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Crossfit o non crossfit? Questo è il dilemma…

Tra i vari tentativi di far fare attività fisica a Sylvestrino c’è stato anche il crossfit. Sapevo che era tosto, ma era vicino a casa e l’ambiente molto amichevole. Per cui sia pure con mille raccomandazioni per non esagerare avevamo comprato un pacchetto di 10 lezioni per provare.

Non le ha fatte tutte, perché sostanzialmente non gli piaceva. Allora, visto che nel pacchetto ce n’erano ancora da fare ho chiesto di poterne usufruire io per provare a mia volta.

Per ora ne ho fatto un paio. Toste, tostissime. E’ un mix di esercizi di potenziamento a corpo libero (flessioni, plank, addominali burpees e compagnia bella), altri con l’utilizzo di pesi e altri esercizi aerobici (corsa prevalentemente) fatti con piccoli circuiti da ripetere più volte in un determinato tempo.

Il tutto caratterizzato da alta intensità.

Dopo aver fatto la prima lezione ho capito perché mio figlio ha mollato. Oggettivamente non era adatto a lui, troppo duro.

La cosa interessante è che viene fatto a coppie (almeno in quel centro) e permette di creare una sorta di gioco di squadra con tanto di incitamento per raggiungere i risultati.

Il giorno dopo la prima lezione però ho sentito dolori in muscoli che non sapevo nemmeno di avere e ci ho messo tre giorni per farmeli passare.

Poi la settimana dopo (riesco ad andarci solo al sabato) ho dovuto saltare per un problema ad una caviglia che mi ha frenato un po’ nelle ultime settimane.

Sabato scorso però ci sono tornato e anche qui mi hanno sfinito. Il fatto che fossi stato accoppiato con un ragazzo di 21 anni non ha certo aiutato a trovare la giusta empatia nel famoso gioco di squadra.

Però tutto sommato è interessante. Alleno muscoli che con la corsa e la bici non riuscirei ad allenare e che comunque mi farebbero anche per correre in maniera più “composta” (i bravi runner fanno sempre delle sessioni coi pesi per allenare gli addominali importatissimi per correre).

Ora però devo decidere, se proseguire con questa disciplina o tornare full time alla mia cara corsa o al limite riprendere con la più classica palestra un po’ più da fighetti.

Proviamo a mettere nero su bianco i pro e i contro.

PRO

Alleno muscoli diversi

è un’attività più varia

è un’attività di gruppo (anche se l’età media è molto più bassa della mia)

come colonna sono ci sono quasi sempre gli AC/DC

è ad alta intensità per cui un’ora di attività è molto allenante

CONTRO

Mi sento un po’ fuori luogo (per età e attitudine)

tolgo un allenamento alla corsa (ormai non riesco a fare più di tre allenamenti la settimana)

ci impiego molto a recuperare (almeno per i primi tempi)

lavorare coi pesi non mi piace molto

Vedrò di risolvere i miei dubbi atletici/amletici nei prossimi giorni, ma se qualcuno ha esperienza in tal senso è il benvenuto.

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Che nemmeno Mennea…

Ero un ragazzino. La maggiorparte dei miei amici si occupavano esclusivamente di calcio mentre io invece ero estasiato dalle imprese di un uomo, perchè non penso sia mai stato ragazzo, che da Barletta, cittadina a me sconosciuta che non avrei nemmeno saputo trovare sulla mappa, aveva avuto il coraggio e l’umiltà di sfidare i più grandi sprinter di tutto il mondo.
La sua specialità erano i 200 metri.
La partenza sfalsata, che per tutta la lunghezza della curva in tartan obbligava ad immaginare soltanto chi fosse in testa, scoprendo le carte solo nel momento in cui le corsie diventavano rettilinee. Da quel momento poi rimanevano ancora pochi secondi per vedere chi avrebbe avuto la velocità e la falcata per arrivare per primo sul filo di lana che definiva l’arrivo.
Lui non era bello da vedere. Una volta in un meeting all’arena di Milano potei vederlo da vicino per avere un autografo (che probabilmente si è perso nel tempo tra le pagine di qualche libro). Non alto, un po’ gobbo, pieno di tic e di scaramanzie, non certo un manifesto per l’atletica leggera.
Però ricordo benissimo quella finale a Mosca. Quel duello col britannico antipatico e soprattutto con se stesso. L’occasione di una vita all’ultima chiamata.
Era in ultima corsia, la peggiore perchè non hai punti di riferimento. Infatti fece una curva davvero mediocre ritrovandosi con almeno due metri di distacco dal suo rivale, un’eternità su quella distanza.
Però a quel punto accadde l’impensabile. Lentamente cominciò a guadagnare centimetri su centimetri, forse troppo tardi per recuperare….forse.
Il suo sguardo incredulo e la sua gioia, che quasi mai manifestava, me le ricorderò per sempre.

