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Fe-no-me-na-li

Non hanno deluso le mie aspettative.

Due ore di concerto intenso come se fossero partiti dai bis finali.

Spettacolo puro, fatto di musica rock, chitarre distorte, batteria incalzante ma anche di effetti speciali, corieografie, luci, acrobati.

Una sorta di musical di fantascienza.

Mattew Bellamy si conferma uno splendido animale da palcoscenico ben supportato dal resto della band.

Due ore senza un attimo di pausa, passando per i loro classici e inevitabilmente lasciando indietro altri pezzi che avrebbero sicuramente meritato.

Da parte mia ho provato anche a registrare qualche immagine come ricordo di questo fantastico concerto, ma stando in mezzo alla bolgia del prato, c’era più da saltare e cantare, per cui la qualità che ho ottenuto è risultata davvero mediocre.

Provo a compensare con qualche video rubato da youtube della serata.

Dig down alla fine l’hanno fatta in versione molto acustic e devo dire che l’atmosfera di San Siro era davvero magica.
Supermassive black hole con il suggestivo intro di incontri ravvicinati
e l’incredibile mostro di Stockholm Syndrome
il finale con l’immancabile omaggio ad Ennio Morricone

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So di dire una eresia

Ieri sera sono andato al concerto degli U2.

Bellissimo spettacolo. Vederli in palazzetto poi rende tantissimo. Riesci a cogliere le espressioni, le sfumature. Gli effetti speciali, con il fighissimo schermo video che proietta immagini efficacissime, non necessariamente spettacolari ma perfettamente centrate con la canzone, il messaggio. L’apertura del concerto, the Fly…

E poi elevetion, Vertigo, Pride, One…la scaletta non si può dire che non andasse bene. Certo Sylvestrino l’ha trovata un po’ lenta, però canzoni che non meritassero non c’erano. Una più bella dell’altra.

Però…

Però l’anno scorso, quando la chitarra di the Edge ha iniziato l’inconfondibile riff  di When the streets have no name e sul megaschermo si è materializzato il logo dell’albero sul fondo arancione…beh, io mi sono commosso. Ma non metaforicamente, sul serio.

Insomma, ieri ho avuto la sensazione di aver assistito allo spettacolo della mente, sicuramente eccelsa, del quartetto di Dublino, mentre a Roma è stato lo spettacolo dell’anima, del cuore, degli U2.

Comunque sia, un grande show in tutti i sensi. Chi ha avuto modo di essere tra i fortunati ad essere riusciti a prendere un biglietto, sono sicuro che potrà confermare.

 

PS: mentre scrivo dovremmo essere nei bis dell’ultimo concerto dei 4 previsti a Milano, per cui posso postare senza timore di spoilerare alcunchè, vero Domenico?

PS2: i video non sono miei ma li ho presi da youtube. Questa volta ho utilizzato davvero poco il telefonino e ho cercato di imprimere più nella mente che nei byte del mio smarthphone le immagini del concerto

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uhhh uhhhh…per me numero uno

Il vecchio Dan direbbe così se avesse visto il concerto di ieri sera.

Loro i Coldplay.

Ammetto, mi sono sempre piaciuti ma mai in maniera profonda come altri gruppi…però avevo la sensazione che il loro concerto fosse uno spettacolo a prescindere dalle sole canzoni e vendendo un rene sono riuscito a prendere due biglietti per il prato per me e Sylvestrino.

Fin dall’inizio sembrava di essere ai bis finali, per l’entusiasmo e l’energia che riuscvano a trasmettere.

Suoni, luci, colori, coriandoli, sorprese… un inno alla gioia del 21mo secolo.

Lui bravissimo ad interagire col pubblico con l’aria da bravo ragazzo che ci piacerebbe avere per amico.

Uno spettacolo incredibile. Davvero il più bel concerto che abbia mai visto (e ne ho visti più di qualcuno). Sono riusciti a dare la sensazione al pubblico di assistere ad uno spettacolo unico e diverso da tutti gli altri…magari poi non è vero, ma la sensazione è quella.

Le canzoni una più bella dell’altra. Penso che non ci sia stato nessuno capace di stare seduto per le due ore in cui hanno suonato.

Da rimanere a bocca aperta, come un bambino che vede per la prima volta i fuochi d’artificio.

