Dopo qualche ora di sonno ristoratore, vinco la pigrizia e racconto la mia favola del redentore perchè merita veramente di essere raccontata.
L’artefice, un mio fornitore storico che non finirò di ringraziare, mi aveva qualche settimana fa, invitato a questo evento.
La serata si è svolta sull’isola della Giudecca in un bellissimo palazzo che ospitava tra l’altro anche la mostra fotografica di Elliott Erwitt con delle foto stupende.
L’arrivo via mare, con l’odore della salsedine che stonava meravigliosamente con i nostri abiti da sera. Il contrasto aumentava poi con la moltitudine di veneziani, accampati sulle banchine della laguna, in attesa, da ore, dello spettacolo pirotecnico di fine serata.
L’ingresso nel palazzo salutato da un fantastico trio jazz in cui la cantante interpretava meravigliose cover in stile anni ’50.
Camerieri sorridenti e non ancora provati, distribuivano flute di prosecco e deliziosi antipasti monodose, mentre sfilacciandosi, tutti gli ospiti si ditribuivano a visitare la mostra fotografica e ad ammirare l’incredibile paesaggio.
Il palazzo Ducale e la chiesa di Santa Maria della salute richiamavano l’attenzione con la complicità del bacino sgombro di imbarcazioni per motivi di sicurezza.
La cena, a base di pesce ovviamente, sobria e dai sapori delicati, con i tavoli meravigliosamente apparecchiati accostando i bianchi delle tovaglie e delle porcellane con il rosso di splendide rose.
Per il dolce tutti nuovamente in piedi a gustare golose prelibatezze in attesa di prendere posto alle finestre e ai balconi del palazzo per poter ammirare i fuochi.
Alle 11 e trenta, il via.
Trentadue minuti intensi e incredibili. Mai visto uno spettacolo di questo genere.
Lo sguardo correva da un’esplosione all’altra, mentre la città era illuminata a giorno.
Applausi e ovazioni omaggiavano le sequenze più affascinanti, mentre l’odore della polvere pirica copriva l’odore salmastro del bacino. Colori, botti, fischi e scintille, da lasciare a bocca aperta fino ai classici tre botti di chiusura.
Nella lunga camminata per raggiungere il molo dove ci attendeva l’imbarcazione per il rientro, vedere le donne con i piedi dolenti e le scarpe da sera in mano, aumentava la sensazione di aver vissuto per una volta una serata da favola.
Certo il mio punto di vista era assolutamente privilegiato e in un contesto assolutamente elegante, però ammetto che non mi dispiacerebbe provare un giorno il rito dell’attesa, bevendo caraffe di vino bianco e gustando le sarde al saor (si scrive così Esercizi?)
sono invidiosa… hai visto Elliot… bella vero? e chissà che meraviglia davvero di serata…
Sinceramente non ero andato li per la mostra, ma vedere quelle foto fantastiche è stata una piacevole sorpresa…
lui è un grande della fotografia… un vero Maestro.
C’è da dire che i fuochi d’artificio sul mare sono davvero spettacolari! 🙂
…e con Venezia sullo sfondo ancor di più!
Davvero una favola!
si si….anche se come Cenerentola avevo il piede oversized….. 😉
Bellissimi! Ma non potevi andare sulla barca insieme a esercizi?
non avevo il vestito adatto…. 😉
Sì, sì… di’ che avevi paura di finire in acqua e i gatti, è risaputo, non sanno nuotare 🙂
ma se sono l’unico gatto che riesce a nuotare a rana e a delfino senza avere problemi di identità….
😀
sai, redentore è la festa popolare per eccellenza a venezia. suona così strano questo tintinnare di flute che racconti -che invidia, però, queste feste nei palazzi veneziani, io non ne ho mai vista una-, suonano strani questi vestiti da sera. noi eravamo nel posto riservato alle barche tradizionali veneziane, quelle a remi, proprio di fronte a dove stavi tu, in punta della dogana. lì si è tutti attraccati uno all’altro, si brinda insieme, si parla in dialetto, volano i piatti e i bicchieri da una barca all’altra perchè ciascuno condivide ciò che ha, noi avevamo il campari e i fagioli, barattati con pastine e prosecco. (devi tornare per un giro popolare di rossi e cicchetti gatto, invitato. sarde, bovoeti eccetera)
so che può sembrare falso, ma credimi mi sarei sentito a più mio agio se fossi stato sulle barche o su quella banchina.
Non sono mai stato portato per gli appuntamenti mondani…anche se ero comunque affascinato dal contesto in cui ho passato quella serata.
Mi piacerebbe molto poter vivere l’esperienza anche dalla barca….
anche io mi sento in prestito in questi eventi mondani, sento che non sono spontanea, che devo mettere il vestito buono, che devo dimostrare qualcosa. il prossimo anno facciamo una spontaea barca di blogger, una barca in legno, di tavole, colorata. di quelle che vanno piano.
ci sto
Io aspetto l’8 settembre sperando di poter andare a Recco (GE). Niente abiti da sera, infradito, pezzo di focaccia al formaggio in mano…e fuochi sul mare! Lo spettacolo pirotecnico, per quanto sia pericolosissimo, mi rende bambinetta per incanto. Deve essere stato incantevole.
assolutamente si
In effetti ti invidio un casino anche io….
🙂