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Metti una sera di gennaio…

Metti che sei vestito in giacca e cravatta e ti ritrovi nel tardo pomeriggio a cambiarti in ufficio per essere un po’ più casual (cazzo speriamo non mi cerchi nessuno mentre sono in mutande)

Metti che dopo una vita conosci “dal vero” un vecchio amico blogger (cacchio non dico di sentirti parlare come Gennaro Savastano, ma un minimo di accento napoletano…)

Metti che l’occasione è di andare a rivedere per l’ennesima (letteramente) volta i Depeche Mode dopo esssere fortunosamente riuscito a prendere dei biglietti la settimana prima, a prezzo regolare e per di più nel parterre.

Metti che ti tocca mangiare l’hot dog peggiore che mi sia mai capitato, ma suvvia, la birra andava bene e mica poteva essere tutto tutto perfetto.

Metti che incredibilmente ti ritrovi a qualche metro dal palco e già pregusti di riuscire a vedere le gocce di sudore di Dave quando verrà da quelle parti.

Metti che l’attesa passa chiacchierando piacevolemente di blog, di blogger, di calcio e di quella gnocca che cantava prima dei DM, ma anche se non cantava andava bene lo stesso.

Metti che Dave, Martin, l’imbalsamato e gli altri due siano in forma.

Metti che la scaletta sia fatta veramente bene, pescando anche nelle prime hit, quelle che ballavi quando ti chiedevano la carta di identità per entrare (Everything counts è dell’83).

Metti che i video sul megaschermo alle loro spalle siano efficaci e coinvolgenti come sempre (quello di Useless su tutti).

Metti che il concerto sia proprio di quelli fighi, che lui da paraculo ti urli che siete il pubblico migliore e che tu ci creda anche.

Metti i campi di grano con le braccia alzate in Never let me down again.

Metti l’immancabile coro del pubblico in Home.

Metti che per mitigare i sensi di colpa per non aver portato Sylvestrino, ti tocca spendere qusi più di gadgets per lui che di biglietto.

Insomma, motivi per mettere un bel più a questa serata ce ne sono e parecchi.

Pensare che a giugno, a Bologna, ero rimasto un po’ deluso…

Comunque due ore abbondanti, una più bella dell’altra.

Questa è Cover me, una delle poche dell’ultimo album che però è tra le mie “più” preferite…

Buon ascolto e soprattutto…buona visione…(per chi ha poco tempo vada al minuto 3’40” per goderselo da vicino)

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comunque ridendo e scherzando

siamo arrivati al primo del trittico estivo, mio e di Syl junior.

Dei DM ormai ho poco da dire…una dozzina di concerti…il battesimo della musica di Syilvestrino…LP, cd, mille tracce audio nella mia libreria.

Dave, ci si vede domani sera…

PS visto che so che domani non la faranno, me la ripropongo da solo

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Una sera col mio papà, Dave e Martin…

Io non ci volevo proprio andare. Si lo so, lui me l’aveva chiesto non so quante volte nelle ultime settimane e io tutte le volte gli avevo detto di si. Però sabato mattina, quando ho capito che la sera sarei dovuto andare con lui a vedere i Depeche Mode mi è preso lo sconforto.

Me li ha fatti sentire la mattina mentre facevo i compiti e li ho trovati proprio noiosi, vecchi. Ma come facevano a piacermi questi qua?

Però lui ci teneva così tanto per cui ho smesso di fare l’antipatico e l’ho seguito buono buono senza fare altre battute che si stava già innervosendo.

Prima di entrare siamo andati da McDonald, dove davanti ad un Crispy Mcbacon abbiamo fatto un patto. Io gli avrei tenuto compagnia durante il concerto dei DM e lui avrebbe fatto altrettanto con me a quello dei One direction o di Fedez. Il patto è stato sugellato (si dirà così?) con un brindisi fatto con la coca cola.

Ci avviamo a piedi al palazzetto e qui scopriamo che per entrare c’è una coda luuuuuunghisssssssima….Mio padre incomincia ad essere nervoso, non so se perchè temesse di fare tardi per l’inizio o perchè aveva lasciato il cappotto in macchina e tremasse dal freddo.

Fatto sta che dopo una mezz’oretta riusciamo ad entrare. Visto che era con me a lui non lo hanno nemmeno perquisito, per cui tutto contento si vantava di essere riuscito a portarsi dentro una bottiglietta d’acqua (mio papà si accontenta di poco).

Appena entrati mi ha fatto un po’ impressione tutta quella gente. Si è vero, c’ero stato già 4 anni fa, ma francamente non mi ricordo niente di quella serata per cui mi sembra tutto una novità.

Visto che mio padre non è riuscito a trovare i biglietti per sedersi, capisco che il fatto che io sia alto un metro e 45 rappresenterà un bel problema. Gli propongo quindi di stare in fondo e ben distanti, così qualcosa dovrei riuscire a vederla pure io.

L’attesa a quel punto non è nemmeno lunga, e la passo a giocare col suo telefonino.

Poi a un certo punto la musica si alza, così come tutte le persone che erano sedute….le luci si spengono e tutti incominciano ad urlare.

Mio padre non capisce più un tubo. Incomincia a scattare foto come un deficente col telefonino che tanto non si vede nulla, ma come vi ho già detto, si accontenta di poco lui.

Quando inizia la musica però mi piace. E’ alta, le luci sono belle e le immagini sugli schermi rendono il tutto fighissimo.

Come quei cani in Precious, oppure quelle donne rinchiuse nella scatola di vetro.

Dave incomincia a cantare le canzoni una dopo l’altra. Qualcuna la conosco pure io e mi ritrovo a battere le mani e a ballare come il mio papà e tutti gli altri.

Dave però mi sembra un po’ strano. Ad un certo punto incomincia a passarsi l’asta del microfono in mezzo alle gambe come se ci volesse fare sesso…”papà ma Dave è gay?”.  Tra l’altro, quando finisce di cantare le sue canzoni continua a dire Fuck you (non thank you come dice mio padre), ma la gente urla ugualmente.

Le ragazze sembrano proprio impazzire per lui…e ci credo, Martin è proprio bruttino e gli altri non se li fila nessuno.

Insomma, il concerto mi è proprio piaciuto. Poi quando hanno fatto quella canzone, quella che mio padre diceva che ballava quando era ragazzo con il suo amico, mi sono scatenato pure io. Anzi, alla fine, quando Dave, sudatissimo, ci ha chiesto ci cantare in coro un sacco di oohhhh  ooohhhh, mi ci sono messo con tutta la voce che avevo…tanto che la sera sono tornato a casa completamente afono.

Anche Enjoy the silence, walking in my shoes e qualche altra che non mi ricordo il titolo mi sono piaciute. Con Personal Jesus c’ero rimasto un po’ male all’inizio perchè la facevano leeeentissima….poi però hanno cambiato marcia e ho sentito un gran bel pezzo rock.

Anche quelle cantate da Martin non erano male, anche se un po’ lente per i miei gusti.

Con l’ultima, Never let me down again, mi sono ritrovato a muovere le braccia a destra e sinistra, come in una lezione di aerobica, però mi sono divertito veramente un sacco.

Ho anche convinto mio padre a comprarmi una maglietta che stamattina porterò a scuola, così che tutti i miei compagni vedano che sono andato ad un concerto “per grandi” sabato scorso.

Adesso però devo dire a mio padre se mi mette nella mia playlist quella canzone…

Sylvestrino

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