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…e poi c’è quello stronzo

Oggi parlerò di un personaggio della mia sfera lavorativa di cui non ho mai parlato: Il (poco) collaboratore stronzo, il collonzo.

Formalmente dipende da me, io firmo le sue ferie, i suoi permessi. Nell’organigramma del direttore del personale sono una casellina sopra di lui. Me lo sono trovato quando ho preso questo posto.

Però lui è sempre stato molto indipendente e dislocato fisicamente in un’altra sede.

E’ una testa calda (calda non era la parola che esattamente avevo in mente), però è bravo ed è un gran sgobbone. Qualità che nel tempo mi hanno convinto che tutto sommato possa lasciarlo lavorare in pace visto che i risultati li porta a casa.

Certo è pieno di se, uno di quelli che “so tutto io” e con una propensione al gioco di squadra pari a quello di un lupo solitario.

Però….(c’è sempre un però).

Il mio capo che a sua volta non scherza a stronzaggine, gli ha sempre dato il fianco. Più di una volta mi ha bypassato ascoltando e prendendo accordi direttamente con lui anche a mia insaputa.

Insomma, sono il suo capo ma non sembra, almeno non mi riconosce come tale.

Non che questo rappresenti un grosso problema per me. Ho già abbastanza cose da seguire e un team non facile da gestire. Fosse per me direi anche al mio capo che me lo togliesse dalle mie responsabilità e se ne occupasse direttamente lui.

Però a volte, quando assisto a suoi comportamenti, così autoritari anzichè autorevoli, e pieni di cattiveria….ecco, mi assale un gatto!

Perchè ne parlo? Perchè non ho ancora trovato il bandolo della matassa. Fosse per me lo prenderei a calci nel culo pur sapendo di rinunciare ad uno competente e bravo. Però ha santi in paradiso, non solo col mio capo ma anche con altri “clienti” interni.

Ma ci riuscirò.

Rimango fiducioso al detto “ciò che uno semina poi raccoglie” e prima o poi riuscirò a vederlo raccogliere tutta la merda che ha seminato.

Risultati immagini per ufficio stronzo arrogante

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Falsi come una moneta da 3 euro

I miei collaboratori.

Stamattina uno entra entra nel mio ufficio e appena mi vede esclama

  • EH LA MADONNA (alla Pozzetto). Cosa hai fatto all’occhio?
  • In effetti è da stamattina che lo sento un po’ gonfio….ma si vede così tanto?
  • no no…appena appena.

 

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Dalla Cina con furore

A volte capita che soddisfazioni professionali e piaceri personali si possano mischiare.

E’ capitato ieri. Un mio ex collaboratore, che da 7 mesi si è trasferito per scelta personale in Cina, è venuto a trovarci. Da li il fatto di passare qualche ora con noi per poi finire la serata con una pizzata tra gli amici più stretti.

Che c’è di così strano direte voi? C’è che questo ragazzo, poco più che trentenne, è per me motivo di grande soddisfazione.

Non l’ho assunto io, ma me lo sono trovato nel mio team non appena diventato “capo”. Da subito mi piaceva per l’entusiasmo, la curiosità e la voglia di fare che ogni giorno dimostrava. Pur essendo acerbo ed inesperto (ed è normale visto che all’epoca aveva 23/24 anni), in pochi anni gli ho fatto fare una discreta carriera. E questo con mia, oltre che sua soddisfazione. Si perchè se da una parte i riconoscimenti che ha avuto se li è strameritati, dall’altra ho dimostrato agli altri,  i suoi colleghi magari più esperti ma meno intraprendenti, che con me non si fa carriera per anzianità. Se uno è bravo si mette sulla corsia di sorpasso e corre più veloce degli altri.

Mai una polemica fuori luogo, mai di traverso. Certo abbiamo avuto anche noi i nostri scazzi, le nostre divergenze. A volte ha sbagliato e a volte l’ho ripreso per questo. Non per essere punitivo, ma per fargli capire gli errori. Lui ovviamente li per li si incazzava, ma poi capiva e quegli errori non li ripeteva. Con lui mi sono comportato da tutor sotto tutti gli aspetti, ma con grande soddisfazione.

Gli ho sempre riconosciuto la grande capacità di giocare in squadra, fare gruppo. Creare in ufficio un clima positivo e sereno. Nonostante la sua veloce crescita non ha mai sofferto le invidie degli altri, almeno quelle maliziose, piene di tossine. Era un esempio per tutti.

