roulant, pensavovo di più. Speravo che la diversificazione delle attività comunque fosse più allenante per la corsa. Invece mi ritrovo a fare piuttosto fatica con prestazioni assolutamente mediocri. 

Le sedute di cardio crossfit sono state una novità per me. Me ne avevano parlato per l’intensità con cui vengono svolte, ma non pensavo così tanto. Quando finisco l’ora sono letteralmente da raccogliere col cucchiaino. Ciò nonostante sono tra le schiappe del gruppo in quanto difficilmente riesco a completare le sequenze, durissime, di esercizi proposte dall’insegnante (i burpees me li sogno di notte). Mi manca un po’ di forza e soprattutto l’agilità necessaria. Però volta per volta mi sembra di fare qualche progresso e se non altro è un modo divertente e dinamico per fare pesi che altrimenti mi annoierebbero. Devo insistere.

Pilates è stata l’altra novità. Sicuramente le sedute più tranquille tra tutte, anche se le mie goccioline di sudore le lascio sul campo anche qui. Spero che mi aiuti con lo stiramento dei muscoli e gli addominali.

Col nuoto in effetti avrei potuto fare di più. Fatto dopo una lezione di spinning per cui la seduta è un po’ più semplice (mi sono limitato ad una quarantina di vasche fatte a  piramide con 2,4,6 8, 8,6,4,2 serie di vasche). Ovviamente ho patito quelle lunghe, dove arrivavo quasi in apnea e con le gambe che affondavano inesorabilmente. Migliorabile.

In generale sono in ogni caso soddisfatto, anche se non ho perso un chilo di peso. Spero che sia perchè i muscoli, sviluppandosi, pesino più della ciccia. In effetti mi sento comunque meglio (il riscontro ce l’ho quando mi allaccio le scarpe).

Il beach tennis, che ho ormai abbandonato, non mi manca più di tanto, anche se mi piacerebbe fare qualche partita in coppia con Sylvestrino che invece anche quest’anno farà il corso da agonista.

La corsa invece la prendo a piccole dosi, con fatica come dicevo prima. Mi mancano un po’ le gare (per la prima volta farò un anno intero senza una corsa ufficiale) la disinvoltura nel correre per 15/20km (oggi impensabile) e quel senso di eroismo che provavo quando mi allenavo alle 6 di mattina, magari sotto l’acqua o ancora al buio.

Però mi diverto e non si dica che non sfrutti pienamente l’abbonamento in palestra.

 

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Non ho più il fisico

Una volta riuscivo a fare la doppietta senza troppi problemi. Mica tanti anni fa, sapete? Anche solo fino allo scorso anno, qualche volta è capitato e ce l’ho fatta. Che libidine. Adrenalina ed endorfine a go-go.

Ora però è davvero dura. Ieri ci ho riprovato, dopo tanto tempo.

Con la prima ovviamente nessun problema. Con la seconda però mi rendevo conto che non ero così energico ed efficace come avrei dovuto.

Qualche colpo a vuoto…e in ogni caso non riuscivo a spingere come avrei voluto. C’era proprio la sensazione di come la testa volesse una cosa ed il corpo invece non riuscisse a seguirla.

Alla fine però ce l’ho fatta, coi muscoli indolenziti e tanto sudore lasciato sul campo.

Non vedevo l’ora di farmi una doccia e poi una dormita ristoratoria.

Però la prossima volta ci penso su per bene prima di decidere di fare due sedute di allenamento lo stesso giorno.

Risultati immagini per sudore

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Sensazioni

Sbaglio o è un po’ che non parlo di corsa? Vi manca vero?

Sto preparando la maratona di Milano e ormai manca solo un mese. Le sensazioni, fino a qualche giorno fa non erano particolarmente positive. Ogni allenamento lo trovavo faticoso, poco performante. I lunghi fatti con fatica (comunque fatti) e pochi lavori durante la settimana. Per un motivo o per l’altro non trovavo mai il tempo per dedicare il tempo necessario.

Poi mio padre mi ha consigliato il magnesio. “Provalo, un cucchiaino sciolto nell’acqua ogni giorno aiuta contro l’affaticamento muscolare”.

E in effetti alla fine dei miei allenamenti, ho cominciato a sentire meno la sensazione di fatica.

