Domani vado al concerto. Come al mio solito mi riduco all’ultimo ad ascoltare il loro nuovo lavoro.
Ammetto prof, sono impreparato, ma conto sull’esperienza per godermi lo stesso questo spettacolo, come quella volta a San Siro.
Nel frattempo ho passato un weekend fuori dall’ordinario. Finalmente sono riuscito a convincere mio padre a seguirmi a bologna. In realtà non è andata proprio così ma poi capirete.
Da quando mia mamma se ne è andata è stata la prima volta che stava fuori casa e che non andava a trovarla. Ha i suoi tempi e io non voglio forzarli.
L’occasione per convincerlo è stata una corsa. Si perchè finalmente ha rimesso seriamente le scarpette ai piedi e ora corre.
La corsa era la stracittadina. Più una festa che una corsa. Tanta gente, famiglie, bambini, carrozzine, cani…o parti davanti o lascia perdere l’idea di correre per i primi chilometri.
Così è stato. Finchè c’era da fare la serpentina fra i “lenti” me la sono cavata con una discreta agilità (alla faccia del gatto di marmo), ma appena il gruppo si è sgranato, mio padre ha messo la quarta e ne io ne i miei amici siamo riusciti a stargli dietro. Altro che seguirmi…ho dovuto inseguirlo io per 12 chilometri… invano.
Inutile chiedergli alla fine che tempo aveva fatto quando siamo arrivati all’arrivo. “Ma è da tanto che sei arrivato?” ” Mah non so, non ho nemmeno l’orologio…” Lo spirito competitivo di mio figlio so da dove viene.
Ecco, a proposito di lui, Sylvestrino. Ha passato una bella domenica mattina anche lui a correre e camminare coi suoi amici, ma verso sera si è rabbuiato. Non so il motivo ed inutile tentare di capirne le ragioni. Penso questioni di cuore. Dico penso perchè per quanto sia una padre “amico” rimango sempre un padre per cui non sono fatti miei. A 12 anni comunque comincia anche lui a capire quanto a volte faccia male quella cosa li dentro la gabbia toracica, che ti lascia con l’amaro in bocca anche se vai a letto senza nemmeno mangiare. Benvenuto nel folle mondo di chi ama figlio mio.
Ma davvero ti piace questa roba?
Piace anche a me 😉
🙂
si
infatti…si rimane genitori non amici…
e tu sapessi come si rabbuiano a 15!
per ora posso solo immaginarlo
Puoi anche saperlo… Basta tornare un po’ indietro a quando quindici anni li avevamo noi..
a ruoli diversi è tutta un’altra cosa
già…
vogliamo parlare dei 17?
😦
per ora fatemi imparare i 12…gli altri li studierò più avanti
eh no! un po’ di solidarietà… 😉
no..non dirmelo..non voglio sapere!
a te potrebbe anche andare meglio, io coi quindici non ho avuto grandi problemi.
chissà…
te lo auguro!
E’ cattivo come una iena, ed a me le iene non sono mai piaciute!
manco a me
piccoli uomini..crescono
già…
a) … io non ascolto mai le canzoni prima di andare ai concerti, diventa tutto una sorpresa così
b) ma chi l’ha detto che “..” rimango sempre un padre per cui non sono fatti miei.”? Proprio perchè lo sei sono fatti tuoi, e proprio perchè sei anche “amico”, lo diventano di più. Magari non ne vuole parlare inq uel momento, ma magari gli piacerebbe trovare orecchie amiche che lo ascoltano.
Poi non so di preciso come funzionate voi maschi, apparentemente non parlate, ma nel tenpo ho scoperto che non lo fate perchè non ve lo hanno insegnato
c) tutto stoparlare di fatti miei, mi ha portato alla mente un pheego dei tenpi che furono
a me piacerebbe poterne parlare con lui, ma so che è normale per lui trovare “inadeguata” questa cosa. Forse c’è più bisogno, a quella età, di confrontarsi coi propri coetanei…e poi è vero…siamo counque due maschi.
PS potrei allora sorprendermi andando ad un concerto di gigi d’alessio…
… ho un limite
grandissimo tuo padre !! un bacione a lui !! insomma gatto mi stai diventando una schiappa a correre ….e no ehhh !!
sul figlio , io ti posso solo dire che a volte basta dire … mi spiace che sei così triste (incazzato , nervoso ect ) quando se ne vuoi parlare fammi sapere …. unica regola non dirlo quando la cosa è fresca ,perchè l’unica risposta sarà “fatti i caxxi tuoi …. ,loro devono sapere che tu ci sei e ti accorgi di loro , poi con i loro tempi arrivano …
cmq l’è dura uuuhhh se l’è dura ….. fai un corso di pazienza alla Gandhi !! ooooohhhhhhhhmmmmmm
non è che stia diventando una schiappa…lo sono sempre stato !
Quanto al figlio è quello che ho fatto. Gli ho fatto presente il mio dispiacere nel vederlo così e la mia disponibilità nel parlarne quando ne ha voglia…
La pazienza, fortunatamente non mi manca.
Povero cuore, si prende sempre colpe che non ha!
Buon concerto!
il mio ha sempre fatto un po’ le bizze…cardiologicamente parlando.
grazie 🙂
dovresti sentire la descrizione che ne faceva la mia prof. di anatomia (che voleva ripetuta pari pari, o non passavi l’esame)… con quell’aspetto da mistress!
sicura che si parlasse di cuore?
oh si… “il cuore è un organo mediastinico a forma di cono rovesciato, con la punta rivolta in avanti, in basso a sinistra. I rapporti posteriori sono con….”
Era lei che quando entrava tutti la si immaginava in tuta di latex nero con la frusta in mano. Però noi eravamo quelli del “percorso straordinario” potrebbe avere un suo peso.
vedi? quando si parla di cuore, sono i rapporti posteriori quelli che si ricordano di più…
ahahah!!
(il rapporto posteriore è con l’esofago. L’esofago è il mio mestiere. Se non lo ricordassi, sarebbe un problemino)
Ok ho scelto il giorno sbagliato per tornare dati i Muse… cmq sono di nuovo qui
ben ritrovata 🙂
I muse sono ottimi… tuo babbo è stato un grande a riprendere la corsa! e tuo figlio… benvenuto nel club 😉
Secondo me invece, parlagli.
Anche solo “se hai bisogno di me, di sputare qualche rospo, sai che sono qui”.
Poi magari te lo stropicci in silenzio.