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Juventus Campione D’Italia !!!!

Il Gattopensiero sulla vecchia signora:

Non pensavo Conte potesse essere così bravo da gestire la squadra e la pressione in questo modo. Sarò curioso, ma non troppo, di vederlo dopo due sconfitte di seguito

Sapevo che Pirlo era forte ma non così forte

Pagherei per sentire ammettere al cavaliere e Shreck che i veri Pirla sono loro

Lo stadio è fantastico ed è stato il vero dodicesimo uomo in tutte le partite in casa

Il Milan è stato un degno avversario, ma Allegri deve smettere di fare il piangina

Non avrei mai immaginato di esultare per un rigore all’Inter

Buffon è Buffon

L’anno scorso era meglio tenersi Trezeguet piuttosto che prendersi Toni

Diego per me era da Juve, ma se fosse rimasto probabilmente Pirlo sarebbe ancora al Milan

Più che l’imbattibilità a me impressionano le sole 19 reti subite

Fossi Conte contro l’Atalanta giocherei con Barzagli in attacco (è l’unico che non ha ancora segnato) e gli farei tirare l’eventuale rigore

Stamattina ho faticato un po’ per trovare 30 brioches da portare in ufficio. Spero di fare la stessa fatica anche l’anno prossimo

C’è solo un capitano e io lo terrei anche solo per guidare il pullman

 

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Lo stato di grazia

A volte arriva e lo percepisci. Forte. nitido.

Parlo della mia vita in ufficio. Il periodo è particolare. “Cantieri” (così li chiamano) aperti e odore di riorganizzazione nell’aria.

Vivo questa cosa con serenità, senza preoccuparmi molto del mio futuro. Sono consapevole dei miei mezzi e in qualche modo anche fatalista.

Incontro casualmente il vicepresidente del gruppo mentre esce in ascensore. E’ in compagnia del direttore del personale, sempre del gruppo. Sono i pezzi grossi, quelli che normalmente non incontro nelle riunioni a cui partecipo. Ci si saluta cordialmente, ovvio, ma nella mia testa ero convinto che non sapessero nemmeno il mio nome.

Invece ieri mi vede e mi chiede deciso “Silvestro, come andiamo?” “Bene grazie”, rispondo per cortesia. “Silvestro”, ribadisce il mio cognome fermandosi un momento, “guardi che sto investendo parecchio su di lei”.

Deglutisco.  Mi scappa solo un poco manageriale “Osteria!”, prima di salutare e salire pensieroso in ascensore, senza capire bene il motivo di quelle parole inaspettate.

Rifletto e improvvisamente vedo nitidamente tutti i progetti e i sottoprogetti in cui sono coinvolto prendere forma. Prima non mi era così chiaro cosa dovevo fare, cosa l’azienda si aspettava da me.

Ma ora ho capito. Ho le idee chiare. So quello che devo fare. So cosa dire e cosa chiedere per ottenere il risultato.

Mi sento un po’ come Del Piero che a 20 minuti dalla fine, sullo 0-0, vede l’allenatore voltarsi verso di lui e dire “scaldati, ora entri tu”.

Non gli spiega nulla. Non ha consigli o disposizioni da dargli, perchè  lui conosce già quello che deve fare. L’unica cosa che gli sussurra sottovoce è “mettiti li in mezzo e porta a casa la partita”.

Ecco, quella è la sensazione che sento.

Domani sarà una giornata impegnativa. Tre riunioni nel pomeriggio tutte e tre importanti. In tutte e tre devo portare a casa un risultato. Devo essere lucido. Sono giorni che le preparo, ma oggi ho chiamato i miei collaboratori e ho modificato un po’ il taglio delle presentazioni. Ho spiegato loro cosa volevo e perchè. Mi hanno seguito e abbiamo macinato dati, tabelle numeri finchè non abbiamo ottenuto quello che volevo.

Domani mattina ridisegno la presentazione in powerpoint con loro. Avevo pensato di farlo stasera da casa, per portarmi avanti col lavoro.  Ma ho pensato che sarebbe stato più giusto farlo con loro,  domani mattina. Con le ore contate e l’ansia di riuscire a mettere tutto in ordine appena in tempo per la riunione, magari mangiando un panino davanti allo schermo del pc.

Sono sicuro che ci sarà da sacramentare, che qualcosa non andrà per il verso giusto e che mentre scorrerò le slides troverò qualche punto che non era come volevo.

Ma deve scorrere l’adrenalina. I risultati migliori si ottengono quando sai di non aver modo di rileggere, di controllare, di correggere.

Quando lo stato di grazia ti assiste….

 

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il fine giustifica i mezzi?

Chi mi conosce un poco sa della mia laicità, ma di come allo stesso tempo provi a convivere con la religione cattolica per il quieto vivere familiare.

Fatto sta che settimana scorsa, mentre io non ero a casa, passa il parroco per la benedizione della casa. Mio figlio mercoledì sera, al mio rientro a casa mi fa subito notare che padre Paul (pure il parroco inglese …) benevolmente, quando ha benedetto la sua cameretta ha notato la gigantografia di Del piero e lo ha dispensato di un santino ad hoc e di una dose supplementare di acqua santa.

Ho storto il naso e glissato velocemente l’argomento per non dare troppa importanza all’episiodio.

Poi però domenica sera ho rivisto la cavalcata di 40 metri e il capolavoro di sinistro del capitano……e il concetto del Macchiavelli ha incominciato a prendere forma.

Non è che padre Paul può passare a dare la benedizione a tutta la squadra?

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