Certo, l’effetto psicologico so che gioca un ruolo fondamentale…ma chissene, come direbbe mio figlio, magari ho trovato il mio doping ideale.

Infine questa settimana la svolta, o almeno lo spero.

Mercoledì un allenamento che non aveva nulla di particolare, un ritmo allegro ma non tiratissimo, ma che mi ha lasciato sensazioni (si sto abusando di questa parola) assolutamente piacevoli.

Stasera invece una bella seduta di ripetute. Era un bel po’ che non ne facevo e anche se ne ho fatte un po’ meno di quello avrei dovuto (altrimenti facevo cenare troppo tardi mio padre) le ho affrontate al ritmo giusto, anzi un po’ più veloce, e soprattutto con, indovinate un po’, sensazioni positivissime. Sarei potuto andare avanti ancora, anzi, mentre sto scrivendo, avrei ancora voglia di mettermi le scarpette e andare a correre nuovamente.

Nel weekend avrò l’ultimo esame serio. Il lungo più lungo di tutta la preparazione. 35 chilometri, mica bruscolini, che però, non mi fanno particolarmente paura.

Poi magari lunedì sarò qui a scrivere che sono stramazzato, che ho fatto una fatica del diavolo…però la sensazione che ho non è questa.

E da settimana prossima comincerò la fase di scarico in vista del mio appuntamento del 2 aprile.

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Dei raffreddori delle corse e della musica di quei tempi

Il raffreddore non mi molla. Ormai è quasi una settimana che mi incalza, facendomi colare il naso come una fontanella (si lo so…è una bella immmagine, vero?).

Una volta mi passava nel giro di due o tre giorni…che sia un segnale dell’età che avanza?

Preferisco pensare che sia semplicemente il frutto di un mio intestardirmi sulla corsa…o schiatto o guarisco, dico spavaldo a tutti quelli che mi chiedono…ecco, finora più la prima che la seconda.

Già..domenica prossima tornerò ad indossare il pettorale e mi cimenterò nella Stramilano. Non ne ho voglia, ma l’ho promesso al mio compare di runner. Però continuo ad essere clamorosamente fuori forma (e correre, tossendo come un tisico non è che sia così d’aiuto), quindi la farò facendo una fatica del diavolo per ottenere un risultato scarso…Però almeno mi faccio un giro turistico per milano.

Ieri comunque ne ho fatti ancora 17, che una volta mi sembravano un allenamentino, ma ora mi sembrano un lungo faticosissimo.

Mentre lo facevo però, rincorrendo i miei compagni di allenamento che cavallerescamente mi tiravano il collo, pensavo alla notizia che mi aveva turbato poche ore prima. Il suicidio di Keith Emerson.

Ho ripensato alle giornate passate sdraiato sul mio letto, ad ascoltare gli album degli Emerson Lake & Palmer, con la menata che ogni 20-25 minuti dovevi alzarti e girare il vinile perchè quella era la durata massima di un 33giri. Altro che Cd, altro che Spotify…

Sabato li ho riascoltati un po’, navigando un po’ a casaccio su youtube approfittando di una seduta a letto nel tentativo di rimettermi in sesto (che però se vai a correre la mattina dopo non serve a molto). A un certo punto è anche spuntato Sylvestrino dalla porta chiedendomi chi cavolo stavo ascoltando con quella musica terribile. In effetti risentita oggi pare improponibile…però all’epoca mi affascinava.

Gli ho mostrato qualche video di qualche concerto…”ma c’era tutta quella gente li?”…Ebbene si, Sylvestrino, all’epoca riempivano gli stadi, con quella musica li.

E poi gli ho mostrato gli interminabili assoli di Carl Palmer, o le funamboliche esibizioni di Keith appeso col piano per aria…lo hanno paragonato al Jimmy Hendrix delle tastiere…forse è vero. Certo, a vedere queste immagini vien quasi da sorridere…però erano gli anni ’70.

 

 

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l’uomo che sussurrava ai polpacci

Sono le otto e trenta di una domenica mattina al parco nord.

Da quando la mia mamma è mancata è la terza volta che metto le scarpette. Dalle cuffiette la voce sensuale della mia app da corsa mi segnala dopo trenta minuti che ho corso per “five chilometers and two hundred meters ” (si lo so, potrei impostarla in italiano ma in inglese mi piace di più).

