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9 anni

WordPress mi segnala che è il compleanno del mio blog.

9 anni…e 812, pardon, 813 con questo, post.

Alcuni seri, molti ironici, quasi tutti senza senso.

Parlando dei miei pensieri, dei miei rapporti, del lavoro, della corsa, della palestra, dei miei concerti, dei miei viaggi, sia fisici che mentali…

Una bella fetta di me tra le centomila parole scritte su queste pagine a cui hanno fatto seguito quasi 17.000 commenti. Va bè, la metà sono miei in risposta a chi mi scriveva, però anche 8.500 commenti scritti da persone che volevano dirmi qualcosa, darmi un consiglio, esprimermi solidarietà o anche solo scrivere qualche minchiata (ogni riferimento a #Manularossa è puramente casuale) non sono pochi…e di questo non posso che ringraziarvi.

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Quando è FB a farti parlare dei libri

Ho sempre considerato FB solo come una vetrina per il mio blog, un modo per condividere con più persone i miei pensieri.

Questa volta però è accaduto il contrario.

Un post scritto su FB all’interno di un gruppo, mi ha dato l’occasione di parlare un po’ di me, del mio lavoro e di conseguenza della mia passione, i libri. E allora perchè non ripostarlo qui?

So che sembrerò presuntuoso…ma ho lavorato nei libri dal 1989 fino a due anni fa. Per chi non lo sapesse mi occupavo della produzione (cosa che tutt’ora faccio ma non per i libri), la stampa, la carta e fin dal principio avevo la buona usanza di portarmi a casa  quel che facevo.
Negli ultimi 15 anni poi, l’ho fatto per una grossa casa editrice e conseguentemente ricevevo una copia campione per ogni novità ed ogni ristampa che facevamo. Fate conto più di 800 novità e 1.500 ristampe circa ogni 12 mesi.
Moltiplicate questi numeri per 15 lunghi anni e avrete un’idea di quanti libri sono passati tra le mie mani.
Purtroppo questa sorta di bulimia mi ha fatto diventare un po’ inappetente, un po’ come un pasticcere che non sopporta più i dolci.
I libri sono diventati per me degli oggetti, carta stampata, a prescindere magari dal loro contenuto.
Sono stato costretto a iniziare a selezionare, a tenere quelli che avevano un valore particolare per la storia che si portavano dietro, almeno per me.
Ho un libro della Mazzucco che mai leggerò ma che per il fatto che mi ha fatto sudare per quelle oltre mille pagine da stampare e rilegare, conservo ancora.
Ho una tiratura limitata, in occasione dell’anniversario di Valentino, con un’orribile confezione kitsch che però non darei via per nulla al mondo.
Ho un numero speciale con i fumetti di Paperino che penso mi abbia fatto venire i primi capelli bianchi e mi abbia fatto perdere una partita della Juve in coppa dei campioni (allora si chiamava così).
Ho libri con dedica fatti da autori che ho avuto la fortuna di conoscere. Uno su tutti La Rabbia e l’Orgoglio di Oriana Fallaci, a cui sono distante anni luce come idee ma di cui ammiro la forza e caparbietà (talmente caparbia che quando la conobbi mi sbattè fuori di casa…ma va be, questa è un’altra storia).
Ho conservato i thriller, poi i romanzi che mi incuriosivano, i libri divertenti, quelli con una copertina originale o quelli talmente originali che ancora oggi non ho ancora capito (Codex di Serafini ad esempio).
Ho libri per bambini e ragazzi che mio figlio non ha mai cagato nemmeno di striscio (e cazzo, non riesco proprio a farlo appassionare alla lettura).
Ho cercato di riempire con le più robuste delle librerie casa mia, ma alla fine sono un ammasso indistinto e confuso di libri colorati che nel 90% non riuscirò mai a leggere.
La mia libreria è piena e disordinata, come lo sono i miei cassetti e la mia testa.
Nel primo caso, mi riprometto di dedicarci tutto il tempo necessario quando magari andrò in pensione (ammesso di andarci).
Nel secondo cerco di separare i sogni dai calzini. Nel terzo invece è una battaglia persa. 😉

libri_macero

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Austria

Ho ricevuto nei giorni scorsi un grandissimo numero di visite dall’Austria.

