In realtà per leggere questo post servirà molto meno.
Però l’ho letto il libro della Gamberale e anche questa volta mi è piaciuto.
Una donna lasciata dal compagno che impara a vivere. Il metodo che le consiglia la sua psicologa è quello di fare, per un mese intero, una cosa nuova, mai fatta, per almeno 10 minuti, ogni giorno.
Questo semplice giochino l’aiuterà a superare quelle barriere che le sembravano invalicabili, ad imparare ad ascoltare e a guardare, oltre che a fare.
E così provando a fare i pancakes, o ballando l’hip hop, o a fare il punto croce, Chiara, la protagonista, imparerà che li fuori c’è un mondo che non aveva mai visto, pur vivendoci attraverso.
Non so quanto di autobiografico ci sia in questo romanzo, ma apparentemente sembra tanto e questo lo rende davvero credibile, oltre che piacevole alla lettura.
Parla di un amore finito (o forse no), ma lo fa raccontando una nuova rinascita, una rivelazione: “E’ faticoso non essere a disposizione di chi amiamo, Chiara. Ma a volte ci tocca. Quella disponibilità infinita, non aiuta noi e non aiuta loro”.
“Perchè deve decidere. O dentro o fuori. Se resta sulla porta mi blocca il traffico”
“Chissà perché non ci siamo neppure mai baciati…Per quel sortilegio che avvolge i corpi degli animi che più ci convincono…per cui va a finire che invischiamo tutti noi stessi proprio con chi, in qualche parte remota del nostro cuore, non ci convince pienamente.”
“Penso a come un distacco non segni per forza la fine di un’esperienza. Anzi: può darle il permesso di durare per sempre.”
Insomma, se volete passare qualche ora accanto ad una piacevole lettura, ve lo consiglio.