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Sono un po’ stanchino

In questi ultimi 10 giorni ho SEMPRE fatto almeno un allenamento.

Nel dettaglio ho portato a termine:

  • quattro sedute di spinning
  • tre di corsa
  • tre di cardio crossfit
  • due di pilates
  • una di nuoto

Lo spinning è il mio cavallo di battaglia, per quanto intenso, mi ritrovo sempre nella mia comfort zone. Sono padrone dell’attività e riesco a spingere quanto basta per lasciare la pozzetta di sudore a fine lezione senza farsi prendere dai crampi e senza perdere mai una battuta a tempo nella pedalata.

Con la corsa, due all’aperto e una sul tapis-roulant, pensavovo di più. Speravo che la diversificazione delle attività comunque fosse più allenante per la corsa. Invece mi ritrovo a fare piuttosto fatica con prestazioni assolutamente mediocri. 

Le sedute di cardio crossfit sono state una novità per me. Me ne avevano parlato per l’intensità con cui vengono svolte, ma non pensavo così tanto. Quando finisco l’ora sono letteralmente da raccogliere col cucchiaino. Ciò nonostante sono tra le schiappe del gruppo in quanto difficilmente riesco a completare le sequenze, durissime, di esercizi proposte dall’insegnante (i burpees me li sogno di notte). Mi manca un po’ di forza e soprattutto l’agilità necessaria. Però volta per volta mi sembra di fare qualche progresso e se non altro è un modo divertente e dinamico per fare pesi che altrimenti mi annoierebbero. Devo insistere.

Pilates è stata l’altra novità. Sicuramente le sedute più tranquille tra tutte, anche se le mie goccioline di sudore le lascio sul campo anche qui. Spero che mi aiuti con lo stiramento dei muscoli e gli addominali.

Col nuoto in effetti avrei potuto fare di più. Fatto dopo una lezione di spinning per cui la seduta è un po’ più semplice (mi sono limitato ad una quarantina di vasche fatte a  piramide con 2,4,6 8, 8,6,4,2 serie di vasche). Ovviamente ho patito quelle lunghe, dove arrivavo quasi in apnea e con le gambe che affondavano inesorabilmente. Migliorabile.

In generale sono in ogni caso soddisfatto, anche se non ho perso un chilo di peso. Spero che sia perchè i muscoli, sviluppandosi, pesino più della ciccia. In effetti mi sento comunque meglio (il riscontro ce l’ho quando mi allaccio le scarpe).

Il beach tennis, che ho ormai abbandonato, non mi manca più di tanto, anche se mi piacerebbe fare qualche partita in coppia con Sylvestrino che invece anche quest’anno farà il corso da agonista.

La corsa invece la prendo a piccole dosi, con fatica come dicevo prima. Mi mancano un po’ le gare (per la prima volta farò un anno intero senza una corsa ufficiale) la disinvoltura nel correre per 15/20km (oggi impensabile) e quel senso di eroismo che provavo quando mi allenavo alle 6 di mattina, magari sotto l’acqua o ancora al buio.

Però mi diverto e non si dica che non sfrutti pienamente l’abbonamento in palestra.

 

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Sciatalgia

Questa è la diagnosi che mi sono fatto da solo. Si lo so, non sono un medico e non posso fare diagnosi. Infatti la mia era una provocazione bella e buona.

Fatto sta però che è dal 25 aprile che non riesco più a correre. Dopo quei 15 chilometri infatti, sono rimasto piegato in due dal dolore per tutto il giorno. Pensando fosse una cosa più banale (avrò preso un colpo d’aria mentre ero sudato…) ho provato a correrci sopra due giorni dopo. Quando mai…dopo pochissimo ho dovuto arrendermi.