E non è il freddo, e nemmeno la pioggerellina che col passare dei minuti diventa più insistente. E’ che a quel punto sento i miei polpacci, ma anche i quadricipiti a onor del vero, chiedermi: “ma starsene a letto stamattina pareva brutto?”.

Riprendere, recuperare…è faticoso. Quello che mentalmente prima facevo in scioltezza ora mi costa fatica. Le ore di allenamento non si comprano su amazon ne al supermercato. Ci vuole pazienza, perseveranza…e quella cazzo di mastercard sai dove te la puoi mettere.

Ma dico loro…“tranquilli, se ce l’ha fatta la Juve, ce la faremo anche noi…”

polpacci quadricipiti

 

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Ferrara mon amour

Per una domenica mi butto tutto alle spalle e torno a mettermi il pettorale col numero.

Mi aspettano 21 chilomentri e 97 metri da fare senza troppe seghe mentali.

Non farò il mio personale, ho l’alluce sunghiato (come si dice senza unghia?) e un piccolo fastidio al quadricipite. Sufficienti alibi per prendermela più comoda.

La parte migliore dovrebbe essere la mangiata finale, ma stavolta la salama da sugo anche no…l’anno scorso a momenti la rivedevo subito dopo.

Passate un buon weekend my friends….

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tanta roba

Luci e ombre in questi giorni.

Lo stress al lavoro è sempre alto. Il progetto di cui sono a capo ha avuto un intoppo che ne ritarderà la partenza di un paio di settimane. E’ da un po’ che ci sono difficoltà…bug, problemi, il sistema che cade, configurazioni che non girano…io dritto come un fuso continuavo a dire “ce la facciamo”. L’ho scritto anche a tutto il mondo…“signore e signori”..….rullo di tamburi….“lunedì si parte !!!”. Non l’avessi mai fatto. La sera stessa mi chiamano i ragazzi e mi dicono “Syl, se partiamo con il sistema messo così, ci schiantiamo alla prima curva”.

Cazzo! Cazzocazzocazzo, come se ripetendolo ad alta voce potesse farti svegliare dall’incubo in cui ti ritrovi invischiato.

Invece niente….così non si parte. Sfiga vuole nel momento più topico sono dovuto andare furoi per una due giorni di lavoro…per cui ho dovuto telefonare alle 7.30 di mattino (tanto il mio capo è mattutino) per dargli il buon giorno. Lavorativamente parlando una delle peggiori telefonate che mi sono ritrovato a dover fare.

Certo, di attenuanti ne avrei, ma sto imparando a non parlare degli alzatori. Vediamo quanto mi costerà. Mala che vada il chiosco di piadine tornerà in auge.

A proposito dell’alzatore, alla fine l’ho fatto. Sto cambiando l’organizzazione della mia squadra e per spiegar loro cosa mi aspetto da loro, ho mostrato il video. Vedremo se sarà stato efficace. Nel frattempo tante parole per spiegare, per concordare per condividere. Quando si riorganizza un gruppo c’è sempre chi ne esce bene e chi no. E’ di questi che mi dovrò occupare maggiormente, così come degli altri. In ogni caso tanta attenzione, più del solito.

Poi, dicevo, ho fatto una due giorni di lavoro. Pensavo si trattasse di team building….ma è stato molto di più. Eravamo in 11, come una squadra di calcio. Ci siamo messi veramente a nudo. Avete presente le riunioni degli alcolisti anonimi? Ecco, noi ci siamo trovati a confessare le le nostre paure e i nostri bisogni. Fa un certo effetto vedere dei manager esperti con gli occhi lucidi e la voce spezzata. Però è stata una esperienza incredibile. Spero possa segnarmi sul serio e aiutarmi a cambiare.

Nel mezzo tre sessioni di corsa. Domenica 27 chilometri fatti discretamente. Martedì mattina all’alba 14 fatti sotto la pioggia battente (dio quanto mi piace correre sotto l’acqua) e stasera ripetute lunghe (mai fatto 3 serie da 4 km.), con un ottima performance. Ho perso qualche allenamento sulla mia tabella di marcia per Firenze, però nonostante tutto mi sento bene, preparato.