Ma io non conosco nessuno dall’Austria….probabilmente qualcuno dagli Stati uniti, di sicuro qualcuno dalla Svizzera….ma dall’Austria?

A pensarci bene però c’è Margrit….o qualcosa del genere…

Avevo 22 o 23 anni…lei di Kitzbuhel, dove c’è la discesa libera più bella del mondo.

Era più grande di me, di almeno 10 o 12 anni. La conobbi una sera mentre ero in settimana bianca con gli amici. Ci frequentammo per un po’. Weekend a metà strada, Innsbruck, Bolzano, Trento….ore e ore in treno per passare dei meravigliosi weekend di solo sesso.

Quando tornavo in ufficio il lunedì ero uno straccio…ma con un sorriso che non finiva più.

Se dovessi pensare ad una definizione di nave scuola penserei a lei…anche se l’Austria non ha il mare.

E comunque non era austriaca, ma olandese.

Avrei talmente tanti aneddoti che mi vien da sorridere solo al pensiero…

Non so se sei tu, ma in ogni caso palesati. Dimmi chi sei. E magari una birra assieme ce la possiamo fare, perchè no? 😉

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Metti una sera di gennaio…

Metti che sei vestito in giacca e cravatta e ti ritrovi nel tardo pomeriggio a cambiarti in ufficio per essere un po’ più casual (cazzo speriamo non mi cerchi nessuno mentre sono in mutande)

Metti che dopo una vita conosci “dal vero” un vecchio amico blogger (cacchio non dico di sentirti parlare come Gennaro Savastano, ma un minimo di accento napoletano…)

Metti che l’occasione è di andare a rivedere per l’ennesima (letteramente) volta i Depeche Mode dopo esssere fortunosamente riuscito a prendere dei biglietti la settimana prima, a prezzo regolare e per di più nel parterre.

Metti che ti tocca mangiare l’hot dog peggiore che mi sia mai capitato, ma suvvia, la birra andava bene e mica poteva essere tutto tutto perfetto.

Metti che incredibilmente ti ritrovi a qualche metro dal palco e già pregusti di riuscire a vedere le gocce di sudore di Dave quando verrà da quelle parti.

Metti che l’attesa passa chiacchierando piacevolemente di blog, di blogger, di calcio e di quella gnocca che cantava prima dei DM, ma anche se non cantava andava bene lo stesso.

Metti che Dave, Martin, l’imbalsamato e gli altri due siano in forma.

Metti che la scaletta sia fatta veramente bene, pescando anche nelle prime hit, quelle che ballavi quando ti chiedevano la carta di identità per entrare (Everything counts è dell’83).

Metti che i video sul megaschermo alle loro spalle siano efficaci e coinvolgenti come sempre (quello di Useless su tutti).

Metti che il concerto sia proprio di quelli fighi, che lui da paraculo ti urli che siete il pubblico migliore e che tu ci creda anche.

Metti i campi di grano con le braccia alzate in Never let me down again.

Metti l’immancabile coro del pubblico in Home.

Metti che per mitigare i sensi di colpa per non aver portato Sylvestrino, ti tocca spendere qusi più di gadgets per lui che di biglietto.

Insomma, motivi per mettere un bel più a questa serata ce ne sono e parecchi.

Pensare che a giugno, a Bologna, ero rimasto un po’ deluso…

Comunque due ore abbondanti, una più bella dell’altra.

Questa è Cover me, una delle poche dell’ultimo album che però è tra le mie “più” preferite…

Buon ascolto e soprattutto…buona visione…(per chi ha poco tempo vada al minuto 3’40” per goderselo da vicino)

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Anniversario

WordPress mi ricorda (un po’ scocciato dacché me ne ero dimenticato) che sono passati sette anni da quando abbiamo intrapreso la nostra relazione con questo blog.

682 post. Se fossero pagine di un libro verrebbe fuori un bel mattone. Lo farei con una bella copertina, colorata e con una bella immagine. Magari con uno scatto fatto da me visto che la passione per la fotografia, anche se con un po’ di polvere, c’è sempre.