Rimesso in condizioni di camminare almeno senza zoppicare, ho provato a fare un po’ di nuoto. Ovviamente siccome lo trovo un po’ noioso, ho pensato bene di trovarmi qualche tabella da seguire, giusto per movimentare un po’ le sedute in piscina.

Però correre…cacchio che voglia. E non parliamo anche del beach tennis che ovviamente ho dovuto saltare.

Dopo quasi 20 giorni però mi sembrava di aver superato la cosa e ho provato a rimettermi le scarpette per vedere come andavo.

Ecco…non l’avessi mai fatto. L’infiammazione al nervo sciatico si è immediatamente riacutizzata.

Addio mezza di Rimini e soprattutto mi sono messo l’anima in pace sul fatto che stavolta farò passare un po’ più di tempo prima di “riprovare”.

Nel frattempo…mi sono iscritto in palestra. Ne avevo davvero voglia. E’ buffo (folle?) che nelle mie condizioni pensi, nemmeno troppo segretamente, a come potermi allenare per provare a fare la mia prima gara di triathlon entro i prossimi 12 mesi.

Ottimisticamente ho fatto partire l’abbonamento da giugno nella speranza di tornare in sesto per allora. Alla peggio però sfrutterò la piscina compresa nell’abbonamento che tutto sommato comincia anche a piacermi.

Nel frattempo mi sono “curato” con qualche antidolorifico e arnica. Finora senza troppo successo.

Domani provo con un fisioterapista, vecchio amico di blog. Spero non mi faccia vedere troppo le stelle…nonostante lui sia tifoso del napoli e incattivito dallo scudetto della Juve, vero uagliò?  😉

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Fritto misto

Del lavoro lo sapete. In ufficio sono sempre in rapporti un po’ conflittuali col mio capo e per il resto sto aspettando news per la nuova offerta, ma per il momento tutto tace.

Ieri ho fatto la mia consueta asta del fantacalcio…squadra appena appena discreta, però come sempre, mi sono divertito un sacco. Attempati manager che si azzuffano per accaparrarsi bomber mediocri a suon di finti milioni…degli eterni Peter Pan.

Il weekend invece sarà sportivamente impegnativo. Sabato torneo di beach tennis con mio figlio e domenica la mezza di bologna. Di solito prima di una gara di 21 km è buona cosa stare a riposo. Ma se tuo figlio ti chiede di giocare come si fa a dire di no? Tanto con la corsa sono fuori forma, per cui non avevo ambizioni di nessun tipo se non di finirla senza essere stremato…poi è previsto anche il diluvio domenica per cui ho un alibi in più.

La parte migliore, come sempre, sarà mettere le gambe sotto il tavolo senza complessi di colpa.   😉

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Pensieri di mezza estate

Il lavoro stranamente in questi giorni si svolge con pigrizia. Non che non ce ne sia da fare, ma con ritmi più tranquilli…ma so già che mi pentirò di queste mie parole in 3,2,1….(ndr. è infatti puntualmente successo )

Nel frattempo rimango in attesa di quel secondo colloquio, che potrebbe chiarirmi meglio ciò potrebbe essere il mio futuro lavorativo…e le attese, si sa, sono spesso snervanti. Quando ca…o mi chiamano?!! Ormai controllo telefono e mail ogni momento. Forse sto creandomi delle aspettative eccessive, rischiando l’ennesima palata in faccia.

Poi penso alla musica. A quello che è stato il più bel concerto che abbia mai vissuto e a come continui a lasciarmi dentro sensazioni molto forti, brividi direi. Era solo settimana scorsa che mi trovavo con mio figlio immerso in quello spettacolo…e la cosa buffa è che tra luci, effetti laser, fuochi d’artificio e quant’altro, quello che più di tutto mi rimane in mente è la pioggia di coriandoli colorati in cui sia Chris Martin che noi eravamo immersi. Vedo ancora ora tantissime foto e video e continuo a rimanerne affascinato. Sembra quasi una pioggia liberatoria, purificatrice, in ogni caso gioiosa (nel video al minuto 2 e 45 per avere un’idea)

