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come l’iceberg

L’iceberg emerge sulla superficie dell’acqua per solo il 10% della sua massa.

I 9/10 dell’iceberg sono sotto il livello del mare.

Questo vuol dire che se vogliamo andare a vedere veramente come è fatto quell’iceberg, dobbiamo metterci una bella muta spessa da sub e immergerci in profondità nelle acque gelide.

Ogni giorno noi ci relazioniamo con una moltitudine di persone. Della maggiorparte di esse però conosciamo poco.

Di quella ragazza timida incrociata in ascensore, non so se ha un fidanzato che le vuol bene o se vive ancora coi genitori.

Del fattorino di quel fornitore che tutti i giorni passa in ufficio e gentilmente mi saluta, so solo che tiene alla Juve, ma non so se ha una moglie a casa o dei bambini o se ha mai visto la torre Eiffel.

Anche del mio capo in fin dei conti so poco. So che conosce il suo lavoro e che ha due figli che la fanno diventar matta ogni tanto. Ma chissà se a casa cucina lei o se in casa gira a piedi nudi o in ciabatte.

Ognuno di noi ogni giorno incontra tanti iceberg. Ne vediamo solo la parte emergente, ma dei loro novedecimi non conosciamo nulla.

Costa fatica mettersi quella pesante muta che non vuol sapere di scivolare sulla pelle e buttarsi nell’acqua gelida e buia per andare a scoprire la parte immersa.

Però ogni tanto va fatto e ogni tanto si fa.

A volte si scopre quanto siano grandi e magnifici certi iceberg.

Altre quanto possano essere pericolosi come quello che ferì mortalmente le lamiere del Titanic.

Fortunatamente, visto che so nuotare…spluff

iceberg

scuba

 

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non dire gatto se non cade sul ghiaccio

Sono riuscito a non cadere durante la settimana bianca

Sono riuscito a non cadere spalando montagne di neve

Stamattina, tutto bello in divisa da ufficio, mentre caricavo l’auto…..swiiiisshhhhhh

 

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Del ghiaccio e degli effetti collaterali

Ecco un nuovo capitolo delle (dis)avventure del Gatto Sylvestro.

Ho notato che quando devo farlo parlo sempre in  terza persona. Forse è il desiderio inconscio di prendere le distanze da un imbranato di siffatta specie.

Qualche tempo fa vi avevo già annoiato col mio gomito del tennista. Si lo so, il nome scientifico è un altro ma tutte le volte devo googlarlo per ricordarlo. Per la memoria che ho è una partita persa.

Seguendo i preziosi consigli di chi tiene a me ho incominciato da qualche giorno a tenere un po’ di ghiaccio sul gomito per sfiammare i tendini interessati.

Ieri sera, dopo aver tolto il ghiaccio, quello in gel blu dentro quelle buste che tieni in freezer, ho incominciato ad avere dolori terribili. Si vabbè, il mio limite di sopportazione forse non sarà come quello di Rambo quando si cuce da solo la ferita al braccio, ma credetemi faceva veramente male.

“Ma non è che hai tenuto la busta direttamente a contatto con la pelle?”

“Si perchè?”

“ma lo sanno anche i bambini che bisogna avvolgerlo in un fazzoletto di stoffa e poi metterlo!”

Come San Tommaso, vado a leggere le scritte in corpo 4 stampate sulla busta congelata e leggo “avoid any direct contact with skin”.

Risultato:  una  simpatica ustione (da freddo) sul gomito!

Sgrunt !!!

😦

 

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