C’è di tutto un po’. Cose cretine (la maggiorparte) e qualcosa di sensato. Post divertenti, impegnati, emozionanti o incazzati. Di sicuro con qualche errore di grammatica e soprattutto pronomi un po’ alla cazzo (le, non gli !) e accenti tirati a caso (acuto, grave…non ho ancora capito la differenza).

Ho parlato di corsa (purtoppo per voi) tantissimo, ma anche di quando andavo in palestra (cavoli come mi manca lo spinning) o del beach tennis, dei miei pensieri, del mio lavoro, a volte anche di politica, e dei miei affetti. Sylvestrino potrebbe avere ben più di un capitolo dedicato solo a lui, anche perchè qui dentro ci sono sette dei suoi tredici anni.

Ho parlato di mia mamma e della sua battaglia, dei miei padri, quello vero e quello biologico (tra l’altro si è rifatto vivo chiedendomi l’amicizia su FB con un altro profilo…si qualcosa devo aver preso da lui).

Poi c’è la musica, qualche libro, gli amici, varie ed eventuali.

La parte che preferisco sono i commenti, la parte interattiva di questo diario e penso l’unico vero carburante per ogni blog. I più hanno lasciato qualche like (nuova materia prima nell’egocentrismo ai tempi dei social), oppure qualche commento qua e la. Alcuni sono stati fedelissimi e mi sono stati vicini nel tempo, qualcuno addirittura dal mio precedente blog che avevo su Mydeejay, qualcuno in maniera discreta senza lasciar traccia. WordPress mi dice che sono oltre 500 i follower. Se fossero veramente così tanti mi sentirei un po’ in imbarazzo, ma so che molti sono solo occasionali, un po’ come le prestazioni.

Spesso dico che il blog è il mio psicologo personale, tra l’altro è più economico e non devo diventar matto a cercar parcheggio.

Teoricamente dovrei imparare da ciò che scrivo, basterebbe rileggere qualche volta i vecchi post. Ma non lo faccio quasi mai, e con la mia memoria da diversamente elefante, dimentico quasi tutto. Perseverare è diabolico devono averlo detto pensando a me.

Ogni tanto mi assento, lascio passare giorni, a volte settimane, senza scrivere nulla. Lui però non si lamenta. Al massimo ci rimane un po’ male perché il grafico delle visite è un po’ tristarello.

Ora siamo arrivati al settimo anno. Crisi in vista? Chissà…io comunque gli voglio bene.

 

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Un evergreen…i termini di ricerca più curiosi per capitare da queste parti

gatto che vita di merda – partiamo bene

graffi lividi sesso – seee….’na volta

avere feeling come si scrive – tranquillo vai bene

gatto con la cravatta e camicia – va beh…di solito metto anche la giacca

crema depilatoria gatti – ma anche no!

aisberg – ma qui ha trovato solo la punta

stamattina nel bagno ho visto uno scarafagio – …ed era bruto bruto bruto.

ho bisogno di ferie commenti – li feccia pure

il blog del gatto silvesteo – Filisteo di un gatto…

chi condivide con me il mal di stomaco? – chi non prende il malox in compagnia…

sono figa – mandare una foto par brutto?

pissello e patata – il mio tessoro

non hai una seconda chace – ma una chance te la darei…

pranzetti gattibscaduti da un mese – qui sono esperto in materia

come fare ponte tibetano gatti – al massimo so fare il ponte di sant’Ambreous…

e giusto caminare piedi nudi sul piastrelle in inverno? – se il camino è acceso non è molto salutare farlo

silvestrino si vergogna del padre – pora stela…ogni tanto mi sa di si  😉

cane invisibile – …e capiti sul blog di un gatto?

pompinotto coctail – quel film, deadpool, mi ha portato un sacco di utenti…

pisello gatto – non siamo mica su un blog a luci rosse

gatto fatto – già…e senza nemmeno fare uso di stupefacenti

tutte le cazzate del gatto – qui qualcuno che mi conosce molto bene  😉

foto gatto vaffanculo – idem come sopra

medicinali scaduti nel gatto fanno male – ma va la…

kpi ansia – dovrei monitorarli…ma mi mette ansia

sedere uomo aperto – qui si va sul VM18

la spinbike quando pedalo fa dei rumori metallici – metterci un po’ d’olio no?

mononeurone – ebbene si…ma non ditelo in giro!