Però io sono un soldatino e sabato ho un altro signor concerto da vedere, quello degli U2 a Roma. E non sia mai che vada impreparato, per cui cerco di tralasciare per un po’ i Col(d)play (la D nel nome non vuole saltare fuori mai dalla tastiera quando digito questa parola) e fare una full immersion di Bono e C. Ho visto la scaletta probabile…la partenza è al fulmicotone, manco partissero dai bis di fine concerto, anche se ce ne sono tante di canzoni che comunque non faranno nonostante io trovi siano bellissime. Temo solo che, questa volta, essendo seduto in tribuna, il livello di coinvolgimento sia un po’ minore. Ma me ne farò una ragione…

Con la corsa invece sto facendo un po’ fatica. Sabato sono andato a correre al mare…oltre che col mio socio con mio padre e una sua “arzilla” compagna di squadra, una simpatica over 60 che, insieme a mio padre, ci ha tirato il collo per gli 11 chilometri corsi assieme. Urge una tabella da seguire e del metodo nell’applicarsi.

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Chi non ha testa ha gambe…

…ma a volte può non bastare.

Oggi giornata impegnativa…trasferta a Torino, una bella quintalata di problemi da risolvere…un fastidisoso ritorno di raffeddore con tosse annessa…insomma, poteva andare meglio.

Però è anche mercoledì e non corro da domenica. Troppo se voglio realmente preparere quella maratona fra un mese e mezzo.

Stasera esco per tempo e vado a distruggermi con una bella sessione di ripetute lunghe…un’ora e mezza di corsa come si deve non me la toglie nessuno.

Questo è quello che penso convinto mentre negli spogliatoi mi cambio e mi infilo tutto l’abbigliamento necessario…maglietta tecnica, maglia lunga, pantaloncini, calze…mi manca solo da indossare le scarpe e….e…dove le ho…cazzo…le scarpe…

Di solito dimenticavo le mutande…me la cavavo andando in giro per un po’ in versione maniaco, pronto all’uso…ma correre con le scarpe all’inglese non è cosa per me.

Certo…avrei potuto sempre fare come il mio idolo…

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Ma io sono dell’idea che…

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PS la pubblicità c’entra fino a un certo punto…però anche se datata la trovo sempre efficace.

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dei dazi da pagare e di altre amenità

Ieri ho corso. E’ stato stupendo riprendere dopo un mese. Nelle mie intenzioni, dopo aver puntato la sveglia alle 5,45 ed essermi vestito con pantaloncini e maglietta, c’era di camminare e correre in maniera alternata….qualche minuto in un modo e qualche altro nell’altro.

L’aria era piacevolemnte frizzante, il sole già oltre l’orizzonte, e le cuffiette mi deliziavano con la mia playlist da corsa. Ho fatto partire il mio garmin e ho camminato…per 20 metri, poi ho cominciato a corricchiare…nessun dolore…tutto bene, proseguo così.

Per tutto il tempo sono un po’ sul chi va la per capire se la gamba da qualche segno di cedimento. In realtà dopo quasi mezz’ora qualche fastidio al quadricipite lo avverto, ma non è il nervo sciatico, ma più banalmente il muscolo che non è più abituato.

Torno verso casa e ci arrivo 7 km dopo essere partito. Sono soddisfatto e felice per essere riuscito a correre. Ovviamente camminando ho percorso solo i 20 metri iniziali.

Il giorno dopo però l’ho pagata. Muscolarmente questa volta. Ho le gambe indolenzite, indurite, cammino come uno zombi. Ho esagerato. Se correvo un po’ meno forse oggi sarei già riuscito a correre ancora, invece devo aspettare almeno un paio di giorni per sciogliermi un minimo. Pace.

Nel frattempo ho trascorso una giornata molto intensa. Prima una riunione organizzativa, un cambiamento necessario ma non certo ben voluto dalle persone coinvolte. Mi è venuto il mal di stomaco, devo imparare a somatizzare meno le tensioni lavorative.

Poi la riunione sulla valutazione delle risorse. Una sorta di festival dell’ipocrisia in cui, dopo aver dato le pagelle, bisogna spiegare perchè e percome abbiamo dato quel giudizio. Le budella sempre più attorcigliate.

