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Riflessioni di corsa

Stasera sono andato a fare i miei 11 chilometri di corsa. Un’oretta o poco più senza obiettivi di lavori particolari (ripetute, fartlek etc.) ma semplicemente corsa cuffiette e pensieri.

E sono i pensieri quelli che mi fregano.

Stamattina ho mandato a cagare una automobilista che aveva fatto una manovra azzardata. Ho avuto una reazione spropositata e questo mi ha fatto capire che il mio livello di stress si sta avvicinando ad un punto pericoloso.

Eccomi quindi la sera a correre a stemperare lo stress e pensare a quello che vorrei.

Vorrei poter sparire. Prendere uno zaino e incamminarmi senza una meta e senza pensieri. Ma non posso.

Non posso perché mio figlio ha bisogno di me e io di lui.

Allora vorrei poter essere più di aiuto. Vorrei che sparissero tutti i suoi problemi di salute e quelli psicologici che sono arrivati di conseguenza.

Vorrei che potesse vivere i suoi 18 anni come un qualsiasi diciottenne.

Vorrei che in ospedale ci entrasse solo per andare a visitare qualche conoscente che si è fatto male e non per le sue visite, esami e terapie.

Vorrei non vederlo sbuffare, stanco, ogni momento ma vorrei vederlo sorridere di più.

Vorrei vederlo anche soffrire, si soffrire, ma per le prime pene d’amore che a quell’età sembrano così dolorose ma poi quando sei grande ci sorridi su a ripensarci.

Vorrei essere come John Coffey (come la bevanda ma scritto diverso) il gigante buono che nel Miglio verde toglie il male con le sue mani e lo disperde come mosche al vento. Vorrei poter mettere la mano sulla testa di Sylvestrino e mettere le cose a posto. E se non riesco a disperdere le mosche fa niente.

Poi non vorrei altro.

PS: L’idea che avevo in mente non è andata in porto. Volevo percorrere con lui l’ultima parte del Cammino di Santiago. Troppo pesante per lui in questo momento.

Allora sto pensando ad una esperienza di volontariato insieme questa estate. Un paio di settimane a pulire spiaggie, curare le uova di tartaruga, aiutare chi ne ha bisogno o ripulire sentieri. Meglio se in un contesto internazionale con gente che arriva da tutto il mondo. Sto studiando qualche qualche ipotesi, ma se qualcuno conosce qualche realtà personalmente me lo faccia sapere.

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