Dovrei essere in ansia in questo periodo. La mia azienda è stata comprata e io non conosco ancora il mio futuro.
Mia mamma dovrà iniziare un nuovo ciclo di chemio, visto che la tac non dice nulla di buono.
E poi fra 10 giorni c’è la mia maratona…
Invece non lo sono…non più di tanto intendo.
Mia mamma non è rassegnata ma sembra consapevole del suo stato. A volte è giù, e la capisco, ma tendenzialemente affronta la cosa col suo solito modo…da combattente. E questo non può che rasserenarmi.
Al lavoro cerco di non pensarci troppo e mi faccio forte delle competenze che ho. Di solito ciò che uno semina alla fine raccoglie…spero valga anche stavolta.
E poi c’è la mia corsa.
Ormai è la mia quarta esperienza sui 42 km. So a cosa vado incontro. Ho un grado di allenamento discreto. Non penso di fare il mio personale (anche se fa ridere dirlo) ma conto di finirla e di finirla non troppo stravolto…spero.
L’ultimo allenamento lungo non era andato bene…ma posso avere l’alibi della dissenteria.
Domenica però ho corso una mezza e, senza fare tempi strabilianti, l’ho corsa bene, senza soffrire, sorridendo.
Ecco…il 25 so già che sarà più difficile sorridere. Già mi ci vedo su quel cavalcavia che immette sul ponte della libertà. Li due anni fa sono crollato, in preda ai crampi. Senza un’anima viva che ti inciti e con Venezia che ti sembra così lontana.
Quest’anno lo voglio affrontare di petto, lungo tutti i suoi fottutissimi 4 km tuttidrittiinmezzoalmarecolvento.
Al massimo crollerò sui 17 ponti 17 che mi porteranno poi all’arrivo una volta entrati a Venezia.
Ormai mancano 6 allenamenti alla meta. Devo farli bene, nonostante un po’ di nausea (eccicredo….con tutti i chilometri che ho fatto in questi mesi) e nonostante il tempo del cavolo.
Però non sento ancora l’ansia da gara…non ancora.
PS questo stato d’animo si distruggerà fra 3..2…1…