Poi un giorno è venuto nel mio ufficio e mi ha detto “Sylvestro me ne vado. Cambio vita e vado in Cina, anche se non avrò un lavoro fisso. Ci voglio provare”

E’ stata l’ennesima dimostrazione delle sue capacità. Intelligente, generoso e anche coraggioso.

Ieri è venuto a trovarci facendoci una sorpresa (il gancio che sapeva tutto era il mio braccio destro che non mi ha detto nulla fino all’ultimo).

Mille domande, mille curiosità e mille consigli.

“Ninja (è il suo soprannome) in Cina devi esportare il made in Italy. Non sei architetto per cui scordati il design. Di abbigliamento non capisci un cavolo per cui evita. Buttati sull’alimentare, senza troppi investimenti. Prova ad esportare la piadina romagnola, lo diceva anche Bersani!”

“Davvero ha detto questa cosa sulla piadina quello del PD?”

“Ninja va a cagà…sei sempre il solito.”

Domani riparte.

In bocca al lupo grande uomo che di strada ne farai tanta. Se però fai i soldi con la piadina vengo in Cina ad assaggiarla.

 

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appunti sparsi

Oggi ho avuto un nuovo episodio col mio collaboratore. Ha mandato una mail scarica barile ad un collega e ha pensato bene di mettermi pure in copia.
Non ho fatto neanche la fatica di chiamarlo in ufficio.
Dopo 30 secondi ho risposto alla sua mail (evitando gli altri in copia) facendogli presente in maniera concisa che aveva sbagliato e il perchè.
Mi ha risposto dopo 10 minuti con un “ok d’ora in poi farò come dici tu”. Si capiva che era incazzato. Immagino abbia già girato la mia mail ai suoi colleghi per dire quanto è stronzo il capo…non ci farà una bella figura.

Stasera poi sono andato in palestra. Per l’episodio di cui sopra avevo anche le balle girate e bisogno di sfogarmi un po’.
Spinning. Era più di un mese che non ci andavo, distratto dalla nuova passione per il beach tennis. C’era Paolo, bella lezione, come spesso avviene con lui. Bello ritrovare certe sensazioni. La musica ad alto volume, la fatica, il ritmo….
Che dire? Il simil-tatuaggio con le luci basse e il sudore era proprio figo (ma quanto sono vanitoso?!). Inoltre potete immaginare cosa mi sono dimenticato no?

Per ultimo domani è il mio ultimo giorno di lavoro prima di una decina di giorni di vacanza. Nel pomeriggio farò l’ultima riunione e poi correrò a Riccione dove Sylvestrino mi aspetta. La riunione è un kick-off. Per chi non conosce i brain storming, gli staff meeting, i business plan e tutte le altre ca…volate da grande azienda multinazionale, i kick-off sono le riunioni con cui inizia un nuovo progetto. Nel progetto in questione so per certo che il mio nuovo capo conta molto sul mio apporto visto che conosco molto bene l’argomento da trattare.
Domani quindi in riunione cercherò di dare il meglio di me. Domande, interventi, cosa è meglio fare e cosa non fare….e poi saluterò tutti per andare al mare. Trovo abbastanza comica questa cosa.

Promemoria: Se devo lanciare un progetto è meglio evitare di farlo nei mesi di luglio e agosto

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Mal di pancia

Ogni giorno si apprende qualcosa, a volte di interessante, a volte su qualcosa che non ci servirà mai più, a volte che contraddice ciò che già sappiamo e altre che confermano ciò che già sappiamo.
La lezione di oggi è: se uno dei tuoi collaboratori ha mal di pancia farà di tutto per fartelo venire anche a te.
Rientra nella categorie conferme.
– sai, stanotte riflettevo sul fatto che in futuro il nostro lavoro diventerà molto più complesso
– certo, purtroppo lo sapevamo. In realtà è già da parecchio che ogni giorno stare dietro al business è sempre più complesso. Visto che non si possono fare assunzioni, hai qualche idea su come poter semplificare il processo?
– no, tutto quello che potevamo fare l’abbiamo già fatto.
– fammi capire allora, c’è qualcosa che posso fare per aiutarti?
– mi piacerebbe ma temo proprio di no. E’ che sono preoccupato e volevo fartelo sapere
– hai fatto benissimo a dirmelo, grazie

Qualcuno ha un Alka seltzer?

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