Parlo del fatto che il capitano della Juventus possa alzare al cielo la coppa dalle grandi orecchie.
E’ nel destino delle cose.
Come Titti per gatto Silvestro.
Come beep-beep per Wile. E. coyote.
Come Gerry per Tom.
Non accadrà mai. Perchè se mai dovesse accadere, sarebbe finita la storia. Silvestro, Wile, Tom, non saprebbero più che fare. Come occupare la giornata, quale obiettivo avere nella vita.
E chi se ne frega delle montagne di scudetti.
La vecchia signora aveva solo un obiettivo e l’ha fallito.
E ora potete sparare sulla croce rossa…anzi bianco nera.
Quella di ieri non si può dire che non lo sia stata per me.
Avevo in programma un esame medico diciamo poco simpatico. Per cui già dalla sveglia ho dovuto iniziare “la procedura” di preparazione e sono bei momenti.
Poi esami del sangue e nell’attesa dell’esame vero e proprio (l’avevo verso l’ora di pranzo) ho pensato bene di riempirmi la mattinata con un po’ di commissioni da fare (toh guarda, mi scade giusto giusto la patente a fine mese).
Poi sono tornato nell’ambulatorio e ho vissuto i miei 5 minuti difficili. L’urologo era di origine tedesco e per quanto fosse anche carino nei modi, la veemenza con cui “maneggiava” l’attrezzo mentre io gli voltavo le spalle, me lo faceva immaginare più come un medico nazista fuori tempo.
Però finito il mio momento difficile (per ora sembra tutto ok) sono tornato in ufficio, ma con la mente ero già alla partita che si sarebbe giocata da li a qualche ora.
Con mio padre (milanista) ero stato chiaro. Non avertene a male, ma stasera la partita me la guardo per conto mio.
Per far arrivare le 21 decido di andare a correre un po’ in palestra. Non che ne avessi voglia (anche perchè fisicamente ero ancora un po’ provato), ma volevo fare qualcosa per “sfogarmi” un po’ e ridurre l’ansia (si perchè la mia era una vera e propria ansia).
Stupidamente, mentre correvo controvoglia soffrendo un po’ il ritmo che mi ero imposto, ho anche pensato “se riesco a tenere questo passo nelle ripetute stasera la Juve ce la fa”. Lo so che è un pensiero cretino, ma a volte mi vengono (di solito è se mi siedo in un certo modo o se indosso una maglietta particolare…insomma stupida scaramanzia). Fatto sta che per non diventare la causa del fallimento della mia squadra del cuore, sputo l’anima per tenere il passo imposto, riuscendoci (vedi che però è vero allora?!).
Ad un certo punto, finito l’allenamento e già docciato, penso che forse avrei potuto andare al cinema. In fin dei conti avrei spento il telefonino e alla fine del film avrei visto un risultato che mi avrebbe fatto felice o meno, ma evitando l’attacco alle coronarie che mi si sarebbe forse prospettato. Ma il pensiero muore nella frazione di un secondo.
Torno a casa e finalmente mi piazzo davanti alla TV. Non sul divano però, visto che dovevo ancora cenare, ma sulle più scomode sedie in cucina. Secondo voi però, visto che stavamo giocando bene e siamo andati in vantaggio, fin dove l’ho vista la partita rimanendo seduto sulla seggiola? Ma ovvio, fino al triplice fischio dell’arbitro. Metti che cambiando posizione i ragazzi si deconcentrassero, sai la tragedia.
Inutile dire il mio stato d’animo durante i 95 minuti della partita. I vicini di casa mi avranno sentito urlare almeno tre volte (ma penso qualcuna di più) e ammetto alla fine avevo anche un groppo alla gola.
Sto peggiorando lo ammetto. Di anno in anno sempre di più. So che è solo una partita con 22 uomini in braghe corte che rincorrono una palla…però io ne soffro sempre di più.
Dovrei cominciare a seguire il curling.
PS: temevo due inculate (chiedo venia per il francesismo) in un giorno e invece solo una.
PPS: però che goduria (che mi rendo conto potrebbe essere male interpretata col PS di cui sopra).
Non nego che l’esito della partita di ieri abbia influito, insieme alla giornata uggiosa, al mio stato d’animo odierno.
