L’intestino che fa le bizzedi prima mattina.
Atleti che alla spicciolata arrivano in centro.
Il colpo d’occhio di piazza maggiore che non è niente male.
I tuoi amici che sono alla prima loro mezza maratona, tesi come corde di violino da giorni.
Atleti che fanno riscaldamento davanti a San Petronio e un clochard che imperterrito continua a dormire nel suo sacco a pelo.
Il riscaldamento fianco a fianco con la Straneo.
L’inno nazionale alla partenza.
I tavolini di un bar in mezzo alla strada 200 metri dopo la partenza e conseguente “tappo”…spostarli per una mezz’oretta no, vero?
L’auto con signora deficente che forza il posto di blocco e “corre” insieme ai runners…quante ne ha sentite.
La gente esaltata che mi indicava al mio passaggio…poi ho capito che avevo dietro Gianni Morandi.
Accorgersi dopo pochi chilometri che oggi non si fa il tempo…però almeno cerco di tenere i 5 e 15 al km…dopo un po’ passo ai 5 e 20…per chiudere a 5 e 24.
Il papà che correva con la carrozzina e due bambinetti dentro tenendo il mio passo. Poi a metà gara ho visto che si fermava dalla moglie…pensavo perchè le lasciasse i pargoli e finisse la corsa senza zavorra…e invece con un tempismo degno di un pit stop della Ferrari, ha fatto scendere i pargoli per caricarne altri due.
Le band che davano la carica se mai non ce ne fosse abbastanza.
Il bersagliere col suo cappello.
Il pace maker da 1h e 55 che ti supera al 19mo e che risuperi al 20mo chilometro.
L’ultimo chilometro che non finiva mai.
Il cronometro all’arrivo che segna cinque minuti in più rispetto all’anno scorso…tanto era un allenamento per Firenze.
I tuoi compagni di avventura che arrivano stremati ma soddisfatti, dopo un po’.
La bilancia che mi segnala 3 kili persi (recuperati tutti con delle gran bevute)
La meritata mangiata per festeggiare il risultato.