Sylvestrino non faceva che ripetermi “che figata che figata….”

Io ho ripreso un po’ di video, anche se col senno di poi avrei fatto a meno…lo spettacolo è bello per esserci dentro. Un video su un telefonino non riuscirà mai a far provare la stessa sensazione e ti fa perdere il gusto di registrare solo nella tua testa le sensazioni che provi. I miei video non riesco a postarli perchè sto litigando col telefonino….ma ne metto uno non mio che comunque dovrebbe dare un’idea.

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Running in the rain

Domenica ho visto le numerose foto di amici e conoscenti che hanno corso la maratona di Valencia.

Li ho invidiati e mi hanno fatto tornar voglia. Un po’ come quando vado su Youporn…

Mi sono scaricato una tabella e mi sono prefissato un obiettivo…parlo di corsa, non di youporn.

Milano 2 aprile 2017.

E’ quella di casa e forse è arrivato il momento di affrontarla.

Tre mesi abbondanti per prepararla e ho iniziato subito da ieri sera, nonostante il lunedì sia di solito il giorno di riposo dopo il lungo della domenica.

Stranamente non ho finito tardi in ufficio e le previsioni davano pioggia dalle 21 i poi. Ce la dovrei fare a schivarla, ho pensato.

Vatti a fidare…ho corso per più di un’ora sotto un diluvio.

Però mi ha fatto bene.

Correre sotto l’acqua è una sorta di purificazione, gasa, ti fa sentire invincibile. Il ritmo dei primi chilometri infatti è stato un po’ troppo brillante e un po’ l’ho pagato alla fine.

Certo c’era da evitare (inutilmente) le pozzanghere giganti che si sono formate lungo il naviglio…o i capannelli di spacciatori che si formavano sotto i ponti…però la musica della mia fedele playlist mi ha accompagnato e lo spirito giusto anche.

Correre l’ho sempre trovata una splendida metafora della vita. Non avere obiettivi mi ha demotivato parecchio quest’anno. Ora proviamo a porcene uno per l’anno prossimo…e vediamo se si muove anche altro.

Risultati immagini per correre sotto la pioggia

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l’innocenza di Sylvestrino

La notizia del giorno è che a luglio ci sono i Depeche Mode.

Ovvio che ci vorrei andare con Sylvestrino.

Negozio prima con sua madre le condizioni e dopo il via libera parlo con lui al telefono:

  • Ciao Sylvestrino la sai la grande novità? Questa estate ci sono i Depeche Mode a San Siro!
  • Ah…(con sufficienza)…..ma io li ho già visti…..non vengono gli AC/DC?
  • ….(incasso il colpo)…..no amore, che io sappia no.
  • mmmhhh….grazie, ma allora non vengo.

Per riprendermi e consolarmi dalla telefonata con quel quasi novenne di mio figlio, vi posto il singolo di quello che sarà, probabilmente, il nuovo album…a me è piaciuta già al primo ascolto.

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ok ci provo anche io…..Milano side

Prendendo spunto da una bella iniziativa sui racconti della propria città e provo a mettermi in gioco pure io con i miei ricordi.

Milano

Milano che già da piccoli ci giocavi col nome….(salutaMIlano)

Milano che da bambino mia mamma mi portava in piazza del Duomo vestito da Zorro a dare da mangiare ai piccioni

Milano che in realtà per me era Precotto, il mio quartiere. Li c’era tutto. L’oratorio dove andare a giocare a calcio e a bere la spuma da 100. L’upim dove andare a passare le giornate di pioggia. Il cortile dove fare le gare in bici.

Milano che diventava più grande le prime volte che prendevi la metropolitana, quella rossa. E si andava sempre nell’ultima carrozza in fondo, con la speranza non ci fosse nessuno, così ci si poteva arrampicare ai tubi di sostegno come delle scimmie.

Milano che era divisa fra i paninari e i ciaina (veniva pronunciato così). I primi col bomber verde e gli altri con la giacca marinara blu…la mia aveva anche un woodstock giallo cucito sulla spalla.

Milano che uscivi dalle scale mobili di San Babila che erano lunghissime e poi percorrevi tutto corso Vittorio Emanuele, schivando quelli di Dianetics, per andare a farti un panzerotto da Luini.

Milano che passavi le ore nei negozi di dischi a sfogliare LP e poi ne uscivi con uno in mano che dicevi “questo deve essere bello”.