Si lo so, è solo un gioco con 22 giovanotti in pantaloncini che inseguono un pallone, però è l’ennesima porta in faccia che la squadra per cui tifo riceve nella sua eterna riconcorsa a quel trofeo tanto agognato che è la Champions.
Si perchè diciamolo, ormai non ne possiamo più di tutti quegli scudetti se poi non riusciamo, almeno una volta ogni morte di papa, a portarci a casa quel trofeo così maledetto per noi.
Però rimarrà un’opera incompiuta.
E così mi sento io oggi.
Non c’è un motivo vero e proprio. Anzi.
Non è la prima volta che ne scrivo su queste pagine, ma d’altronde, se non sfrutto il potere terapeutico di un blog in queste occasioni, quando mai lo faccio?
E così, guardando distrattamente la partita della Roma, penso a Barcellona e all’opera incompiuta di Gaudì, trovando delle similitudini con la mia esistenza.
Eternamente incompiuta.
Magari anche interessante, forse sotto certi aspetti anche bella. Penso, sia pur poco modestamente, di aver qualcosa di interessante dentro di me e questo non è cosa da poco…però rimango sempre un’opera incompiuta.
Si perchè passi la serata gongolando mentre guardi la tua squadra del cuore che gagliardamente conquista un posto fra le prime 4 d’europa.
Poi esci con ancora il sorriso sulle labbra e ti accorgi che ti hanno aperto l’auto. Per carità, poteva anche andare peggio, visto che alla fine si sono presi i miei auricolari, un paio di occhiali da sole da 15 euro e il mazzo di chiavi dell’ufficio (cacchio, c’era anche la chiavetta del caffè che avevo appena caricato), però che cazzo, un po’ il culo ti gira.
L’indomani la giornata lavorativa, tanto per cambiare, trascorre fra una serie inenarrabili di sfighe.
Arrivi la sera e ricevi un sms in cui ti segnalano l’avvenuta transazione per una spesa che NON hai fatto, per cui realizzi che ti hanno clonato la carta di credito.
Ecco perchè poi ti pare tutto sommato normale, a quel punto, tornare a casa e accorgerti che gli ascensori, entrambi, sono rotti e ti tocca fare pure le scale.
Suvvia signor Karma, la Juventus ha vinto ma mica per culo, no?
Gli ultimi giorni sono stati intensi, con dei più e dei meno:
Ho corso. Trenta chilometri nel weekend con anche un paio d’ore di beach tennis e il tutto senza problemi al ginocchio (+)
Al lavoro sto perdendo qualche pezzo. Le cose che mi “cadono” sulla scrivania sono più di quelle che riesco a smaltire. Non ho ancora trovato il modo di delegare di più con la nuova squadra e questa cosa mi mette un po’ ansia. (-)
La Juventus ha vinto il suo quinto tricolore consecutivo. Tanto di cappello per la tenacia di questa squadra che a ottobre sembrava spacciata. Il mister Allegri ha detto “si cresce solo attraverso le difficoltà”. Purtroppo ha ragione. (+)
Subito dopo penso ancora alla partita col Bayern e all’occasione mancata. Poteva essere veramente l’anno giusto. (-)
Mio padre, quello naturale, si è rifatto vivo e ha provato a chiamarmi via messanger (non sapevo nemmeno che permettesse le chiamate). Due volte domenica e una volta oggi. Non ho risposto, ma ho scritto:
Io – Ciao io ora non posso (sono in ufficio) e francamente non so nemmeno se è il caso…dopo oltre 30 anni
Lui – Scusa volevo farti le condoglianze per la perdita di tua madre…!!!
Ha messo davvero i tre punti esclamativi. (-)
Stasera ho giocato a beach tennis. Il ginocchio è tornato a duolermi leggermente…uff. (-)
Ho acquistato una nuova racchetta (+)
Ho beccato Sylvestrino a fare una cosa che mi ha lasciato un po’ demoralizzato. Aveva dei compiti di matematica. Li ha presi dal sito della scuola e mentre li segnava sul diario l’avevo aiutato dettandogleli. L’indomani facciamo in controllo (dopo l’incontro con i professori dobbiamo stargli un più addosso visto lo scarso rendimento) e, leggendo il diario, mi accorgo che “mancano” due esercizi. Balbetta qualche scusa improbabile e poi ammette:
Papà erano difficili, non riuscivo a farli
Segue ovviamente il mio discorso su come i problemi vanno affrontati, se serve anche assieme e non nascosti o “cancellati”.