Poi la lezione al master. Stavolta i ragazzi mi sono sembrati più interessati e io mi sentivo a mio agio nello spiegare loro i segreti della produzione dei libri.

Ho concluso la serata con mio padre. Visto che il frigo ormai è vuoto in vista della sua partenza per la romagna, siamo andati a cena in un posticino che conosceva lui. Spaghetti al cartoccio…a parte il fatto di averli aspettati tre quarti d’ora nonostante ci fossero più tavoli vuoti che pieni, non mi hanno fatto impazzire…anzi. Ma fa niente…dopo una giornata intensa chissene.

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Dei Muse, dei padri che corrono e dei figli che crescono

Domani vado al concerto. Come al mio solito mi riduco all’ultimo ad ascoltare il loro nuovo lavoro.

Ammetto prof, sono impreparato, ma conto sull’esperienza per godermi lo stesso questo spettacolo, come quella volta a San Siro.

Nel frattempo ho passato un weekend fuori dall’ordinario. Finalmente sono riuscito a convincere mio padre a seguirmi a bologna. In realtà non è andata proprio così ma poi capirete.

Da quando mia mamma se ne è andata è stata la prima volta che stava fuori casa e che non andava a trovarla. Ha i suoi tempi e io non voglio forzarli.

L’occasione per convincerlo è stata una corsa. Si perchè finalmente ha rimesso seriamente le scarpette ai piedi e ora corre.

La corsa era la stracittadina. Più una festa che una corsa. Tanta gente, famiglie, bambini, carrozzine, cani…o parti davanti o lascia perdere l’idea di correre per i primi chilometri.

Così è stato. Finchè c’era da fare la serpentina fra i “lenti” me la sono cavata con una discreta agilità (alla faccia del gatto di marmo), ma appena il gruppo si è sgranato, mio padre ha messo la quarta e ne io ne i miei amici siamo riusciti a stargli dietro. Altro che seguirmi…ho dovuto inseguirlo io per 12 chilometri… invano.

Inutile chiedergli alla fine che tempo aveva fatto quando siamo arrivati all’arrivo. “Ma è da tanto che sei arrivato?” ” Mah non so, non ho nemmeno l’orologio…” Lo spirito competitivo di mio figlio so da dove viene.

Ecco, a proposito di lui, Sylvestrino. Ha passato una bella domenica mattina anche lui a correre e camminare coi suoi amici, ma verso sera si è rabbuiato. Non so il motivo ed inutile tentare di capirne le ragioni. Penso questioni di cuore. Dico penso perchè per quanto sia una padre “amico” rimango sempre un padre per cui non sono fatti miei. A 12 anni comunque comincia anche lui a capire quanto a volte faccia male quella cosa li dentro la gabbia toracica, che ti lascia con l’amaro in bocca anche se vai a letto senza nemmeno mangiare. Benvenuto nel folle mondo di chi ama figlio mio.

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La determinazione nella testa

Ho prenotato il volo e l’hotel.

Ormai non ci sono più dubbi. Fra 5 mesi circa tornerò a misurarmi sulla distanza regina e sarà la mia prima all’estero.

Perchè Lisbona? Boh, non ho un motivo vero e proprio, forse è lei che ha scelto me.

Fatto sta che comincio ad allenarmi in maniera più convinta, senza strafare ma con un obiettivo in testa.

Certo, mi ha aiutato anche quel seminario che ho fatto la settimana scorsa. Non per correre più veloce, ma per correre “meglio”. Sto tentando di applicare i consigli ricevuti e, magari è solo suggestione, mi pare di fare un po’ meno fatica. Soprattutto dopo, alla fine dell’allenamento, mi sembra di recuperare più facilmente. Servirà questa cosa per affrontare i 64 allenamenti di questa tabella, impostata con un nuovo metodo (figurati se seguo una tabella già utilizzata nelle altre maratone corse) e vediamo se l’abbinamento delle due cose mi porterà a sfondare la mia finora impenetrabile linea maginot.

Nel frattempo un nuovo paio di scarpe, un numero in più del solito che mi sembra di avere delle scarpe da clown, e due paia di pantaloncini per gli allenamenti estivi, che anche l’occhio vuole la sua parte.

Suvvia, che la nuova avventura cominci.

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