Milano che se osservavi la statua di Leonardo in piazza della Scala, da dietro, sembrava stesse facendo la pipì.

Milano che d’inverno ogni tanto prendevi la 90 e andavi in via Piranesi al palazzo del ghiaccio, a pattinare e a fare gli scherzi alle ragazze più carine.

Milano che era la fabbrica della nebbia, ma era anche così grigia che se non c’era non notavi tanto la differenza.

Milano che i papà dei miei compagni li portavano a San Siro a vedere il Milan e l’Inter, e io invece non ci sono mai andato….forse per questo tifo Juve.

Milano che quando andavi a scuola era una giornata di festa se regalavano gli album dei calciatori all’uscita dalle lezioni.

Milano che se vedevi il controllore….scappa scappa….

Milano che se andavi a fare il bagno all’idroscalo…stai attento che è pericolosissimo.

Milano che è così grande che quando andavi in vacanza c’era sempre uno che..”ci sono stato una volta a trovare mio zio”

Milano è la mia città. Io non l’amo, anzi mi fa cagare, ma rimane sempre la mia città.

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Benvenuti al nord

Domenica ho portato il cucciolo a vederlo. Era il suo primo film al cinema “per adulti”.

Già che c’eravamo al gruppo si sono uniti un po’ dei suoi amici.

Il film merita. Non vincerà il leone di Venezia, ma si fanno 4 sane risate passando in rassegna tutti i luoghi comuni sui milanesi e sui meridionali.

Ammetto di essermici ritrovato in alcuni di essi.

Sylvestrino si è divertito un sacco, anche perchè io e lui eravamo gli unici a capire le battute in milanese.

E poi ha riconosciuti alcuni luoghi in cui era passato e ogni volta si girava verso di me eccitato dicendo “papà guarda è il naviglio della Martesana !”

Per la cronaca comunque il film ha divertito anche i bambini non milanesi.

Unico problema sono stati i provini prima dell’inizio del film.  Quando vai a vedere film per bambini, nei trailer ci trovi altri film per bambini…negli altri casi invece no.

Hai voglia a distrarli quando sul grande schermo c’erano scene violente, tette al vento, linguaggi da scaricatori di porto e vampiri truculenti…

 

 

PS: faccio notare nell’ultima parte della clip un’interessante lezione di grammatica milanese

ilgattosyl

 

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Quando canzonette e verità si incontrano

LA VITA E LA BICI HANNO LO STESSO PRINCIPIO..DEVI CONTINUARE A MUOVERTI PER STARE IN EQUILIBRIO…

 

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Caro Beppe Grillo

Mi è scesa la catena.
Mi è scesa leggendo i tuoi commenti all’indomani della storica vittoria di Pisapia a Milano.
Ho votato per te, o meglio per il movimento a 5 stelle al primo turno, votando in maniera disgiunta anche per Pisapia.
Pensare che mi sono sempre chiesto che senso aveva poter votare in maniera disgiunta per un partito e per un candidato non supportato da quel partito.
In questo caso però mi sembrava ci potesse essere una logica. Un voto di protesta, una richiesta di cambiamento, abbinata ad una scelta più concreta per l’immediato futuro.
Sono stato orgoglioso del risultato finale sul quale due settimane fa non avrei scommesso un euro.
Leggere però i tuoi commenti su Pisapia e sul generalizzare di tutta la politica non mi è piaciuto. Ne sul modo ne sulla scelta di tempo.
Oggi è giusto festeggiare l’aria nuova di un cambiamento.
Generalizzare è sempre stato un tuo limite che sopportavo per gli ideali che in qualche modo difendevi.
Oggi però non lo sopporto più. Magari domani cambierò idea. Magari se incominci a fare posto a quei ragazzi “non politici” che cerchi di promuovere. Magari se fai un passo indietro e da Grillo parlante impari a capire quando è il caso di fare il Grillo silente.
Due settimane fa ho votato per il M5S. Oggi non lo farei più.

Si lo so….già li immagino i commenti…..”te l’avevo detto….”

PS: per la cronaca ho replicato gli stessi contenuti, con un testo più asciutto sul suo blog. Non so se lo leggerà. Me lo auguro, lui che sostiene che la rete è democratica. In caso contrario…peggio per lui.

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