
Così mi sono ritrovato dopo.
Avevo da poco iniziato la mia sessione di fisioterapia con la musica che discretamente faceva da sottofondo in palestra, una palestra che grande non è. Lo so bene perchè prima di iniziare a premere il tasto + sul tapis roulant e raggiungere la mia velocità di esercizio, non avevo ancora messo le cuffiette del mio i-phone alle orecchie.
Poi, l’andatura si è fatta un po’ più veloce, non tanto da correre ,ma abbastanza per farsi venire il fiatone e sudare. Fuori pochi decibel, ma nelle orecchie le chitarre a tutto volume degli AC/DC aiutavano sempre più a spingere sulle gambe mentre il tappeto lentamente si inclinava verso una virtuale salita.
Poi un SMS… la curiosità di leggere (è proprio vero, curiosity killed the cat)….con la mano prendo dentro al filo degli auricolari…..e in un attimo l’i-phone vola sul tappeto che nel frattempo velocemente continua a scorrere sotto i miei piedi.
Istintivamente mi fermo mi giro e mi abbasso tentando di raccogliere lo smartphone caduto, ma vedendolo sparato come un proiettile dal tappeto avrei dovuto capire che l’istinto non mi aveva consigliato bene. In una frazione di secondo faccio la stessa fine del telefonino…..sparato con un fracasso assordante nel bel mezzo della palestra, disturbando la dolce musica di sottofondo che continuava ad essere diffusa dagli altoparlanti, dopo essermi brasato (sgarbellato) la mano e soprattutto la gamba sinistra, quella che ironicamente in quel luogo stavo tentando di rimettere a posto dall’incidente muscolare di fine estate.
Fortunatamente uno dei fisioterapisti era nelle vicinanze e prontamente ha premuto lo stop di emergenza, prima che la scritta Tecnogym fosse indelebilmente impressa su tutto il resto della gamba.
Facendo finta di nulla mi rialzo prontamente sperando di essere passato inosservato, ma gli sguardi spaventati e allo stesso tempo divertiti di tutti gli altri frequentatori della palestra mi fanno capire quanto fosse vana questa speranza.
Il sangue vivido sulla gamba e sulla mano testimonia il goffo volo che mi sono ritrovato a fare e il battito cardiaco, che grazie alla fascetta della Polar che indossavo ha registrato un salto da 140 a 170 bpm, ne da un’ulteriore riprova.
Dopo il doveroso passaggio a disinfettarmi ho ripreso la mia camminata sul tapis roulant, senza cuffie questa volta e scrivendo mentalmente sulla lavagna cento volte “non devo distrarmi mentre faccio gli esercizi, non devo distrarmi mentre faccio gli esercizi, non…..”

