Non riesco a pensare ad un altro aggettivo per come mi senta da un paio d’ore a questa parte.
Mia moglie mi ha appena detto che si è suicidato….SUICIDATO.
Lui è l’ex marito di una nostra amica. Si erano separati qualche anno fa.
Non potrei definirlo un amico. Gli amici si frequentano, si chiamano, ci si preoccupa di loro. Lui non lo sentivo da tantissimo tempo. Sono andato sul telefonino e ho visto che l’ultimo messaggio che ci eravamo scambiati era di due anni fa, mi chiedeva di mia mamma. Eppure sono stato il loro testimone di nozze, abbiamo passato qualche estate insieme, a fare passeggiate in montagna, grigliate, raccontando barzellette.
Certo noi conoscevamo meglio lei e come spesso (ma non giustamente) avviene, nel momento della loro separazione ci siamo silenziosamente schierati con lei e con le figlie, lasciando lui da solo, troppo solo evidentemente.
Beffardamente facebook proprio pochi giorni fa mi ricordava che era il suo compleanno. Non gli feci però gli auguri. Mi sembrava così ipocrita e falso fare degli auguri a chi non si sente da così tanto tempo.
Ora però questo pensiero mi sembra così perfido e malvagio, un tragico sbaglio.
Certo non avrebbe cambiato nulla nella sua testa. Però penso alla disperazione di chi arriva a mettere sui due piatti della bilancia i motivi per vivere e quelli per NON vivere e vedere quest’ultimo lentamente prendere un peso maggiore rispetto al primo. E penso che un saluto, una frase, un buon compleanno, avrebbe potuto essere un piccolo, piccolissimo granellino da mettere però sul piattto giusto.
Invece il peso della sua disperazione ha preso il sopravvento.
Non riesco ad immaginare come possa essere raggiungere un livello di disperazione, di depressione, di solitudine, tali da farti compiere un gesto così estremo.
In passato mi è capitato anche a me di fare pensieri di questo genere. Era un periodo della mia vita in cui pure io vedevo la disperazione, e ritenevo di essere incapace di uscirne se non in quel modo forzato. Più di una volta ho pensato di sterzare bruscamente il volante mentre ero in autostrada. Un botto e tutto sarebbe finito. Fortunatamente non ho avuto le palle per prendere seriamente in considerazione una cosa del genere.
Però ora penso a lui, che evidentemente era ancora più disperato o semplicemente ha avuto le palle per farlo davvero.
E penso alla sua ex moglie e alle sue figlie, ai sensi di colpa con cui dovranno convivere per sempre, per non aver capito.
Cazzo.
Scusami.
Comprendo fino al midollo questo post, a luglio ci sono passato prima di te, e quello a cui hanno girato le spalle sono io. Anche per me oggi è stata una giornata piuttosto tragica e pesante, ma seppur con fatica ho raggiunto casa. Io col mio amico ci pranzavo almeno tre volte alla settimana, e ti giuro…non ho colto mai nessun segnale,non ne ha voluto dare. Chissà quanto fisse solo, quanto peso s’è portato dietro….Syl, non farti colpe più del dovuto
no no tranquillo, non ho sensi di colpa, personalmente ho solo il rammarico di non aver compito un piccolo gesto che non mi sarebbe costato nulla…
Invece continua a tormentarmi il pensiero di come possa essersi sentito lui negli attimi prima di compiere quel gesto…
Eh…
Mi sono trovata nel pieno di una crisi depressiva di quelle proprio tremende.. Ho avuto un’amica che ce l’ha messa tutta per farmi sentire che mi era vicina, per darmi calore, per cercare di tirarmi su. Non l’ho fatta finita perché io sono una che ci pensa e poi ancora ci pensa ma alla fine non lo fa, ma la sua costante e sollecita vicinanza non ha risollevato di un millesimo la mia depressione, perché quando sei in quello stato non c’è niente che ti possa risollevare. Per carità, non siamo tutti uguali, però davvero, quando si arriva a quel punto è davvero molto difficile che qualcosa possa penetrare nel buco nero in cui ci si trova. E riprendo la conclusione del commento precedente: non farti colpe più del dovuto.
con la pellaccia che ti ritrovi (in senso buono sia chiaro), la depressione deve mettersi in fondo alla coda prima di poter pretendere qualcosa da te.
