Appuntamento per la Milanesiana, tradizionale evento estivo ideato da Elisabetta Sgarbi che riunisce per un paio di settimane i grandi nomi della cultura, dell’arte, dello spettacolo.
Ormai ci vado da diverse edizioni, ma penso che la serata di ieri sia stata tra le migliori a cui abbia mai assistito.
Il tema di quest anno è L’imperfezione.
Ha aperto la serata una bella chiacchierata tra Piero Chiambretti e Carlo Verdone.
Chiambretti ha fatto più che altro da spalla permettendo a Verdone di lanciarsi in una serie di aneddoti e retroscena sulla sua gioventù e sui suoi inizi di carriera.
E’ stato esilarante, raccontando da dove aveva preso spunto per i suoi personaggi storici, quelli di Bianco Rosso e Verdone tanto per capirci. Personaggi ovviamente che facevano dell’imperfezione il loro punto di forza. L’ha fatto però con la stessa naturalezza con cui ne avrebbe parlato se fosse stato al bar con amici, nonostante il teatro fosse gremito in ogni ordine di posti.
Poi è stato il turno di Marco Alemanno, compagno storico di Lucio Dalla, che ha recitato un monologo intenso e drammatico. Certo forse il contrasto con la parte leggera che l’ha preceduto è stato un po’ forte, ma mi ha veramente impressionato per la sua capacità interpretativa….“chi sei tu, virgola inutile in un cielo troppo grande…..da solo, imperfetto, ti infili nel letto….”
E poi la chicca di chiusura. Un mini concerto di Samuele Bersani in versione unplugged. Il contesto ha permesso a Bersani di raccontare in maniera ironica e simpatica, come erano nate alcune delle sue canzoni e alcuni frammenti del suo sodalizio con Lucio Dalla.
Incredibilmente intenso il racconto di come, da perfetto sconosciuto, si sia fatto conoscere da Dalla e da come Lucio, l’abbia chiamato sul palco la sera stessa per suonare cantare una delle sue opere più belle.
E quando seduto al piano ha incominciato a suonarla, brividi e pelle d’oca….