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PS: che sia questo il vero punto G?

 

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Come passa il tempo

Stavo notando che sono passate tre settimane dall’ultimo post e nel mezzo c’è stata un po’ di roba.

La Juventus ha vinto la sua decima coppa Italia e ha proseguito il suo percorso di avvicinamento per Berlino. Confesso che incomincio a sentire l’adrenalina.

Sylvestrino ha fatto la cresima e ora che decida lui del suo futuro cattolico (certo che da me non ha proprio preso).

Ho fatto una mezza a Rimini. Pessimo risultato cronometrico e una fatica del diavolo. Però il ristoro finale con la piada e nutella aveva il suo bel perchè.

Sempre per la corsa ho deciso quale sarà il mio obiettivo grosso per il prossimo autunno. Non mi sono ancora iscritto…ma ormai ce l’ho in testa. Anzi…non vedo l’ora di farmi la mia bella tabella di allenamento così corro con più motivazione di quanto faccia adesso.

I dubbi sul mio futuro lavorativo continuano. Forse per fine mese sapremo meglio di che morte morire. Nel frattempo continuo a rodermi il fegato come sempre.

Sempre in ambito lavorativo un mio collaboratore è andato in pensione. Lo invidio. Ora in ufficio sono il secondo più vecchio, ma solo di qualche mese.

Continuando a parlare di vecchiaia invece, settimana scorsa sono diventato più vecchio. Ho passato bene il mio compleanno, in relax, tra una sauna, un bagno turco e un idromassaggio, il tutto in buona, buonissima compagnia.  Un paradiso.

Questo weekend sono andato a fare una grigliata sui colli. Bella la compagnia ma la notte sono stato male. Una congestione terribile. Ok che divento vecchio, ma il degrado è un po’ troppo veloce, no?

Con sta benedetta legge sui biscotti non ci capisco molto. Ho provato anche a mettere un disclaimer al blog (minchia come parlo ‘ggiovane), ma l’ho fatto un po’ alla cazzo…com’è nel mio stile.

Ho fatto il mio periodico check-up. Tutto bene ma sta cazzo di pressione continua a rimanere alta. Mi sa che devo farmene una ragione e prendere sta benedetta pastiglia.

Fra poco riprendo la mia cittadinanza onoraria romagnola…efffinalmente…benvenuta estate.

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Diamo i numeri.

Il signor wordpress mi fa i complimenti perché sono arrivato a 500 post. Visto che il cinquecentesimo era però sul cornutazzo, mi sembrava cosa buona farne subito un cinquecentunesimo.

Inoltre guardando le altre statistiche, ho raggiunto anche quota 10.000 nei commenti.

Sticazzi verrebbe da dire…

Sylvester

 

 

 

 

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Che dite? C’è da esserne orgoglioso oppure no ?

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effetto neve e effetto culo

Prima che partissi per la mia settimana bianca, avevo pubblicato un post con l’immagine di un gatto nella neve. Era una sorta di cartolina di saluto visto che per una settimana non avrei avuto modo di accedere al blog.

Immaginate quindi la mia sorpresa quando al mio ritorno scopro che, grazie a quell’immagine e al fatto che la nostra penisola fosse stata ricoperta abbondantemente da una coltre di neve, nel mio modesto blog,  che normalmente vivacchia sulle solite presenze affezionate,  i click fossero triplicati in quel periodo.

Il termine più frequentemente cercato era infatti “gatto nella neve“.

Mi ci sono ritrovato con alcune esperienze editoriali che ho vissuto personalmente. Ma penso si possa esterndere ad alcuni film, o alcuni prodotti.

Quando hai il culo di azzeccare l’argomento giusto nel momento giusto, non ci son santi che tengano. Le vendite decollano!!!

…e senza neanche parlare di sesso !!!   😉

A voi è mai capitato? E se si grazie a cosa?

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