Domenica ho corso a Ferrara. Erano oltre tre mesi che non lo facevo con un pettorale e devo dire che un po’ mi mancava.
Le sensazioni nei giorni precedenti erano quelle che erano, ma questo è un clichè, non ho mai trovato uno che mi avesse detto “per la gara sono perfettamente preparato”.
Oggettivamente però ero consapevole di non avere nelle gambe il mio miglior tempo, per cui mi ero posto un obiettivo un po’ più ragionevole.
Poi c’era un amico, l’amaretto di saronno, che era alla sua prima corsa. Come obiettivo aveva più o meno il mio e ovviamente abbiamo fatto corsa insieme.
Non ho centinaia di gare alle spalle, ma qualcuna si, per cui ho fatto un po’ valere la mia esperienza, battendo il tempo, dettando il ritmo…insomma ho fatto da pace-maker al mio compagno di avventure.
Chi non corre fa fatica a comprenderlo, ma avere qualcuno che “ti tira” (evitiamo battute maliziose please) è importantissimo e io ho fatto questo per lui….anzi, l’ho aspettato anche mentre doveva fermarsi per cambiare l’acqua alle olive.
Insomma, ho fatto un lavoro egregio e per nulla oscuro nei suoi confronti. Certo, a onor del vero va detto che al 15mo chilometro l’ho visto staccarsi e io ho tirato dritto….ma anche in quel caso, lui mi ha puntato e dopo tre chilometri mi è ritornato sotto.
Gli ultimi duemila metri poi l’ho proprio incitato e spronato….era cotto e non ne aveva più. Io invece, stavo benissimo e un po mi rammaricavo per non aver spinto un po’ di più nella prima parte.
Fatto sta che arriviamo all’ultima curva e….sprinta! Cacchio…io stavo già preparandomi trucco e parrucco per le foto dell’arrivo e tu mi fai lo sprint?!!! Mannaggia la miseria….ho anche provato ad andarlo a prendere, ma quei 3/4 metri che si è guadagnato non sono proprio riuscito a recuperarli.
Maddai…ma si fa così???? Poi a uno competitivo (anche se lento) come me? (tradotto….mi sta sul culo se trovo quello che ce l’ha più lungo di me).
La prossima volta userò la maniere forti…
Comunque quella corsa è sempre bella e me la sono proprio goduta, nonostante le temperature non proprio primaverili e il vento che si faceva sentire.