Quella per l’idoneità sportiva.
Arrivo trafelato e in ritardo di 20 minuti. Il medico mi accoglie e subito vedo che fa il brillantone con battutine simpatiche.
Poi si presenta.
“Piacere Giscardo”
“Beh, nessuno è perfetto” rispondo io mettendomi subito sul suo stesso piano.
Qualche domanda per sapere se fumo, bevo, mi drogo.
Al terzo no mi dice:
“ma lei non ha vizi”
“questo lo dice lei, mi vedesse col tacco 12….”
“Età?”
“45”
“Beh, io ho i due terzi della sua età”
“Si, ma dimostra anche il terzo che manca”
“Si tolga la camicia e si sdrai sul lettino. Le faccio l’elettrocardiogramma. Ora si rilassi, provi a pensare al 5 maggio ad esempio”
“Lei non deve essere interista deduco”
“Ma io intendevo la poesia del Manzoni”
“io no invece”
Insomma una ventina di minuti passati a battute e controbattute. Mi sembrava di essere in uno schetch di Pino e gli anticorpi a Colorado cafè.
Mai divertito tanto ad una visita medica.