Se non ci riesci chiedi aiuto e cercheremo di dartene quanto più possibile.
Per la cronaca le due espressioni sono state fatte, ma provo disagio nel predicare bene a mio figlio e razzolare nel peggiore dei modi (-)
Mio figlio mi ha mostrato questo video. E’ sempre di quel rapper che abbiamo visto in concerto. La canzone mi piace da morire e il video è fatto magnificamente.
Ma di cosa parla Sylvestrino?
Di scarpe…
Beh…non solo. Leggiamo bene il testo…
Forse ognuno di noi ha bisogno di avere uno stupido paio di scarpe per pensare di poter volare. Forse in ognuno di noi c’è un piccolo Dumbo. Se riuscite dateci un’occhiata. Non è una nuova canzone ma per me si. Devo metterla nella playlist da corsa. (+)
Ieri sera ho visto la partita con mio padre. Per un’ora ho toccato il cielo non credendo ai miei occhi.
Mio padre mi ha pure rimproverato perchè stavo per rompergli il tavolo (emh…in effetti qualche pugno, al gol mancato del 3-0 è arrivato un po’ troppo veemente).
Poi siamo tornati in terra. Non voglio parlare dei se e dei ma, dell’arbitro o degli infortunati…metà degli italiani stamattina aveva un sorriso beffardo…l’altra era attapirata ma orgogliosa. Penso sia inutile dire di quale metà facessi parte io.
Abbiamo perso e posso tranquillamente prendermi impegni per fine maggio. Anzi, finalmente potrò tornare al cinema durante la settimana che tanto ho un sacco di amici milanisti e interisti che mi terranno compagnia.
…certo però che il gol di Cuadrado è il gol più bello che abbia mai visto negli ultimi anni.
Stavo notando che sono passate tre settimane dall’ultimo post e nel mezzo c’è stata un po’ di roba.
La Juventus ha vinto la sua decima coppa Italia e ha proseguito il suo percorso di avvicinamento per Berlino. Confesso che incomincio a sentire l’adrenalina.
Sylvestrino ha fatto la cresima e ora che decida lui del suo futuro cattolico (certo che da me non ha proprio preso).
Ho fatto una mezza a Rimini. Pessimo risultato cronometrico e una fatica del diavolo. Però il ristoro finale con la piada e nutella aveva il suo bel perchè.
Sempre per la corsa ho deciso quale sarà il mio obiettivo grosso per il prossimo autunno. Non mi sono ancora iscritto…ma ormai ce l’ho in testa. Anzi…non vedo l’ora di farmi la mia bella tabella di allenamento così corro con più motivazione di quanto faccia adesso.
I dubbi sul mio futuro lavorativo continuano. Forse per fine mese sapremo meglio di che morte morire. Nel frattempo continuo a rodermi il fegato come sempre.
Sempre in ambito lavorativo un mio collaboratore è andato in pensione. Lo invidio. Ora in ufficio sono il secondo più vecchio, ma solo di qualche mese.
Continuando a parlare di vecchiaia invece, settimana scorsa sono diventato più vecchio. Ho passato bene il mio compleanno, in relax, tra una sauna, un bagno turco e un idromassaggio, il tutto in buona, buonissima compagnia. Un paradiso.
Questo weekend sono andato a fare una grigliata sui colli. Bella la compagnia ma la notte sono stato male. Una congestione terribile. Ok che divento vecchio, ma il degrado è un po’ troppo veloce, no?
Con sta benedetta legge sui biscotti non ci capisco molto. Ho provato anche a mettere un disclaimer al blog (minchia come parlo ‘ggiovane), ma l’ho fatto un po’ alla cazzo…com’è nel mio stile.
Ho fatto il mio periodico check-up. Tutto bene ma sta cazzo di pressione continua a rimanere alta. Mi sa che devo farmene una ragione e prendere sta benedetta pastiglia.
Fra poco riprendo la mia cittadinanza onoraria romagnola…efffinalmente…benvenuta estate.
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