Metti che sei vestito in giacca e cravatta e ti ritrovi nel tardo pomeriggio a cambiarti in ufficio per essere un po’ più casual (cazzo speriamo non mi cerchi nessuno mentre sono in mutande)
Metti che dopo una vita conosci “dal vero” un vecchio amico blogger (cacchio non dico di sentirti parlare come Gennaro Savastano, ma un minimo di accento napoletano…)
Metti che l’occasione è di andare a rivedere per l’ennesima (letteramente) volta i Depeche Mode dopo esssere fortunosamente riuscito a prendere dei biglietti la settimana prima, a prezzo regolare e per di più nel parterre.
Metti che ti tocca mangiare l’hot dog peggiore che mi sia mai capitato, ma suvvia, la birra andava bene e mica poteva essere tutto tutto perfetto.
Metti che incredibilmente ti ritrovi a qualche metro dal palco e già pregusti di riuscire a vedere le gocce di sudore di Dave quando verrà da quelle parti.
Metti che l’attesa passa chiacchierando piacevolemente di blog, di blogger, di calcio e di quella gnocca che cantava prima dei DM, ma anche se non cantava andava bene lo stesso.
Metti che Dave, Martin, l’imbalsamato e gli altri due siano in forma.
Metti che la scaletta sia fatta veramente bene, pescando anche nelle prime hit, quelle che ballavi quando ti chiedevano la carta di identità per entrare (Everything counts è dell’83).
Metti che i video sul megaschermo alle loro spalle siano efficaci e coinvolgenti come sempre (quello di Useless su tutti).
Metti che il concerto sia proprio di quelli fighi, che lui da paraculo ti urli che siete il pubblico migliore e che tu ci creda anche.
Metti i campi di grano con le braccia alzate in Never let me down again.
Metti l’immancabile coro del pubblico in Home.
Metti che per mitigare i sensi di colpa per non aver portato Sylvestrino, ti tocca spendere qusi più di gadgets per lui che di biglietto.
Insomma, motivi per mettere un bel più a questa serata ce ne sono e parecchi.
Pensare che a giugno, a Bologna, ero rimasto un po’ deluso…
Comunque due ore abbondanti, una più bella dell’altra.
Questa è Cover me, una delle poche dell’ultimo album che però è tra le mie “più” preferite…
Buon ascolto e soprattutto…buona visione…(per chi ha poco tempo vada al minuto 3’40” per goderselo da vicino)