Come una camicia stretta, la sabbia nel letto, il lacci delle scarpe che si rompono mentre li allacci…
Non sto proprio male, ma nemmeno bene. Sono inquieto.
E’ da ieri sera che ho questo stato d’animo…
Sarà la Juve che ha perso, la notte insonne, il mal di schiena, il foruncolo sottopelle, la macchina che non partiva…le cavallette.
E poi oggi ho spiegato ai miei il nuovo piano organizzativo. Verrà tolto loro la solidarietà, anche se ovviamente in cambio di una persona che va via perchè ha trovato una buona occasione. I carichi di lavoro non cambiano, anzi un po’ (ma solo un po’) vengono alleggeriti. Pensavo l’apprezzassero…e invece manco per le palle. Sono rimasto spiazzato. Il mio solito difetto di non prepararmi un piano B. Di non essere stato pronto a questa evenienza, di non aver trovato le giuste parole con cui ribattere. Ero scornato, ho accusato il colpo come un pugile che rimane sorpreso da un jeb inaspettato.
Uno di loro invece non si è incazzato, ma l’ho visto demoralizzato. Un po’ come me. L’ho richiamato dopo in ufficio, gli ho chiesto come mai…
“io odio fare questo lavoro. Lo faccio da 12 anni ma non mi è mai piaciuto”. Ecco…piove sul bagnato.