In ultimo l’intervento all’occhio. I primi due giorni così così….occhio gonfio, non dolorante ma fastidioso. Inoltre un quasi raffreddore a complicare il tutto. Ora molto meglio. Mi stavo quasi affezionando a quei 4 punti…ma domani li vado a togliere.

occhio ai punti o punti all'occhio

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Missione compiuta…o quasi.

Ho portato a termine il mio compito di lepre. Il mio socio ha migliorato di 10 minuti il suo personale, anche se non sono riuscito, per un paio di minuti, a fargli finire la mezza maratona nel tempo obiettivo che ci eravamo dati.

Però questo mi ha permesso di godermi meglio la corsa, correre più rilassato, ascoltare gli incitamenti del pubblico, battere il cinque ai moltissimi bambini che assistevano alla corsa.

Il ritmo, non al limite una volta tanto, mi consentiva di parlare, di incitare e spronare il mio compagno di viaggio, facendomi calare perfettamente nel mio nuovo ruolo di coach.

Il passaggio a Modena poi è stato veramente bello, soprattutto quando siamo passati nel cortile dell’accademia militare, coi cadetti che applaudivano e la banda che suonava.

Finiti poi i primi 21 chilometri, ho lasciato il mio socio al rifornimento di fine gara e mi sono proiettato per il mio traguardo, quello dei 33.

Mi sono trovato una nuova compagna di viaggio, una simpatica podista che stava preparando la sua prima maratona, e siamo andati di paripasso quasi fino all’arrivo. Quasi perchè la stanchezza, in conclusione, un po’ si è fatta sentire e negli ultimi 2/3 km, le ho dovuto cedere qualche decina di metri.

Comunque una bella domenica e un bell’allenamento…e ora avanti con la preparazione.

 

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Domenica si corre

In realtà non mi ricordo l’ultima volta (e nessuno faccia battute sull’incipit) in cui ho passato una domenica senza mettere le scarpette.

Però domenica c’è la Run tune up, la mezza di Bologna.

Per me un passaggio intermedio in previsione del bersaglio grosso di fine novembre, però pur sempre una gran bella corsa.

Questa settimana ho saltato uno dei tre allenamenti infrasettimanali previsti, non per volontà ma per necessità. Diciamo però che in questo caso male non fa. Le sensazioni dell’ultimo allenamento di ieri sera erano comunque buone.

Il tempo, metereologicamente parlando, dovrebbe essere l’ideale per correre, quello cronometrico lo scoprirò solo all’arrivo. Non sarà comunque la mia priorità.

Una cosa bella invece che so già di trovare è la presenza delle band lungo il percorso. L’anno scorso mie erano piaciute un sacco e davano una gran bella carica…altro che cuffiette.

E quidi, come dice il Trio Medusa la mattina…“dai che si comincia !”

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Sentieri metropolitani

Non ho ancora deciso se e quale maratona farò in autunno, anche se qualche idea in realtà ce l’ho.

Ciò comporta che sia ancora in quella fase in cui mi alleno senza seguire tabelle, liberamente.

Questo luglio è fantastico per correre. Si arriva alla sera, con ancora un po’ di luce a disposizione e una temperatura niente male.

Oggi è il terzo giorno consecutivo in cui mi alleno. Non mi capita spesso. Il primo giorno ho corso bene, ieri male (non andavo nemmeno a spingermi) ma oggi mi sentivo bene.

Sono arrivato stranamente a casa prima delle 20, in tempo per andare a correre col sole ancora sufficentemente alto da dare fastidio agli occhi. Decido di correre al parco ma di seguire i sentieri tra i boschi.

La musica mi accompagnava nelle cuffiette,  chill-out, niente rock, niente brani adrenalinici, solo ritmi da happy hour per fighetti. Correre nel fitto del bosco (si lo so, sono a milano, ma credetemi, nel parco sotto casa ci sono i boschi), ha come effetto quello di far filtrare molto parzialmente la luce, che così radente, ha un effetto stroboscopico. Il tutto, in combinazione con la musica, dava quel giusto effetto psychedelico.

Insomma, sono arrivato alla fine veramente soddisfatto, non tanto per il tempo quanto per le sensazioni provate.

Domani riposo, penso di rimettere le scarpette all’alba di domenica mattina, lungo le rive della bassa Romagna.

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