A volte, forse, l’apparenza inganna: è da quasi mezzo secolo che mi perseguita, e in certi momenti la tentazione è stata forte davvero. In quei casi è tutto il resto che si mette diligentemente in coda. Poi subentra il fatto che non siamo tutti uguali: in qualcuno è più forte la sofferenza e la disperazione, in qualcun altro, per quanto tremenda sia la sofferenza, è più forte la “tentazione” della vita.
…e meno male.
“Però penso alla disperazione di chi arriva a mettere sui due piatti della bilancia i motivi per vivere e quelli per NON vivere e vedere quest’ultimo lentamente prendere un peso maggiore rispetto al primo”
La depressione è una brutta bestia, contro la quale un amico sui generis non basta – ci vuole una gran botta di bottom che quella volta che l’avresti fatta finita sul serio (e non per finta), ti capiti che passi qualcuno -noto o ignoto non importa, ma paradossalmente l’ignoto avrebbe qualche canche in più – che ti affascini abbastanza da dissuaderti, e che poi abbia (pure!) abbastanza tempo (e spazio, anche mentale) di supportarti nei giorni seguenti.
Mica roba da chiunque, specie se lavorante.
si…a volte ci sono sliding doors che fanno prendere strade clamorosamente tragiche
Mi dispiace.
Fino a qualche anno fa avrei allontanato senza problemi qualsiasi idea del genere. Gli eventi degli ultimi anni mi hanno portato a cambiare prospettiva e a non escludere qualcosa che rifiutavo categoricamente. Quindi posso capire (in parte) il grado di estrema frustrazione mentale che ha portato il tuo amico a compiere questo gesto estremo.
Ad ogni modo, tu non hai colpe. Accade improvvisamente, non rimproverarti niente.
Continua a mantenere ben lontane eventualità del genere. E’ sbagliato, e lo dico anche a me stesso, anche il solo pensarci.
Non ci sono parole per commentare il suo gesto e i perchè e i per come.
Comprendo il tuo shock nel saperlo ma i sensi di colpa non ti devono appartenere
no no tranquilla, non ho complessi di colpa, anche se ovviamente sono toccato da questa cosa.
Ovviamente tu non hai colpe. La depressione è un male che difficilmente può essere guarito dagli altri…
beh, sicuramente in primis ognuno deve trovare le forze per tentare di uscirne. Poi però penso che ci possa essere anche un supporto esterno per aiutare.
Purtroppo chi soffre di depressione deve trovare innanzitutto la voglia farsi aiutare. E’ questa la fiammella che manda avanti…
pensa che a chi gli chiedeva come andava lui rispondeva sempre tutto ok….
Classico 😦
Tipico: il depresso NON vuole farsi aiutare, e quindi evita accuratamente di darti risposte che possano indurti a cercare di aiutarlo.
La depressione è un buco nero che ti mangia le energie.
Tu cerca di tirarti su.
ti ringrazio. Tranquillo, poi passa…
che cosa terribile… sono pensieri che sfiorano molti.
Credo occorra vedere le cose da un’angolazione diversa, se ci si riesce la vita procede. un abbraccio
grazie mille Osvalda, mi fa sempre piacere leggerti
Senza parole di fronte a questa profonda disperazione
già…
sono cose che non si pensa mai ci possano toccare da vicino, eppure capita e si resta increduli, i sensi di colpa penso siano naturali ma a volte è questione di un attimo….difficile da prevedere e direi impossibile da evitare…
Si, di solito si sentono solo nei racconti degli altri…
Benvenuta su queste pagine
sono sempre la silvia di prima, ho solo chiuso il blog vecchio e aperto questo 😉
ops….scusa….che gaffe 😉
ma figurati con tutti i contatti che hai è comprensibile 😉
Mi dispiace davvero tantissimo. A mio avviso nessuno si dovrebbe sentire in colpa in questa situazione, ha fatto una scelta e nessuno potrà mai sapere veramente quale ne sia stata la ragione. La cosa migliore è quindi cercare di andare avanti nonostante tutto pensando che in questo momento è in un posto migliore.
ciao e grazie per il commento. Benvenuta su queste pagine…